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15 agosto 2022

Chissà se esiste…




Che cosa sei sicur* di aver visto, una volta (eppure nessuno mai ti crederà)?

***

Sirena

La prima volta è stato qui e non era
forse neppure la vera prima volta
che la vedeva. Abbracciavano la rada
le luci fra tenerezze di pioggia
e non c’era una stella una luna.
Andava piano con la sua lampara
un vecchio di barba fiorita
e dall’acqua lucendo
gli uscì di verde e di rosa
una lunga sirena. Non ha età
l’amore: ora col mare
il vecchio parla tutte le sere

Daria Menicanti, da Ferragosto (1986), in Il concerto del grillo, Mimesis Edizioni, 2013

°ascoltando Claude Debussy – Preludes, Book 1: No. 8. – “La fille aux cheveux de lin”: Tres clame et doucement expressif https://www.youtube.com/watch?v=Tu_qCpmTGZU

 


25 luglio 2022

Fissando una stella


Prova a fissare (per alcuni minuti e senza distrarti) una stella:
che pensieri vengono a farti compagnia?

***

 

invece è una stella quella che sembra
un aereo. Fissa splende stasera
davanti al balcone di casa mentre
fumo la sigaretta di fine giornata.
Sai che se la continuo a guardare
di colpo m’assale come una fretta
di morire?
Così, per capire che succede
là dietro quando tutto fa buio.
Cosa si vede, in cosa si crede.

Marco Balzano, da Nature umane, Einaudi, 2022

 

°ascoltando Pink Floyd – Night Light https://www.youtube.com/watch?v=3YyGkAJ6C6A



2 giugno 2022

… “dove il tempo s’arresta”…

 



(Giugno è il mese dei gigli)

 

Il giglio della sabbia

il giglio della sabbia, lo conosci?
fragile più di ogni altro,
s’alza solo dove il tempo s’arresta,
lì, presso la scogliera immensa,
più d’un giorno non dura,
breve come il miraggio
della maga anche lei sola,
le bestie la cerchiano e le rupi,
brune ancelle nella sosta
tra il gioco della palla e i panni stesi
del fiore e di parole riempirono i canestri,
anche al naufrago appare
e lo consola

oggi che le nubi mi cerchiano
e i pensieri,
bloccato dentro l’auto
sull’Appennino
la grandine che scorre
contro i vetri,
donna a quel giglio
io ti vorrei accanto,
stenderci presso il fiore,
fissare il mare,
sull’acqua che ci fascia
il gabbiano non vola
non scorre il tempo

Umberto Piersanti (Urbino, 1941), da L’albero delle nebbie, Einaudi, 2008

°ascoltando Cat Stevens –  Lilywhite https://www.youtube.com/watch?v=qwp_8Rc0naM


17 maggio 2022

Limpido


L’aria limpida, dopo una notte di pioggia, per un momento fa sembrare tutto possibile

***

Dopo una notte di pioggia

Il mattino è limpido, fresco.
Le ciminiere sembrano lontane.
Sembra caduto
ogni muro, ogni rete metallica.
C’è anche
qualche fiore lucido
nel pugno di terra martoriato
che ancora è rimasto.
La nostra carne, il nostro cuore
ora ritornano a essere
quel sogno guerrigliero
di uccelli e cieli inimmaginabile.

Ferruccio Brugnaro (Mestre, 1936), da Un pugno di sole – Poesie per sopravvivere, 2011
 

°ascoltando Electric Light Orchestra – Mr. Blue Skyhttps://www.youtube.com/watch?v=aQUlA8Hcv4s&t=44s


8 maggio 2022

Non dimenticare di…

 


… capovolgere la clessidra.

 

La clessidra è una capriola,
con la testa nelle mani, amica,
capovolgi questa bolla
di vetro e altra sabbia
sui nostri giorni acrobati
scivoli segreta.

