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24 dicembre 2024

Tanti tipi

 

 


(Tanti tipi di amore)

***


Esempi di amore

 

Amo quello che unisce, l’ago, il filo,

ricuciono le labbra di una camicia, di una ferita.

Amo il sentiero di montagna inciso dai passi,

che collega villaggi, baite, rifugi, malghe.

Amo il piccolo schermo illuminato

dove posso vedere il tuo sbadiglio lontano

e la mappa del mondo alle tue spalle.

Amo la congiunzione e, perché congiunge,

la penna sul quaderno che riunisce

la mano che ti scrive agli occhi tuoi che sfiorano le righe.


Erri De Luca, da Raccolto diurno, Crocetti Editore, 2021

 

  °ascoltando Mutual Benefit - Little Ways - https://www.youtube.com/watch?v=BzMOjiMXc7g

 

14 ottobre 2024

Come rovine classiche

 

 

È vero, Fernando Pessoa scriveva in una poesia che tutte le lettere d'amore sono ridicole (e possiamo facilmente essere d'accordo con lui). Ma la speranza espressa da Luis Garcia Montero, nel chiedersi come sarà rileggere dopo tanto tempo dei  versi d'amore da lui stesso scritti,  è semplicemente bellissima: "che l’amore, come un fregio consunto, / conservi dignità contro l’azzurro del cielo"

***


Capo Sunio

Col passare degli anni,
cosa proverò a leggere questi versi
d’amore che ora ti scrivo?
Me lo chiedo perché è nuda
la storia della mia vita davanti a me,
in quest’alba d’intimità,
quando la luce è improvvisa e rossa
e io sono quello che sono
e le parole
conservano il calore del corpo che le dice.

Saranno memoria e pelle del mio presente
o solo umiliazione, ferita intatta.
Ma col passare del tempo,
quando dolore e fortuna si consumano con noi,
vorrei che questi versi sconfitti
avessero l’emozione
e la quiete delle rovine classiche.
Che sempre la parola, sommersa nell’erba,
spunti con il corpo mezzo rotto,
che l’amore, come un fregio consunto,
conservi dignità contro l’azzurro del cielo
e che sul freddo marmo di un’antica passione
i viaggiatori romantici facciano
l’omaggio del loro nome,
nel comprendere la fortuna così fragile di vivere,
gli occhi che riuscirono a incontrarsi
nell’infinita solitudine del tempo.

Luis García Montero, da Un romanticismo illuminato, Crocetti Editore, 2024, traduzione di Gabriele Morelli

 

°ascoltando Pink Floyd - The Great Gig In The Sky - https://www.youtube.com/watch?v=2PMnJ_Luk_o 

6 ottobre 2024

Non siamo perfetti

 


(… per fortuna)

***

L’amore è un’arte degli angeli
e noi siamo umani, tu e io
fallibili siamo, e fragili
e quindi più che perfetti
noi ci prendiamo tali rischi che attraversano il vuoto!
la perfezione è un paradiso statico
ma noi siamo umani, tu ed io, e quindi sogniamo
e lanciamo i nostri sogni oltre il margine finito
per sfiorare passando la certezza
di una tintinnante beatitudine
che fa risuonare i nostri sogni
obbligandoci a essere quell’arte
che gli angeli si sforzano di emulare

 

Leonore Kandel (poetessa della Beat Generation,  New York 1932 - San Francisco 2009), da Collected poems of Lenore Kandel, North Atlantic Books, 2012, traduzione di Dianella Bardelli

 

°ascoltando Peter Green – Timless Time - https://www.youtube.com/watch?v=rCCp4MKjldw

27 settembre 2024

Parole sulla pelle

 



Parole come carezze.
E in questo caso sono parole d’amore.

***

II

Tua la mia bocca, amore, sul tuo sapore
la mia vergogna di vivere adesso
che ti tocco che ti sfioro e ti corro
come un gatto nella notte rade i muri;
io ti corro come un gatto rade i muri
sebbene sappia che nei calcoli d’amore
due meno uno dia meno di zero
e uno piú uno dovrebbe dare uno
benché resti, adesso che vai
il mio cercarti sulla tua pelle,
sulla mia lo stillare dei tuoi capelli
 
è dentro la tua la mia paura
di smemorarmi di me.

