Nelson Mandela (18 luglio 1918, Mvezo, Sudafrica – 5 dicembre 2013) |
Nelson Mandela, di cui ricorre oggi il centenario della nascita, ebbe grande conforto durante i 27 anni di prigionia (lo racconta egli stesso nella sua biografia Lungo cammino verso la libertà), da questa poesia dell’inglese William Ernest Henley (nato nel 1849 e colpito da una grave malattia a 12 anni: scrisse questa poesia nel 1875 in seguito all’amputazione di una gamba).
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Invictus
Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come un pozzo che va da un polo all’altro,
ringrazio qualunque dio esista
per l’indomabile anima mia.
Nella feroce stretta delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo d’ira e di lacrime
si profila il solo Orrore delle ombre,
e ancora la minaccia degli anni
mi trova e mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.William Ernest Henley (1849-1903), dal Book of Verses
°ascoltando Simple Minds – Mandela Day https://www.youtube.com/watch?v=xfk13uUuD8Q