Filippo Strumia (Roma, 1962), da Pozzanghere, Einaudi, 2011

°ascoltando Yann Tiersen – Sur le fil (violino) https://www.youtube.com/watch?v=gKqHjFtX7iE


13 aprile 2022

Da 1 a 10…

 


gattoscazz

… quanta “cattiveria” ti servirebbe?

La cattiveria

Sono molto avvilito
perché mi manca la cattiveria.
Bisogna che butti via
quelle leccate di roba dolce
che coprono le mie parole.
Voglio dir male di tutto.
Anche della vita? Della vita
no, è sempre bella
anche quando piango.

Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna, 1920-2012), da L’infanzia del mondo – Opere 1946-2012, a cura di Luca Cesari, Bompiani

°ascoltando Tonino Guerra – Quattro Poesie https://www.youtube.com/watch?v=Ybm0blZmyQI


2 febbraio 2022

Febbraio da vivere

 

Nel mio calendario mentale, febbraio è sempre scritto un po’ così: con un inchiostro azzurrino e immerso in una nebbia che ne sfuma i contorni. Dopo un gennaio sempre lunghissimo e pieno di buoni propositi, già mi aspetto marzo con chissà quale primavera! Così febbraio passa un po’ in sordina, una specie di (breve) corridoio verso un altrove. Che poi, se non stiamo attenti, tutta la vita ci diventa così: un corridoio da attraversare verso una non ben definita fioritura (ma… ci sono fiori anche a febbraio!).

 

Come tutto scompare

 
Come tutto scompare veloce
quando viene sera, e il sole se ne va
oltre le colonne d’Ercole
a fare capriole sull’Atlantico.
Il Mar Ligure si appiattisce in una lastra
che non lo diresti nemmeno più un mare
e una muraglia nebbiosa di rosa
sporco si disfa come la scia luminosa
dell’aereo, unica traccia rettilinea in cielo
che sembra averlo bucato per andarsene
più in là.
 
Come tutto scompare, come breve
è il giorno per chi ne ama l’essenza
come breve la notte che si preannunzia
nitida di luna a gobba crescente
come tutto ritorna e ritorna
al niente.
 
Come è corto Febbraio
come è corta la vita
per chi ne ama l’essenza
incessabile, infinita.
 
Giuseppe Conte (Imperia, 1945), da Ferite e rifioriture, Mondadori, 2006

° ascoltando Pink Floyd – Untitled (“The Endless River”) https://www.youtube.com/watch?v=WPOaP18_I8U

 

25 gennaio 2022

Voce del verbo amare


 

(amare sempre)

 

L’amour toujours
                               A Giuseppe Ungaretti e a Henry Miller

Amare sempre
amare tutto
l’alba e il tramonto
il seme e il frutto
le onde quando infuriano
la geometria delle stelle
le api dentro i calici
gli sciami delle farfalle
le nuvole che volano
e si addensano in cielo
il vento e la siccità
la grandine ed il gelo
il vino dentro la botte
lo sperma della notte
amare sempre
amare tutto
la rovina e la crescita
la gioia e il lutto
la carne che ti scardina
l’angelo che ti sfiora
la giovinezza torbida
l’esitante vecchiaia
il dio dell’invisibile
dovunque egli ti appaia
amare nei suoi contrasti
la vita tutta intera
e amarla sino alla fine
cercando la primavera.

Giuseppe Conte (Imperia, 1945), da Ferite e rifioriture, Mondadori, 2006

°ascoltando  Sigur Rós – Untitled 3 https://www.youtube.com/watch?v=Z7ynnRnQHLw&t=5s


15 gennaio 2022

Allacciare le cinture!

 

    

                               Niente paura: le turbolenze sono molto comuni e sono gestibili,
                                                  però è meglio allacciare le cinture…

                                               

Che cosa sei in essenza

 

La voce della hostess
sul volo Parigi-Atlanta
–  quella voce inflessibile
mai felice, mai affranta –
annuncia che stiamo entrando
in un’area di turbolenza.
 
Dall’oblò vedo nuvole correre
a capofitto sotto la veemenza
di un vento che le assottiglia
le ammassa, le sfilaccia.
Siamo sull’Atlantico, sospesi
dentro un universo di biacca.
 
