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"Guernica", Pablo Picasso, 1937 |
Che dire… chi ha voglia di poesia, ormai? In un mondo dove un individuo, che pure è stato scelto dalla popolazione ed è alla guida di una delle nazioni più potenti, ha espresso e anche illustrato la raccapricciante, disumana, intollerabile, volgarissima idea di trasformare in un lussuoso resort per ricchi il teatro di un genocidio tuttora in corso (nel silenzio ipocrita del ‘civilissimo’ occidente); in un mondo dove il Diritto Internazionale e i diritti civili e umani che sono il frutto di secoli di storia sofferta valgono meno, molto meno della carta usata per lucidare i seggi dei vari parlamenti; in un mondo così cieco e ottuso da non capire che basterà un solo botta e risposta nucleare per risolvere per sempre i problemi, giacché, poi, chi sopravvivrebbe? chi vorrebbe sopravvivere? In questo mondo, quindi, che sta facendo enormi passi indietro, allontanandosi da ogni forma di ragionevole buon senso (il senso di umanità ormai è andato da tempo), davvero chi caspita ha più voglia di poesia? Perché? A chi servirà?
Zero, zero di zero. Zero. Azzerato ogni valore. Z E R O.
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