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11 novembre 2020

Una coperta rossa


Di che colore è l’amore?

***

Il tuo corpo tagliato
da una lama di luce –
per metà carne,
per metà ricordo.

Illuminazione obliqua,
il grande letto
intero,
il tepore lontano,
e la coperta rossa.

Chiudo la porta,
chiudo le finestre.
Vento con vento.
Unione inespugnabile.

Con la bocca piena
di un boccone di notte.
Ahi, l’amore.

Ghiannis Ritsos, da AA.VV. Nuove poesie d’amore, Crocetti Editore,
traduzione di Nicola Crocetti

 

°ascoltando Jimi Hendrix – Bold as Love

13 settembre 2020

Domenica: una poesia dolce

 


La poesia qui sotto mi trasmette, ogni volta che la leggo, una dolcezza infinita
(forse più di tre bignè al cioccolato… che dici, sto esagerando?)

***

 

Le poesie che ho vissuto tacendo sul tuo corpo
mi chiederanno la loro voce un giorno, quando te ne andrai.
Ma io non avrò più voce per ridirle, allora. Perché tu eri solita
camminare scalza per le stanze, e poi ti rannicchiavi sul letto,
gomitolo di piume, seta e fiamma selvaggia. Incrociavi le mani
sulle ginocchia, mettendo in mostra provocante
i piedi rosa impolverati. Devi ricordarmi così – dicevi;
ricordarmi così, coi piedi sporchi; coi capelli
che mi coprono gli occhi – perché così ti vedo più profondamente. Dunque,
come potrò più avere voce. La Poesia non ha mai camminato così
sotto i bianchissimi meli in fiore di nessun Paradiso.

Ghiannis Ritsos, da Erotica, Crocetti, 2008, traduzione di Nicola Crocetti

*ascoltando Bert Jansch – A Woman Like You https://www.youtube.com/watch?v=Rc-I9NRDQ1I


18 giugno 2020

“A dispetto del tempo”

 


Bello un posto così…

***

Questo solo

È un uomo ostinato. A dispetto del tempo afferma:
“amore, poesia, luce”. Costruisce su un fiammifero
una città con case, alberi, statue, piazze,
con belle vetrine, con balconi, sedie, chitarre,
con abitanti veri e vigili gentili. I treni
arrivano in orario. L’ultimo scarica
tavolini di marmo per un locale in riva al mare
dove rematori sudati con belle ragazze
bevono limonate diacce guardando le navi.
Questo solo ho voluto dire, se non mi credono fa niente.

Karlòvasi, 7.VII.87

Ghiannis Ritsos (Malvasia, Grecia, 1909- 1990), da Molto tardi nella notte, traduzione italiana di Nicola Crocetti, Crocetti, 2020

*ascoltando Traffic – Dear Mr. Fantasy https://www.youtube.com/watch?v=pSQ1akE2CcM

           (in foto, un ragalo del mare)


3 febbraio 2020

Minime cose

 


 

(Questione di particolari)

 

Queste minime cose
per noi due
come son grandi.
Tutte.


Ghiannis Ritsos (Grecia, 1909–1990), da
Erotica, Crocetti Editore, 2008

 

°ascoltando Jethro Tull – Bourée https://www.youtube.com/watch?v=N2RNe2jwHE0

11 ottobre 2019

Il giardino

 

Ognuno di noi ha un “giardino interiore” che è stato trascurato, dimenticato o volutamente abbandonato.
E tu, quale tuo giardino vorresti far rinascere?

***

Rinascita

Da anni più nessuno si è occupato del giardino. Eppure
quest’anno – maggio, giugno – è rifiorito da solo,
è divampato tutto fino all’inferriata, – mille rose,
mille garofani, mille gerani, mille piselli odorosi –
viola, arancione, verde, rosso e giallo,
colori – colori-ali – tanto che la donna uscì di nuovo
a dare l’acqua col suo vecchio annaffiatoio – di nuovo bella,
serena, con una convinzione indefinibile. E il giardino
la nascose fino alle spalle, l’abbracciò, la conquistò tutta;
la sollevò tra le sue braccia. E allora, a mezzogiorno in punto, vedemmo
il giardino e la donna con l’annaffiatoio ascendere al cielo –
e mentre guardavamo in alto, alcune gocce dell’annaffiatoio
ci caddero dolcemente sulle guance, sul mento, sulle labbra.

3 giugno 1969 Karlòvasi – Samo

Ghiannis Ritsos, da Pietre Ripetizioni Sbarre, traduzione di Nicola Crocetti, Crocetti Editore, 2004

°ascoltando The Beatles – Strawberry Fields Forever https://www.google.com/search?client=firefox-b-d&q=strwbrry+fields+toutube

 

18 settembre 2019

Dunque…

 

… finché c’è del rosa nella polvere d’oro della sera… va tutto bene.

***

Rinvio calcolato

Bella esce dal porto la nave. Il fumo rosa
nella polvere d’oro della sera. Dunque,
per quante volte ti abbiano rifiutato o tu abbia rifiutato,
una casa bianca sul colle chiede il tuo sguardo,
un bambino si bagna i piedi in mare sorridendo,
un uccello di notte canta anche per te.
Dunque, rinviamo di nuovo; incoroniamo
sul vetro incrinato questa piccola farfalla.