Mia vita, aree così
quante tu ne attraversi
quanto oscillare, stridere, saltare
quante aritmie, quanti pericoli
di perder quota e cadere.
 
E quando tu vai per poco
sicura e come Dio vuole,
vita, meglio lo indichi
che cosa sei in essenza:
un’area di turbolenza
con rari spazi di sole.

 
Giuseppe Conte (Imperia, 1945), da  Canti della vita, in Ferite e rifioriture, Mondadori, 2006


11 gennaio 2022

Lacrime per…


Particolare di Larmes d’or -Il pianto di Freya- di Anne Marie Zilberman

Che cosa aggiungeresti a questo elenco (molto condivisibile)?

***

Cose che chiedono lacrime

Un bambino che gioca con il padre in una cucina
male illuminata verso sera.
L’aver giudicato povero un regalo trovato
sotto l’albero a Natale.
Sentir cantare uomini costretti a partire
per una terra straniera.
La Statua della Libertà, sapere come era ed é
dolce e difficile ogni libertà.
L’amicizia tradita per denaro e potere.
L’amore che non si può avere.
L’amore che è dato senza misura.
Pensare di non essersi preso la dovuta cura
della solitudine della madre.
Una fotografia dei compagni di classe
del Ginnasio.
Lasciare che la ragione ceda all’ira.
Tutto quello che non s’impara.
Tutta la pietà che non hai provato
verso chi soffre e chi muore.
Un bambino che aspetta suo padre alla finestra
verso sera con la paura che possa non tornare.
Quando di colpo senti che sei frainteso e lo vedi
nell’irrigidirsi di un viso.
Quando qualcuno ti fa sentire inferiore rivolgendosi a
te con troppa indifferenza o troppo calore.
Risparmiare nei moti del cuore.
Dubitare per un istante della Poesia.
Dire: è morto il sogno, è morto l’incanto.
Sono le cose che chiedono lacrime.
Sono le fonti di ogni mio pianto.

Giuseppe Conte (Imperia, 1945), da Ferite e rifioriture, Mondadori, 2006

 

°ascoltando Bert Jansch – I cannot keep from crying https://www.youtube.com/watch?v=TIbDxzfX8a8


22 dicembre 2021

Nella lista delle cose da fare: parlare agli alberi

 


 


Che domande faresti a un albero?

***

 

Hanno detto che è stato un seme
caduto nel duro della terra,
ha portato scompiglio tra i sassi.
Un seme hanno detto
un apostrofo d’aria,
uno scatto del cielo.
E dentro c’era la legge
di quel che nasce e trema,
la formula del sangue
e della linfa,
l’inizio di ogni canto.
A me pareva gettato
dalla mano prodigiosa
di un animale celeste,
perché chi l’avesse visto
potesse dire
è albero
è presenza.

Vasco Mirandola (Castagnaro, 1954), da Volevo solo scriverti accanto, Anima Mundi Edizioni, 2021

***

Chiedi a un mandorlo a marzo
al rosa titubante del pescheto.
Chiedi a una nuvola dell’alba.
Chiedi a un torrente che irrompe nel greto.
Chiedilo a tutti i fichi degli orti
quando i rami contorti e spogli
cominciano a formicolare
di germogli
chiedi a loro.

Saprai cos’é l’impazienza
che ti attanaglia e ti sgomina
quando tu desideri, corpo.
Saprai la tua innocenza e la tua forza.
Saprai dell’amore più verità
che leggendo tutti i libri scritti
dall’inizio dei tempi.
Non fidarti dei filosofi
né di Platone né di Eraclito.
Non interrogare i profeti
i sapienti, i sacerdoti
su cosa è la tua brama,
non saprebbero dirtelo.

Chiedi a un mandorlo.
Guarda un mandorlo.

