Visualizzazione post con etichetta Erri De Luca. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Erri De Luca. Mostra tutti i post

24 dicembre 2024

Tanti tipi

 

 


(Tanti tipi di amore)

***


Esempi di amore

 

Amo quello che unisce, l’ago, il filo,

ricuciono le labbra di una camicia, di una ferita.

Amo il sentiero di montagna inciso dai passi,

che collega villaggi, baite, rifugi, malghe.

Amo il piccolo schermo illuminato

dove posso vedere il tuo sbadiglio lontano

e la mappa del mondo alle tue spalle.

Amo la congiunzione e, perché congiunge,

la penna sul quaderno che riunisce

la mano che ti scrive agli occhi tuoi che sfiorano le righe.


Erri De Luca, da Raccolto diurno, Crocetti Editore, 2021

 

  °ascoltando Mutual Benefit - Little Ways - https://www.youtube.com/watch?v=BzMOjiMXc7g

 

5 giugno 2023

“La terra siamo noi”

 




(Quando la smetteremo di darci la zappa sui piedi?)

***

Dicerie sulla terra

È bassa per il contadino
piegato su di lei per macinarla,
alta per l’alpinista a quattro zampe
sul soffitto del mondo.
Sta sotto l’acqua per il marinaio
che naviga l’oceano.
È rotonda per l’astronomo antico
che vide la sua ombra
stampata sulla luna.
Poca per l’impero
che la voleva tutta.
Un buco nero per il minatore
che sfalda nel cunicolo
il suo burro carbone.
Ha un nocciolo di ferro
per chi la studia a scuola.
È ruggine al tramonto
sul mare che scolora.
Giardino per chi la può irrigare,
olio e vino per chi la sa torchiare.
È un facchino e ci sopporta il peso.
È una corsa su ostacoli
per l’ospite spaesato
che scavalca frontiere
sopra il filo spinato.
Ha molte spine ma nessun confine,
chiuderla nei recinti dietro i muri
è impresa vana:
la terra è vento e non si fa arrestare.
Ha l’anima di polvere
e la tosse di cenere,
scatarro di vulcani.
La terra è oggi, ma chissà domani.
Sta dove grida ancora il sangue sparso
dal fratello di Abele,
il primo tempo perso.
È seminata a stelle
dalle notti di agosto
lucide di scintille.
La terra siamo noi
fatti di argilla
e di un soffio venuto da lontano
a riempire e poi scappare via.

Erri De Luca, da Bizzarrie della provvidenza, Einaudi, 2014

°ascoltando Joni Mitchell – Big Yellow Taxi – https://www.youtube.com/watch?v=2595abcvh2M

 , , , , ,

27 aprile 2022

Probabilmente

 


L’amore,  probabilmente, è quando cerchi di non fare male,  pur sapendo che puoi fare (e farti) male.
Fare male involontariamente può ancora essere amore.
 Fare male consapevolmente no, non può essere amore.

***

Esempi di amore

Amo quello che unisce, l’ago, il filo,
ricuciono le labbra di una camicia, di una ferita.
Amo il sentiero di montagna inciso dai passi,
che collega villaggi, baite, rifugi, malghe.
Amo il piccolo schermo illuminato
dove posso vedere il tuo sbadiglio lontano
e la mappa del mondo alle tue spalle.
Amo la congiunzione e, perché congiunge,
la penna sul quaderno che riunisce
la mano che ti scrive agli occhi tuoi che sfiorano le righe.

Erri De Luca, da Raccolto diurno, Crocetti Editore, 2020


°ascoltando Ludovico Einaudi, Nuvole bianchehttps://www.youtube.com/watch?v=PhXEL2FRSag


2 ottobre 2021

Stiamoci attenti

 


Non lasciamola passare senza riconoscerla, ché non lo sappiamo se (e quando) ritornerà…

***

È adesso

Arriva all’improvviso,
dura quanto i cerchi nell’acqua dopo il sasso,
interrompe i pensieri, la malinconia,
non si fa prenotare, nessun appuntamento,
la misteriosa briciola della felicità.
Chi la riconosce troppo tardi
le manda un saluto alla memoria
di quando c’era e non la conosceva.
Prova a soffiarci sopra ma non serve,
non parte la scintilla della brace.
Allora ci sto attento,
nervo pronto alla scossa
elettrica, materna, pirotecnica
della felicità, eccola, è adesso.

Erri De Luca, da Il più e il meno, Feltrinelli, 2015

°ascoltando God Is An Astronaut – “Luminous Waves” https://www.youtube.com/watch?v=OOKKXcLa9pE


19 settembre 2021

C’è il sole?

