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22 febbraio 2025

Come il pane




 (Inoffensivi, come il pane che riposa)

***

 

Per non farti male
il pane
lievita taciturno
buio.
Per non farti male
la luce
vela di bianco
il tappeto a tinte
troppo intense.
Per non farti male
piego le lenzuola
con gli angoli all'interno
e non c'è fruscio
che non copra
con palate di terra.
Di silenzio.
Perdo oggetti ovunque
semino smarrimenti.
Per non farti

male.
Sei bussola rovente
sotto il rumore dei remi.
Della stessa sostanza
della solitudine
sei.

 

Chandra Livia Candiani, da La bambina pugile ovvero La precisione dell’amore, Einaudi, 2014

°ascoltando Vashti Bunyan - 17 Pink Sugar Elephants - https://www.youtube.com/watch?v=BgYvR4rzQ-0

 

18 febbraio 2025

Tutto molto bello

 

 
 (... però copriti, che fa freddo)
 
***
             

Ti guardo dalla finestra:
semini bellezza che respira
tinta che fa
ondeggiante il mondo,
intimo l’aperto,
sorridi mentre corri,
lunga e distesa
cadi e sei silenzio.
Come è sonora
la tua mutezza,
articola un bene
che è equanime accoglienza
senza altra scelta bene
tutto bene
senza possibilità d’altro.
Contatto avvenuto contatto.

Chandra Livia Candiani, da La bambina pugile, ovvero La precisione dell’amore, Einaudi, 2014

°ascoltando Neil Young - Winter Winds - https://www.youtube.com/watch?v=5-SlWgMnC_0

1 settembre 2024

Il bosco tace, ma non del tutto...

 

(Il bosco tace, ma se ascolti bene ti regala parole bellissime)

***

Vado al bosco per perdonare le parole,
come nella stanza di un bambino che dorme,
in punta di piedi con la sobria sollecitudine
nelle suole del passo provvisorio.
Funambole parole sono rimaste impigliate
nella mia mente di vetro e spugna,
affondate o trasparenti.
Il bosco tace, sono la sua audace allieva,
ascolto il biasimo per il brusio di vespa
che mi segue nell’inoltrarmi.
Disciplina della scomparsa.
Passo, silenzio, passo, silenzio,
fino all’asino bianco.
Quando appare fiabesco tra gli alberi
si ferma la mente e il cuore devoto
detta l’esatta falcata al corpo in festa.
L’asino bianco appare oggi
scompare domani, riappare giorni dopo,
perdendo il tempo, mi addestra
alla ritmica imprevedibile della fiducia.

Chandra Candiani, da Estate, in Pane del bosco – 2020-2023, Einaudi, 2023, p. 10

°ascoltando Our Brother, The Native – “Untitled”
https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=mRs8B-B-ssg

25 luglio 2024

Esserci senza esserci



    

 

 

           (Sogni di leggerezza)

                             

Ogni giorno sono meno consistente
svanisco un pochino ogni volta
che mi inoltro tra gli alberi,
comincia dai capelli e finisce con le api,
su in alto tra le acacie
la continua orchestra di motori
da fiori a miele,
e quando sarà miele
sarò così inconsistente
da far invidia
ai fili d’erba.

Chandra Candiani, da Estate, in Pane del bosco, Einaudi, 2023, p. 13

 

°ascoltando Explosions In The Sky – Remember Me As A Time Of Day 


1 giugno 2024

La poesia (forse) è (anche)…

 




… nuotare (senza paura) in un mare di “Non so”

 ***

La poesia è una forza sovversiva della parola, in questa epoca dove la parola è in via d’estinzione e lascia spesso posto solo alla chiacchiera o alla didattica, la poesia sa condurre nel territorio del non so, costringe all’intimità con il non conosciuto, con la domanda che non chiede risposte ma scommesse, rivoluzioni di senso, mappe non lineari. Risponde alla paura contemporanea del vuoto, quel vuoto fecondo che promette l’incontro con l’altro, lo spazio tra me e te in cui potersi emozionare. E questa paura del vuoto è forse tutt’uno con la paura dell’intimità. E cosa crea più intimità della parola viva?