Giuseppe Conte (Imperia, 1945), da Ferite e rifioriture, Mondadori, 2006


21 dicembre 2021

Oggetto: Una cortese richiesta

 



Gent. ma Vita,

   Con la presente vorrei associarmi alla richiesta espressa nella poesia qui riportata;
ringrazio fin d’ora, e in ogni caso, per l’attenzione.

Un saluto cordiale

I.M.

 

***

Dammi un autunno come quello
degli alberi, mia vita.
Il tremolio glorioso e tintinnante
di una luce superstite e infinita,
di esistere ancora la voglia,
il sogno di essere il sole che fa ogni foglia
prima della caduta.

Giuseppe Conte (Imperia, 1945), da Ferite e rifioriture,  Mondadori, 2006



1 novembre 2021

Novembre

 


La scansione del tempo in piccoli segmenti ci aiuta forse a non avere troppa paura pensando a quello che verrà? E che cosa ci porterà novembre? E se qualcosa porterà, per quanto tempo resterà con noi? Se lo chiede anche il poeta:

 

Ti ha portata novembre. Quanti mesi
dell’anno durerà la dolceamara
vicenda di due sguardi, di due voci?
Se io avessi una leggenda tutta scritta
direi che questo tempo che ci sfiora
ci appartiene da sempre. Ma non sono
che un uomo tra mille e centomila
ma non sei
che una donna portata da novembre
e un mese dona e un altro ci saccheggia.
Sei una donna
che oggi tiene un naufrago impaziente
dimmi tu
sei scoglio
o continente?

Luciano Erba (Milano, 1922-2010), da Il nastro di Moebius, Mondadori, 1980

 

∞ ascoltando Mark Eliyahu – Always Now  https://www.youtube.com/watch?v=0TULOuRCF0M




11 agosto 2021

Stiamo bruciando

 

Mappa pubblicata dalla NASA (agosto 2021): i punti rossi indicano i luoghi (rilevati con lo strumento satellitare Modis) dove sono in corso incendi



“Il miracolo avverrà”? Speriamo.

E davvero “non meritiamo più niente”?
Questo purtroppo è quasi certo, perché dopo aver (tra le altre cose) dato fuoco alla Terra, stiamo organizzando voli tu-ri-sti-ci (!) nello spazio…

***

L’aria
è piena di semi volanti
la natura
spasima nei suoi supremi orgasmi
sparge semi di vita
anche sulle terre morte
il miracolo avverrà
anche se non meritiamo più niente.

Luigi di Ruscio (Fermo, 1930 – 2011), da Iscrizioni (collana di inediti online curata da Biagio Cepollaro (http://www.cepollaro.it/poesiaitaliana/DiRuIscr.pdf)

°ascoltando Neil Young with Crazy HorseShut It Down https://www.youtube.com/watch?v=AXgNmK-deZc&t=1s


23 giugno 2021

Occhio ai tarli!

 


Quasi tutti abbiamo un “tarlo” tutto nostro. Il tarlo: quel pensiero che viene da lontano e che di solito è un dubbio su noi stessi o sulle nostre capacità. Un dubbio che si insinua e ci rode sempre più, fino a diventare un pensiero fisso.

Il tarlo, questa simpatica bestiola.  Anche tu ne hai uno?

***

    Versi scritti in una biblioteca tarlata

    Ti scr vo in una bi lioteca t rlata dai tarl ,
    che tar ano la  iblioteca e ne fanno tarli.
    I ta li eseguono se stess , t rlano. Fili  uoti
    dent o le cose comp tte sono dive tati  arli, che
    vuotano fili  entro le cose compatte che sta no
    iventando tar i. I l gni, le cart . La polv re. Tarlano
    noi top , tar ano il loro stesso nome, lo vedi, lo
    trasfor ano in t rli (m glio non  scriv re il tuo
    nome q i)

Tiziano Scarpa (Venezia, 1963), da Nelle galassie oggi come oggi, Einaudi 2001

°ascoltando Fairport Convention – Woodworm Swing https://www.youtube.com/watch?v=KUV9skv6lc0


31 dicembre 2020

(Sor)ridi!