 

Tô la mê bocje amôr sul to savôr
la mê vergogne di vivi cumò
ch’o ti tocji ch’o ti sflori e o ti cor
come inte gnot un gjat adôr dai mûrs;
jo o ti cor come un gjat adôr dai mûrs
siben ch’o sai che intai conts di amôr
doi mancul un mancul di zeri al fâs
e un plui un un al varès di fâ,
siben che e reste cumò che tu vâs
la mê cerce di te su la tô piel
su la mê il risinâ dai tiei cjavei

e je dentri te tô la mê pôre
di smenteâmi di me.

Pierluigi Cappello, da Amôrs, in Azzurro elementare, 2013, Bur.

 *

Poesia verticale, 51

Un giorno troverò una parola
che penetri il tuo corpo e ti fecondi,
che si posi sul tuo seno
come una mano aperta e chiusa al tempo stesso.
Incontrerò una parola
che trattenga il tuo corpo e lo faccia girare,
che contenga il tuo corpo
e apra i tuoi occhi come un dio senza nubi
e usi la tua saliva
e ti pieghi le gambe.
Tu forse non la sentirai
o forse non la capirai.
Non è necessario.
Vagherà dentro di te come una ruota
fino a percorrerti da un estremo all’altro,
donna mia e non mia
e non si fermerà neanche quando tu morirai.

 

Roberto Juarroz, da Poesía Vertical, 1958

 

°ascoltando  Paul McCartney – Maybe I’m Amazed -  https://www.youtube.com/watch?v=slF3EBxZE6A

 

4 settembre 2024

Poco o tanto?

 


Qualche tempo fa, un’amica che passa spesso  in questo piccolo angolo del web mi ha fatto notare che piuttosto raramente introduco poesie d’amore.  In realtà (ho verificato!), su circa 1850 post caricati, almeno 360 sono catalogati anche con l’etichetta  “amore”: quindi siamo a circa un quinto del totale. Sarà davvero poco?  Può essere. Nel dubbio, do ragione alla mia amica e oggi… si parla d’amore.

***

 

Il cellulare lasciato sul copriletto


Sibila il cellulare
lasciato sul copriletto
nella mia camera d’albergo
simile ad un insetto
levigato, ingigantito.
Mi risveglio e lo prendo.
È la voce che attendo.
Ti dico grazie, vita.
Domenica mattina
e tu mi sei vicina
da un mare all’altro mare
va chiara la tua voce.
Forse tu mi vuoi ancora.
Miracolo che continua.
Luce di un’altra aurora.

Giuseppe Conte, da Ferite e rifioriture, Mondadori, 2006

 

°ascoltando  Glen Hansard - Love Don't Leave Me Waiting - https://www.youtube.com/watch?v=hgG2rljJqH4


15 luglio 2024

Quelli che...

 



… si passano accanto

***

Ci eravamo dati appuntamento
la notte, fra i paesi,
con la luna calante.
Lei voleva prender con sé il suo cavallo,
io portavo la valigia.
Io avevo riflettuto su ogni parola.
Dovevano essere tutte leggere, però non vaghe,
decise ma non troppo pesanti.
La parola amore la imparai a memoria
per non doverla usare.
All’altezza dei cipressi
ritti come stoppini piantati in terra,
ci passammo accanto senza un saluto.

Michael Krūger, da Il coro del mondo. Poesie 2001-2010, Mondadori, 2010, traduzione di Anna Maria Carpi

°ascoltando Radiohead – Untitledhttps://www.youtube.com/watch?v=L_PvBLtvZto&t=2s

12 marzo 2024

Due alberi?