Chandra Livia Candiani, da Quando la paura bussa, apri, in Il silenzio è cosa viva – L’arte della meditazione, Einaudi, 2018

°ascoltando AIR – Le voyage de Pénélope –  https://www.youtube.com/watch?v=y0ErSht3SKw


2 ottobre 2023

Foglie (e pensieri)

 


. . . è tempo di lasciare andare.

***

 

Avanza autunno
ah questa sciocca idea
di dover sempre imparare qualcosa.
Guardo senza osservare
mi sfoglio mi slego
impallidisco tremo
e tremando volteggio.
Come l’albero tratta le sue foglie
così tratto i miei pensieri.

Chandra Candiani, da Pane nel Bosco, 2020-2023, Einaudi, 2023, p. 59

°ascoltando Erik Satie, Petite Ouverture à Danser, 1897, https://www.youtube.com/watch?v=T_LRcaxvhGo

 


23 settembre 2023

Il canto stonato

 


(Un canto stonato è pur sempre un canto)

 

Appoggi cosa su cose
ti stendi per vedere
senza disturbare
il picchio muratore
che mangia semi
sul davanzale della cucina
lavi tazza piatto posate
studi i voli bassi
delle rondini, le avverti
delle auto incuranti
verso gli esseri leggeri,
le leggi non gravi,
annoti mutamenti climatici
fasi lunari che legano
i sogni agli incubi
decifrano i passaggi,
non sai niente
canti stonata per gli asini.

Chandra Candiani, da Primavera, in Pane del bosco. 2020-2023, Einaudi 2023, p.114

°ascoltando Sigur Rós – “Untitled 4” – https://www.youtube.com/watch?v=4cffzyPQcGs


28 maggio 2023

“Semi di parole”

 


Bella questa speranza-preghiera…

***

 

Il nome è un soffio
viene dal fulmine raggiante
dalle mani della terra
dal fuggiasco vento
è un canto un urlo
è un seme
una preghiera
un antenato.
Gli antenati ci danno le parole
le mettono dentro di noi
di voce in voce dentro,
così possiamo cadere e rialzarci.
Le mettono dentro gli alberi
così fioriscono,
dentro le notti
e così sorgono le vigilanti.
Prego di aver sempre
semi di parole
da spargere e da sbocciare
nel caldo di me
nei grovigli degli altri.

Chandra Livia Candiani, da La domanda della sete. 2016-2020, Einaudi

°ascoltando  Sigur Ros – Hoppipolla

https://www.youtube.com/watch?v=pf4YyRiYPmg


28 aprile 2023

Tornare a casa


(Indirizzo: Via Smarrimento Costante, n.1 –  Questomondo)

***

Dove ti sei perduta
da quale dove non torni,
assediata
bruci senza origine.
Questo fuoco
deve trovare le sue parole
pronunciare condizioni
di smarrimento dire:
«Sei l’unica me che ho
torna a casa».

Chandra Livia Candiani, da La domanda della sete -2016-2020, Einaudi, 2020

°ascoltando Penguin Cafe – Steady State – https://www.youtube.com/watch?v=n3rUKTdCSb8&t=13s

 


13 aprile 2023

Senti che bel silenzio

 


In questa poesia si parla di un silenzio delicato, pensato e regalato quasi come fosse un fiore. È un silenzio gentile, che non mette ansia, ma anzi offre un riparo dalle aspettative e dalle pretese del mondo. È un bellissimo silenzio.

***

Senti che silenzio ti regalo
perché tu abbia vuoto
e frescura e scavo lento
per le tue millenarie graffiature
per il tuo non registrare con la mente
ma tenere in appoggio funambolo sul cuore
la fatica della pressione altrui,
dei multipli imperativi
che sfrecciano e chiedono
e pretendono. Senti come sto
quieta e senza sonoro
appoggiata al bel niente
e dopo, quando torni contento
è già pronta la mia saltabeccante energia
la zampata che ti invita
alla tua radice d’infanzia.
 