 


 

Il sole c’è (ed è per tutti)

***

Politica del sole

Ho visto il sole dentro una pozzanghera,
e ricordo di quando calava
dentro lo scavo della fognatura.
S’infilava nel fondo, nel cunicolo,
a scaldare la schiena al manovale.
L’ho visto carezzare orbite ai ciechi,
lisciare il bianco ai vecchi,
disinfettare l’ombra ai marciapiedi,
illuminare il nero delle vedove,
stare coi prigionieri all’ora d’aria,
sfondare il tetto di nuvole e di pioggia
e fare un tuffo nell’arcobaleno,
sole, compagno anarchico del mondo,
luce del giorno in corso e non dell’avvenire.

Erri De Luca, da Bizzarrie della provvidenza, Einaudi, 2014

ascoltando  Here Comes The Sun (da Richie Havens) https://www.youtube.com/watch?v=I9KSxqCShBY


21 giugno 2019

Come una canzone

 




Marc Chagall, Sulla città, 1918

 


Variazione di canzone

Io te vurria vasà – sospira la canzone,
ma prima e più di questo io ti vorrei bastare
come la gola al canto e come il coltello al pane
come la fede al santo io ti vorrei bastare.
E nessun altro abbraccio potessi tu cercare
in nessun altro odore addormentare,
io ti vorrei bastare.
Io te vurria vasà – insiste la canzone,
ma un po’ meno di questo io ti vorrei mancare,
più del fiato in salita,
più di neve a Natale,
più di benda su ferita,
più di farina e sale.
E nessun altro abbraccio potessi tu cercare
in nessun altro odore addormentare.
Io ti vorrei bastare.

Erri De Luca, da Solo andata. Righe che vanno troppo spesso a capo, 2005

 

°ascoltando Luigi Tenco – Se potessi amore mio
https://www.youtube.com/watch?v=6sYSVcU241c


17 maggio 2019

Sembra scritto per te

 


Qual è l’ultimo libro dove hai trovato qualcosa

 che sembrava proprio scritto per te?

***

Cerco nei libri la lettera, anche solo la frase che è stata scritta per me e che perciò sottolineo, ricopio, estraggo e porto via. Non mi basta che il libro sia avvincente, celebrato, né che sia un classico: se non sono anch’io un pezzo dell’idiota di Dostoevskij, la mia lettura è vana. Perché il libro, anche il sacro, appartiene a chi lo legge e non per il diritto ottenuto con l’acquisto. Perché ogni lettore pretende che in un rotolo di libro ci sia qualcosa scritto su di lui. (…)

Erri de Luca (Napoli, 1950), da Alzaia (1997)

*ascoltando Vasco Rossi – Una canzone per te https://www.youtube.com/watch?v=krSuttI8U5c

 

 


10 dicembre 2015

Libertà in poesia: inventare e reinventare le parole

 




La poesia ha il meraviglioso privilegio di poter giocare con il linguaggio, di mischiare idee e parole senza sottostare a troppe regole. Quando un autore riesce a reinventare le parole (o a crearne di nuove) portandole  fuori dal loro contesto e a inserirle con grazia in una nuova dimensione,  la poesia che nasce ha una  forza  particolare e difficilmente viene dimenticata.

Riporto due esempi  di un autore italiano che amo molto: Erri De Luca. Entrambe le poesie sono tratte da L’ospite incallito e  hanno l’inconfondibile stile dell’autore:  versi (come anche la sua prosa, del resto) sinceri, diretti, mai banali, concentrati  e densi di emozione.

***

Proposta di modifica

C’è il verbo snaturare, ci dev’essere pure innaturare,
con cui sostituisco il verbo innamorare
perché succede questo: che risento il corpo,
mi commuove una musica, passa corrente sotto i polpastrelli,
un odore mi pizzica una lacrima, sudo, arrossisco,
in fondo all’osso sacro scodinzola una coda che s’è persa.
Mi sono innaturato: è più leale.
M’innaturo di te quando t’abbraccio.

***

Maniera

Accosto la fronte alla tua, si toccano, dico: «È una frontiera».
Fronte a fronte: frontiera, mio scherzo desolato, ci sorridi.
Col naso ci riprovo, tocco il naso, per una tenerezza da canile:
«E questa è una nasiera», dico per risentire casomai un secondo sorriso, che non c’è.
Poi tu metti la mano sulla mia e io resto indietro di un respiro.
«E questa è una maniera», mi dici.
« Di lasciarsi?», ti chiedo. «Sì, così».

Erri De Luca, da L’ospite incallito, Giulio Einaudi Editore, Torino, 2008