Visualizzazione post con etichetta poetesse del '900. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta poetesse del '900. Mostra tutti i post

11 aprile 2022

Nessuna paura


                        ciliegioinfiorepg

(Tutto continuerà)

 

Quando

Quando il mio corpo marcirà e io sarò morta
Continueranno il giardino, il cielo e il mare,
E come oggi ugualmente balleranno
Le quattro stagioni alla mia porta.
Altri in aprile passeranno nel frutteto
In cui tante volte sono passata,
Ci saranno lunghi ponenti sopra il mare,
Altri ameranno le cose che io ho amato.
Sarà lo stesso splendore, la stessa festa,
Sarà lo stesso giardino alla mia porta,
E i capelli dorati della foresta,
Come se io non fossi morta.

Sophia de Mello Breyner Andresen (Porto, 1919 – Lisbona, 2004), da Il giardino di Sophia (testo tratto da Giorno del Mare, 1947), Il ramo e la foglia Edizioni

***

Quando

Quando o meu corpo apodrecer e eu for morta
Continuará o jardim, o céu e o mar,
E como hoje igualmente hão-de bailar
As quatro estações à minha porta.
Outros em Abril passarão no pomar
Em que eu tantas vezes passei,
Haverá longos poentes sobre o mar,
Outros amarão as coisas que eu amei.
Será o mesmo brilho, a mesma festa,
Será o mesmo jardim à minha porta,
E os cabelos doirados da floresta,
Como se eu não estivesse morta.



°ascoltando Carlos Paredes – Nas Asas da Saudade
https://www.youtube.com/watch?v=bj9XCJiYdo0


6 aprile 2022

Percorsi intrecciati

 

                       

Sempre a piedi…

 

A piedi
mi toccò attraversare il sistema solare,
prima di trovare il primo filo del mio abito rosso.
Ho già il presagio di me stessa.
In qualche posto nello spazio è appeso il mio cuore,
faville si sprigionano da esso,
e l’aria si scuote,
verso altri smisurati cuori.

Edith Irene Södergran (San Pietroburgo, 1892 -1923), da Notturno ed altre poesie, Mauro Pagliai Editore

°ascoltando Vangelis – Rachel’s Song https://www.youtube.com/watch?v=NiNL4ibrmAA

 

7 gennaio 2022

Perdere il nome

 



Il nome con cui nasciamo rimane insieme a noi o lo perdiamo durante il viaggio? Quando ci chiamano per nome, ci riconosciamo?

***

Ballata del mio nome

Il nome mio che ho perduto,
dove vive, dove fiorisce?
Nome d’infanzia, goccia di latte,
ramo di mirto così leggero.
Senza di me andava gioioso
o senza la mia adolescenza
e con lui più non cammino
per i campi e per i prati.
Il mio pianto non lo conosce
e non lo ha bruciato il mio sale;
capelli bianchi non mi ha visto,
né la mia bocca afflosciata,
e non mi parla se mi incontra.
Ma mi dicono che cammina
lungo i crepacci del mio monte
a tarda sera silenzioso,
senza corpo, con la mia anima.

Gabriela Mistral (Cile, 1889-1957), in Sillabe di fuoco, Bompiani, 2020, traduzione di Matteo Lefèvre


 

°ascoltando America – A Horse With No Namehttps://www.youtube.com/watch?v=na47wMFfQCo


Le nostre prigioni

    La prigione della memoria   Certe volte mi ricordo di cose che non ho mai visto, di persone e linguaggi che non ho mai co...