Chandra Livia Candiani da La domanda della sete, Einaudi

 
°ascoltando Hang Massive – Luminous Emptiness- https://www.youtube.com/watch?v=H_nYLZ6D4_M&t=3s


9 marzo 2023

Tornare a scorrere

 


Di solito si è spugna senza sapere di esserlo.
Scoprire di essere stati spugna per buona parte della propria vita è doloroso perché la consapevolezza dà vita a uno stravolgimento profondo.

Ma si tratta di guarire e tornare a scorrere.

***

Sono stata spugna.
Per molti anni, quasi tutta la giovinezza, appena incontravo qualcuno, ero spugna.
L’avevo imparato nell’infanzia. Stai lì e assorbi tutto.
Non so come, ma quando si incontra una spugna, gli altri si sentono invitati a parlare moltissimo. Quando poi se ne andavano, ero stanchissima e opaca, completamente
senza riflesso. Certe volte andavo a dormire raggomitolata sotto il piumino e quando provavano a svegliarmi mi lamentavo e mi ci avvolgevo ancora più stretta, come in un bozzolo. Quando una volta finalmente mi chiesero: «Ma cos’hai? Sei malata?» Risposi
solo: «Ho visto gente». E allora compresi che era ora di finirla.
Per un po’ mi chiusi a riccio: non volevo più vedere nessuno.
Poi, dopo anni di India, di tecniche di meditazione e di approdo a comprendere che stare con il respiro non è una tecnica ma una storia d’amore, mi sono tramutata, piano piano, con lenta costruzione, in fontana.
Posso ancora ascoltare, ma solo finché c’è acqua che scorre e la fontana non trabocca. Ma soprattutto, la fontana è lì a disposizione, chi vuole ci va a bere e lei non assorbe niente, scorre. Il cuore non è spugna, è fontana.

Chandra Livia Candiani, da Questo immenso non sapere, Einaudi

°ascoltando Ludovico Einaudi- Waterwayshttps://www.youtube.com/watch?v=f01DFAfNKXI

 

 

21 gennaio 2023

Pronti… via!

 


Cominciala adesso la tua vita (interiormente) nuova.

***

La vita nuova

La vita nuova
arriva taciturna
dentro la vecchia vita
arriva come una morte
uno schianto
qualcuno che spintona così forte
un crollo.
È una scrittura tanto precisa
e netta da non lasciare dubbi
né sfumature di senso eppure
non dà direzioni né mete.
La vita nuova irrompe
come un vecchio che cade
sul ghiaccio, un pensiero
davanti a un muro, la
sirena di un’ambulanza.
Non ci sono feriti
né annunci di sciagura
solo noi da convincere
a lasciar perdere il miraggio
di una via rettilinea, di un
orizzonte, lasciarsi curvare,
piegare alla tenerezza
delle anse del destino.
La vita nuova
è come un grande tuono
sbriciolato
poi a poco a poco
l’erba si china
sotto la pioggia
la prende
la beve.

Chandra Livia Candiani da La bambina pugile ovvero La precisione dell’amore, Einaudi, 2014

°ascoltando Nina Simone – Feeling Good  – https://www.youtube.com/watch?v=oHs98TEYecM


14 novembre 2022

Fai un segno sulla risposta che più ti rappresenta

 


In un’intervista  del 2015 (qui), alla domanda  Quale importanza può avere la poesia nella vita delle persone? la poetessa Chandra Livia Candiani ha risposto: “Se i poeti facessero sciopero, forse all’inizio non se ne accorgerebbe nessuno, ma se la poesia finisse per andarsene dal mondo, non sopravviveremmo”.

Quanto sei d’accordo con questa affermazione?