Karlòvasi (Samo), 29.VI.87

Ghiannis Ritsos, in Poesia n. 284 Luglio/Agosto 2013, traduzione di Nicola Crocetti, da Ghiannis Ritsos. Molto tardi nella notte, a cura di Nicola Crocetti ed Ezio Savino

*ascoltando Peter Green – Timeless Timehttps://www.youtube.com/watch?v=uZ-hM5JpIP0


13 luglio 2019

Guarda meglio

 




Dove sta la poesia?
(Non sempre e non soltanto dentro a un tramonto o tra parole d’amore)

***

Pressappoco

Prende in mano oggetti scompagnati – una pietra,
una tegola rotta, due fiammiferi bruciati,
il chiodo arrugginito del muro di fronte,
la foglia entrata dalla finestra, le gocce
che cadono dai vasi annaffiati, quel filo di paglia
che ieri il vento portò sui tuoi capelli, – li prende
e là nel suo cortile costruisce pressappoco un albero.
In questo “pressappoco” sta la poesia. La vedi?

Ghiannis Ritsos, in Poesia n.239 – giugno 2009, Testimonianze, seconda serie, 1964-1965, traduzione di Nicola Crocetti

 

°ascoltando Jethro Tull – Bouree  https://www.youtube.com/watch?v=NDdt3OJTLKQ


24 marzo 2019

“Finché cada la notte”

 

 Henri Matisse – Donna seduta  in poltrona, 1920

Parola carnale, 2

Sei tornata ridendo dal mercato, carica
di pane, frutta e un’infinità di fiori. Sui tuoi capelli, vedo,
ha passato le dita il vento. Non lo amo il vento;
te lo ripeto. E poi, che te ne fai di tanti fiori? Quali fra tutti,
tra l’altro, ti regalò il fiorista? E magari nello specchio
del suo negozio è rimasta la tua immagine illuminata di lato
con una macchia blu sul mento. Non li amo i fiori.  Sul tuo seno
un fiore grande quanto un giorno intero. Siedi dunque di fronte a me;
voglio guardare solo come pieghi il ginocchio, e star lì a fumare
finché cada la notte misteriosa e s’alzi magnetica sul nostro letto
una luna popolare da sabato sera, col violino, il salterio e un clarinetto.

Ghiannis Ritsos (Grecia, 1909-1990),  da Erotica – Crocetti Editore, 1981

°ascoltandoTaj Mahal & Toumani Diabate — Queen Bee https://www.youtube.com/watch?time_continue=13&v=UnDYs9iZJ54

 


23 maggio 2018

Cose dal mondo: vecchie foto da Firenze

 


 

Città ferma nel tempo lontano

Città ferma nel tempo lontano
ocra castano verde scuro
porte a volta finestre ortogonali –
mi fermai sul ponte con le oreficerie
guardai il fiume – non scorreva
solo le statue traslocavano nel pomeriggio
portando in spalla i loro piedistalli
fino ai profondi dormitori degli amanti nudi.

Firenze, 31.V.1976

Ghiannis Ritsos, da Trittico italiano. Nove poesie, Crocetti, 1982, traduzione di Nicola Crocetti

*ascoltando Ivan Graziani - Firenze canzone tristehttps://www.youtube.com/watch?v=AK34IDIlACg



20 dicembre 2017

Trova il poeta

 


Illustrazione tratta dal libro “Incontri-Disincontri”, Jimmy Liao, traduzione di Silvia Torchio,  Terre di Mezzo editore, 2017

Dove vivono i poeti, come si vestono, come si muovono? Inciampano davvero nei sassi guardando le nuvole o sono anche loro dei quasinormali? (Chi sarà l’anima poetica nel disegno qui sopra?)

***

Solitudini intersecate

Esistono molte solitudini intersecate – dice – sopra e sotto
ed altre in mezzo; diverse o simili, ineluttabili, imposte
o come scelte, come libere – intersecate sempre.
Ma nel profondo, in centro, esiste l’unica solitudine – dice;
una città sorda, quasi sferica, senza alcuna
insegna luminosa colorata, senza negozi, motociclette,
con una luce bianca, vuota, caliginosa, interrotta
da bagliori di segnali sconosciuti. In questa città
da anni dimorano i poeti. Camminano senza far rumore, con le mani conserte,
ricordano vagamente fatti dimenticati, parole, paesaggi,
questi consolatori del mondo, i sempre sconsolati, braccati
dai cani, dagli uomini, dalle tarme, dai topi, dalle stelle,
inseguiti dalle loro stesse parole, dette o non dette.

Ghiannis Ritsos (Monemvasià 1909 – Atene 1990), da Ghiannis Ritsos – Poesie (Gesti), traduzione di Nicola Crocetti

°ascoltando Litfiba – Straniero https://www.youtube.com/watch?v=T7UXdNxX55U


30 maggio 2016

Qualcosa di blu (scuro, tendente al buio)

 


Questo colore scuro per esorcizzare il buio dove brancola l’umanità impazzita, per cui la vita e la dignità  di una persona sembrano valere sempre meno (soprattutto se quella persona è una donna, come tristemente ci insegna la cronaca anche di questi giorni).
Speriamo di rivedere le stelle, prima o poi.

Di notte

Quando va via la luce
e il cielo è nero,
niente di niente
da guardare,
s’è chiuso il dì.
Così.

Robert Creeley (1926-2005), da Later,  traduzione di F. Binni

 ***

Quando

Quando si spegne il tramonto e ci si accende dentro la vecchia lampada
e tutte le voci mutano dall’ira alla tristezza
e dal sobborgo se ne vanno i fruttivendoli ambulanti,
gli arrotini, le erbivendole, gli ombrellai, allora
dal pozzo della corte escono le lumache
in doppia fila, e sopra i pubblici orinatoi
resta il cielo di un blu profondo, completamente immobile,
inchiodato solo da una stella arrugginita.

Ghiannis Ristos, da Il funambolo e la luna, Crocetti, 1984,  traduzione di Nicola Crocetti.

*Quale musica ascoltare? Forse qualche volta ci vuole il silenzio.