 


Questa sera, comunque vada,  facciamoci una risata, ché quando si ride c’è più luce.


P.S. Buon nuovo inizio!

***

 

L’aria

L’aria l’e cla roba lizira
che sta dalonda la tu testa
e la dventa piò céra quand che t’roid

 *

L’aria è quella cosa leggera,
che sta intorno alla tua testa
e diventa più chiara quando ridi.

Tonino Guerra (Santarcangelo di Romagna, 1920- 2012.), fonte: http://museotoninoguerra.com/it/tag/poesie/

 °ascoltando, dei Focus,  la vitaminica Sylvia https://www.youtube.com/watch?v=P0ly_bCQ2dY (e già che ci siamo anche questa https://www.youtube.com/watch?v=i00s_m5SOCI Hocus Pocus)


20 novembre 2020

P di parole (sincere)

 


Pane? Arance? No: parole. Da conservare (possibilmente).

***

 

Non partire senza lasciare una
sporta di parole per chi resta.
Dire ‘questa è per la mattina
quest’altra invece per la sera’.
Lasciare una sporta a parte
per chi la notte nel buio si dispera.
 
Andrea Bajani, da Promemoria, Einaudi, 2017


ascoltando Zoë Keating – Don’t Worry https://www.youtube.com/watch?v=GR6C3-OyNTQ&feature=emb_title

 

14 giugno 2020

La corsa (ad ostacoli)

 


Corsa a ostacoli

Non è vero che il male è compatto
e tutto uguale, come darebbe
a intendere l’effetto di trascinamento
del roccolo mentale in cui
si azzera ogni differenza:
se la questione A, in apparenza,
non offre nessuna soluzione,
di conseguenza crollerà anche B
e C e D e tutto il resto. Quando
tracimano i fantasmi si fa presto
a colorare di un unico colore
(il nero), quello che invece
resta l’insondabile mistero
di un teatro che fa della mutevolezza
l’unica sua costante.
La vera fatica è proprio questa:
superato l’ostacolo che sembrava
insormontabile, eccone appresso
un altro e un altro e un altro ancora.
La pace, quella sì è un miraggio,
foss’anche soltanto per un’ora.

Franco Marcoaldi, da La trappola, Einaudi, 2012

*ascoltando John Frusciante – Falling https://www.youtube.com/watch?v=UjUYr5RN6cM


18 maggio 2020

Tutto e niente

 


 

Siamo un po’ tutto
e più spesso… niente
(comunque sempre di passaggio).

***

Siamo atomi migranti,
siamo istanti, frantumati
nelle bocche dei giganti.
Siamo polvere di tempo,
lieve architettura,
nenie brevi e cantilene.
Unghie rudimentali,
vene d’ancestrali corpi,
sconosciuti e ricomposti.
Comprende un solo dito
moltitudini di popoli,
dèi meravigliosi
e provvisori niente.

Filippo Strumia (Roma, 1962), da Pozzanghere, Einaudi, 2011

*ascoltando Vangelis – Alpha  https://www.youtube.com/watch?v=svwqHhTQC5E


26 novembre 2019

… vvvvvvento…


Che cosa ti ha raccontato il vento oggi?

 

Il vento

Il  vento nasce dove nasce tutto il resto
non si vede
non sai dov’è
ma se ti metti a correre ci vai addosso
È come quando soffi sulle candeline
e senza accorgertene hai compiuto gli anni
Sembra fatto di niente
e dentro ci sono tutti i pensieri della gente
A volte si nasconde
e aspetta che le cose passino
si siede sui tetti e ci guarda
Se una cosa non gli va
la sposta
ma se una cosa gli piace
le gira intorno fino a farla innamorare
forse è una scusa per non stare fermi
forse è un abbraccio che non si ferma mai

Vasco Mirandola, da E se fosse lieve – Poesia un po’ tue un po’ mie, Cleup, 2016

*ascoltando Santana – Song Of The Wind - https://www.youtube.com/watch?v=XdmevPWZTRg