***

°ascoltando Elisa – Una poesia anche per tehttps://www.youtube.com/watch?v=Ol8pdwcPBXE


6 novembre 2022

Questione di luce

 


Mi piace particolarmente questa poesia (la ripropongo) perché mi ripete che se anche ogni foglia lascia il suo ramo,  c’è comunque luce. La luce dell’autunno poi è sempre bellissima, dunque …

***

 

Dunque c’è la luce
e ogni foglia è attaccata al ramo
con esatto amore
e ogni foglia in orario
lascia il ramo
con audace resa
e ogni uscire dalla soglia
del corpo è ricevuto
con unanime benvenuto
da quella scienza della gioia
che proprio ora proprio qui
riempie il foglio di ghirigori
per dirti che dunque
la luce c’è.

Chandra Livia Candiani, da La bambina pugile, Einaudi, 2014

°ascoltando Zbigniew Preisner – Into the light – https://www.youtube.com/watch?v=cej36dTIXTQ


29 luglio 2022

Un terapeutico niente

 


Niente. Non è successo niente  di ciò che (ti) aspettavi. Così il vuoto in cui nuotano le possibilità si fa sempre più ampio… e  lasci andare ogni aspettativa. Sei liber*.

***

Niente

Tra i momenti che mi colpiscono di più della nostra vita umana, ci sono quelli in cui aspettiamo ardentemente o disperatamente un segno e non arriva niente. Cosa ne facciamo allora di quello spazio aperto e neutrale?

Una volta un Maestro zen chiese a un suo discepolo: «Hai visto il leopardo delle nevi?» «No», rispose il discepolo.

«Non è meraviglioso?», gli chiese il Maestro.

Certo, è meraviglioso che accada un miracolo, che riusciamo a vederlo. Ma non è meraviglioso che non accada proprio niente, che possiamo assistere a questo niente e percepirlo e fremere? Non è meraviglioso perdere qualcosa? Essere disorientati? Essere delusi? La meraviglia è il vuoto che si apre, la possibilità di aprire le mani e le braccia, il fremito del lasciar andare, dell’abbandonarsi all’assenza di segni, di significati, di salvezze, di alleanze. Niente. Assolutamente niente: aaahhh!

Chandra Livia Candiani, da Il silenzio è cosa viva. L’arte della meditazione, Einaudi,  2018

°ascoltando Ben Harper – Sweet Nothing Serenadehttps://www.youtube.com/watch?v=2G1zsG90ySc&t=44s


20 gennaio 2022

Facciamo silenzio…



Shhh… silenzio… “sotto la neve il tempo s’incanta”… dormiamo…

 

È arrivata la neve. Il bosco è un intrico di rami piegati, bisogna farsi molto piccoli per passare. Ci sono anche i caduti. E i dormienti. La neve è tanta, apre la prospettiva, fa di piombo il passo. Il letargo è una condizione diffusa, solo noi umani stentiamo a riconoscerlo. Sotto la neve il tempo s’incanta.
Un grande airone cinerino si alza in volo da uno stretto ruscello.

Chandra Livia Candiani, da Questo immenso non sapere – Conversazioni con alberi, animali e cuore umano, Einaudi, 2021



10 gennaio 2022

Questione di navigatori

 


Ti succede mai di avvertire un dolore, ma di non capire esattamente in quale parte del corpo stia quel dolore? Ti capita mai di sentirti più sbagliat* del solito?

...e di maledire il tuo navigatore satellitare?
(Ricalcola…)

***

Mi fa male la realtà
sale in nebbiose volute
fino alla gola
dove forma uno stagno
nascosto nel fitto
e suoni di nostalgia
chiamano forte mamma
in un’altra lingua
geroglifico ignoto
a cui nessuno può rispondere,
sta scritto nei sassi sul fondo
nelle erbe volteggianti, nei disegni
sulla pelle dei pesci, sta
scritto vieni a prendermi, per mano
dimmelo che ho sbagliato tutto,
direzione
orientamento, pianeta.

Chandra Livia Candiani, da Testimoni glaciali, in La domanda della sete 2016-2020, Einaudi, 2020

 

ascoltando Talking Heads – Road to Nowhere https://www.youtube.com/watch?v=LQiOA7euaYA