Illustrazione tratta dal libro “Incontri-Disincontri”, Jimmy Liao, traduzione di Silvia Torchio, Terre di Mezzo editore, 2017 |
Dove vivono i poeti, come si vestono, come si muovono? Inciampano davvero nei sassi guardando le nuvole o sono anche loro dei quasinormali? (Chi sarà l’anima poetica nel disegno qui sopra?)
***
Solitudini intersecate
Esistono molte solitudini intersecate – dice – sopra e sotto
ed altre in mezzo; diverse o simili, ineluttabili, imposte
o come scelte, come libere – intersecate sempre.
Ma nel profondo, in centro, esiste l’unica solitudine – dice;
una città sorda, quasi sferica, senza alcuna
insegna luminosa colorata, senza negozi, motociclette,
con una luce bianca, vuota, caliginosa, interrotta
da bagliori di segnali sconosciuti. In questa città
da anni dimorano i poeti. Camminano senza far rumore, con le mani conserte,
ricordano vagamente fatti dimenticati, parole, paesaggi,
questi consolatori del mondo, i sempre sconsolati, braccati
dai cani, dagli uomini, dalle tarme, dai topi, dalle stelle,
inseguiti dalle loro stesse parole, dette o non dette.Ghiannis Ritsos (Monemvasià 1909 – Atene 1990), da Ghiannis Ritsos – Poesie (Gesti), traduzione di Nicola Crocetti
°ascoltando Litfiba – Straniero https://www.youtube.com/watch?v=T7UXdNxX55U
Nessun commento:
Posta un commento