 


Oltre a un immaginario dialogo tra due persone, questa poesia mi fa pensare anche a un (altrettanto immaginario) dialogo tra due alberi, poco prima della primavera, nell’attesa di rivedere i fiori l’uno dell’altro. Chi sorriderà per primo?

***

Nessun posto è qui o lì
Ogni luogo è proiettato dall’interno
Ogni luogo è sovrapposto allo spazio
Ora sto creando un punto all’esterno
sto cercando di metterlo qui in alto
sopra lo spazio dove non sei
per vedere se da tanto sforzo sì da tanto sforzo
tu appari sorridendo un’altra volta
Appari qui appari senza timore
e da fuori entra qui
e usa abbastanza forza abbastanza forza
per vedere se appaio ancora se appaio ancora
se riappariamo entrambi tenendoci per mano
nello spazio
dove coincidono
tutti i nostri luoghi

Óscar Hahn (1938, Cile), da Mal d’amore, Raffaelli Editore, traduzione di Gianni Darconza

 

°ascoltando . René Aubry – Après La Pluiehttps://www.youtube.com/watch?v=sK2v4GrASjw&t=115s


26 febbraio 2024

Non fa una piega

 


(Davvero non fa una piega il pensiero espresso in questa poesia)

***

Oh meteorologia!

Il fascino discreto degli amori non corrisposti
come un colpo di fulmine in assenza di metà fulmine
non potrà mai smettere d’amare chi non ama.
Oh meteorologia! Cielo sempre uguale
mai a confronto il prima e il dopo
sull’unilaterale amore splende sempre uguale
al neon il sole, non accadrà tramonto di un astro
mai sorto, mai lasciata mai essendo stata
avvistata.

Vivian Lamarque, da Il nome degli amanti, in L’amore da vecchia, Mondadori, 2022

°ascoltando René Aubry– Soleilshttps://www.youtube.com/watch?v=0Fs8U9FLzeU


11 febbraio 2024

Le lettere di “amore”

 


 

Presto che s’avvicina il tempo dei cuori rossi e ben paffuti in ogni dove… presto che s’avvicina il tempo  in cui s’inciampa spesso nella parola love (e in italiano c’è  una lettera in più: stiamo bene attenti a non cadere!).

P.S. Si scherza, ovviamente: belle, bellissime tutte le lettere di/d’a m o r e.

***

LOVE

“LOVE” in inglese vuol dire “amore”,
e io di “LOVE” faccio la “V”.
Renzo era  “L”, ma ha il raffreddore;
Lisa, la “O”, non so, non c’è più;
Pino, la “E”, è andato a una festa;
così di “LOVE” io sono tutto
quel che oggi resta.

Shel Silverstein, da Strada con uscita-Poesie e disegni, traduzione di Danilo Bramati e Luigi Spagnol, 1994, Salani Editore

°ascoltando The Beatles – The Word – https://www.youtube.com/watch?v=qEBOdGo7_6w

 

28 gennaio 2024

“Senza esclamativi”

 


(Ci sono cose talmente belle da fare male)

***

 

Senza esclamativi

Com’è alto il dolore.
L’amore, com’è bestia.
Vuoto delle parole
che scavano nel vuoto vuoti
monumenti di vuoto. Vuoto
del grano che già raggiunse
(nel sole) l’altezza del cuore.

Giorgio Caproni, da Il muro della terra  (ora anche in  Dopo la lirica – Poeti italiani 1960-2000, Einaudi, 2005)

°ascoltando Sweet Child O’ Mine (versione per Viggo Mortensen, George MacKay, Kirk Ross, Samantha Isler, Nicholas Hamilton, Annalise Basso, Philip Klein) –https://www.youtube.com/watch?v=Zdh2hot8rjU&t=8s

 

25 gennaio 2024

Che cosa rimane?

 




Alla fine.

Che cos’è che rimane?

