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22 luglio 2024

Nella lista delle cose da fare: prendersi cura dell’io che sta male

 




(… riuscendo a individuarlo)

***

Un mio me
soffre. Chi è? Chi scalcia sul fondo
di questo quieto piroscafo. Giù
nella stiva il passeggero più vivo
batte i suoi colpi.
Chi lo tiene sepolto? E che cosa vuole
questo bastardo bambino che scalcia?
Nel fondo di me, un me soffre –
la sua bandiera stropicciata
non ha nessun vento.
È murato. Il bambino più vivo
murato sul fondo.
Con la sua magra manina
mi stringe il cuore al mattino
un poco stringe e duole.
Che cosa prometto quest’oggi al mio
prigioniero? Con quali parole false
lo tengo zitto per un giorno intero?

Mariangela Gualtieri, da Un niente più grande, in Bestia di gioia, Einaudi, 2010

°ascoltando R.E.M. – Everybody Hurtshttps://www.youtube.com/watch?v=5rOiW_xY-kc

1 luglio 2024

Toh… chi si rivede!

 


 



Che cosa diresti, oggi, all’adolescente che sei stat* (o cosa direbbe lei/lui a te)? Conservi ancora qualcosa di suo (oltre al diario)?

***

Io – un’adolescente?
Se ora, d’improvviso, si presentasse qui,
dovrei salutarla come una persona cara,
benché mi sia estranea e lontana?

Versare una lacrimuccia, baciarla sulla fronte
per la sola ragione
che la nostra data di nascita è la stessa?

Siamo così dissimili
che forse solo le ossa sono le stesse,
la calotta cranica, le orbite oculari.

Perché già gli occhi è come fossero più grandi,
le ciglia più lunghe, la statura più alta
e tutto il corpo è fasciato
dalla pelle liscia, senza un’imperfezione.

In verità ci legano parenti e conoscenti,
ma nel suo mondo di questa cerchia comune
sono quasi tutti vivi,
mentre nel mio quasi nessuno.

Siamo così diverse,
i nostri pensieri e parole così differenti.
Lei sa poco –
ma con un’ostinazione degna di miglior causa.
Io so molto di più –
ma non in modo certo.

Mi mostra delle poesie,
scritte con una grafia nitida, accurata,
con cui io non scrivo più da anni.

Leggo quelle poesie, le leggo.
Be’, forse quest’unica,
se fosse accorciata
e corretta qua e là.
Dal resto non verrà nulla di buono.

La conversazione langue.
Sul suo modesto orologio
il tempo è ancora incerto e costa poco.
Sul mio è molto più caro ed esatto.

Per commiato nulla, un sorriso abbozzato
e nessuna commozione.

Solo quando sparisce
e nella fretta dimentica la sciarpa –

Una sciarpa di pura lana,
a righe colorate,
che nostra madre
ha fatto per lei all’uncinetto.

La conservo ancora.

Wisława Szymborska, da Due punti / Qui, Libri Scheiwiller, 2010, traduzione di Pietro Marchesani

°ascoltando Bruce Springsteen – No Surrender (dall’album Born In The U.S.A., 1984) – https://www.youtube.com/watch?v=txKhQ9cbhgo&t=1s

21 luglio 2023

Sinceri, ma con chi?

 




Se anche fossimo le persone più sincere al mondo (con gli altri),
lo saremmo anche con noi stessi?
Ti sei mai raccontat* una bugia?

***

 

Adesso abbiamo
quasi tutto
quello che ci avrebbe
reso felici.
Possiamo dire
di averlo
ottenuto.
È fatta.
Adesso ci resta
solo
da verificare
fino a che punto
siamo stati sinceri
con noi
stessi.


Karmelo C. Iribarren (San Sebastián, 1959), da Serie B, 1998

*ascoltando  Johnny Winter – You Lie Too Muchhttps://www.youtube.com/watch?v=lx4ZtZdq_c0




Ipotesi di percorso

  (Perdersi tra l'argento degli ulivi mi sembra un bellissimo programma) ***   Dobbiamo cercare sepolture nel volo delle rondini i...