***

Airone

quello che è rimasto,
quello che resiste,
là sotto, tu lo vedi,
airone, sotto le montagne di macerie,
dentro i crateri delle bombe,
sotto le colline d’immondizia,
lí dove resiste, continua,
rinasce la semplice vita,
ultima, dimenticata, dileggiata
rimossa, ridotta a poltiglia
nella mente degli uomini,
la semplice vita,
il nascere e morire
rinascere e volare via,
aprirsi, amare,
quello che è vivo, amore,
sotto la semina dell’odio

5.8.80

Antonio Porta, da Il giardiniere contro il becchino, in Dopo la lirica – Poeti italiani 1960-2000, Einaudi, 2005, p.196

°ascoltando Bert Jansch- Smokey Riverhttps://www.youtube.com/watch?v=wHssWnQKyao

 


14 dicembre 2023

B di Blues

 


“New York- – Vecchie abitazioni di tipo inglese”, Istituto Italiano d’Arti Grafiche – Bergamo, 1971

B di blues (m di malinconia)

***

Blues per sedurre una ragazza americana

Quando saranno passati gli anni
e i tuoi occhi saranno appena cresciuti al mondo
e le tue braccia traboccheranno della dolcezza d’essere
state anche loro riparo dalla vita,
e l’ironica smorfia delle labbra di cui ho nostalgia
sembrerà una sirena d’allarme contro gli incendi
dell’esistenza.
Quando passati saranno gli anni e starai riordinando casa
una mattina, appena sradicata dal sonno,
dal sonno che aspettavi e che arrivò in ritardo,
e attraverserai Main Street per andare a fare la spesa
– mettendo in moto con piacere un macchinino rosso,
piccola cosa, tiepido essere con lentiggini,
arrogante e tenera – quando passati saranno gli anni
quella stessa mattina

                               ti ricorderai di me.
 
E crescerà, all’improvviso, un gatto fra i tuoi occhi,
una lingua sulla lingua, un odore sulla pelle,
un’acqua che scivolosa ti tradisce.
 
Quando saranno passati gli anni – in quello stesso istante –
io, più triste, più lontano, più pirata, più saggio,
starò immaginando una storia reale.
Una storia chiara come la tua stessa storia,
che somiglia alla mia come quella grande storia
che non riuscimmo mai a condividere.
 
Quando saranno passati gli anni e rincaserai, già tardi,
con tracce di nostalgia ancora da decifrare
– in quello stesso istante – quando passati saranno gli anni
io, più triste, più saggio, molte vite più vecchio,
starò immaginando una storia reale:
essere l’ospite d’onore che ti attende in casa,
il fuoco già acceso, la tavola apparecchiata,
i bambini a letto e qualcosa di cui conversare.
 
Non c’è bisogno che continui, sai come funziona,
per le storie reali non si piange.

Álvaro Salvador, da La condizione del personaggio, 1992, traduzione di Luigi Sepe, in “Poesia”, n.17, gennaio/febbraio 2023, Crocetti Editore, pp. 91-93

°ascoltando John Mayall & The Bluesbreakers (e Gary Moore) – So Many Roads https://www.youtube.com/watch?v=dwc7ZEYfWYc


20 agosto 2023

Cuori incisi

 



Vecchi cuori e nuove disillusioni: una storia (quasi) universale.

***

Il cuore

Ormai non s’incide
sui muri
sui tronchi
luigi e maria
carlo e rachele
marta e alfonso
accanto a due cuori
intrecciati

ora una coppia
legge le antiche
faticose tenerezze
sui muri
sui tronchi
e commenta
che sciocchi
prima di lasciarsi
per sempre

Mario Benedetti (Uruguay, 1920-2009), da L’amore, le donne e la vita – Poesie scelte con testo a fronte, Nottetempo, 2019 traduzione di Stefania Marinoni

***


Ya nadie graba
en las paredes
en los troncos
luis y maría
raquel y carlos
marta y alfonso
junto a dos corazones
enlazados

ahora las parejas
leen esas vetustas
incómodas ternuras
en las paredes
en los troncos
y comentan
qué ñoños
antes de separarse
para siempre

 

°ascoltando Blink 182 – The Fallen Interludehttps://www.youtube.com/watch?v=glBDrSigNJo&t=4s