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19 aprile 2025

Forse

 


(Forse)

***

Ha un giorno solo

la farfalla e vola

Forse è questo eternità

 

Giusi Quarenghi, da Ho incontrato l’inverno, Campanotto, 1999

 

°ascoltando Ludovico Einaudi – Golden Butterflies https://www.youtube.com/watch?v=juna42yknaY

18 aprile 2025

"Camminando nella bufera"

 


Quei sogni in cui ci sembra di camminare con una fatica sovrumana – senza tuttavia riuscire ad avanzare spesso nel buio totale, a volte anche inseguiti da qualcosa o da qualcuno, quei sogni in cui non ci sono soluzioni, quelli insomma che ci fanno svegliare di colpo… quei sogni lì: avranno qualcosa da dirci? ma che cosa?

***

 

Sogno numero due:

camminando nella bufera

mi preparo a rabbrividire

abbasso lo sguardo,

che sia asfalto,

conduco i miei passi nel nero

come a un addestramento

per scandagliare fondali

oltre la luce delle torce.

Custodisco la neve

fino all’alba

con lo sforzo di un violino

a riposo.

 

Chandra Livia Candiani, da Testimoni glaciali, in La domanda della sete. 2016-2020, Einaudi, 2020

 

°ascoltando Andwella - Shadow Of The Night - https://www.youtube.com/watch?v=pNnMzTfRH1c

15 aprile 2025

Intrecciare fili


A volte restare dentro noi stessi, in silenzio, ci aiuta a capire un poco gli intrecci di ciò che abbiamo vissuto. E forse anche di quello che non abbiamo vissuto.

 

 

Pochissimo
pochissimo mondo esterno
oggi
ma nella cura silenziosa di ogni cosa
posso intrecciare fili
delle conseguenze.

Chandra Livia Candiani, da La domanda della sete. 2016-2020, Einaudi, 2020

 

°ascoltando Emerson, Lake & Palmer - Two Part Invention in D Minor - https://www.youtube.com/watch?v=JOXS4moYZ2c


12 aprile 2025

“ (…) lascio essere me all’aria aperta”

 


“Allora sì allora adesso/esco e danzo danzo come matta/e lascio essere me all’aria aperta”: bellissimo questo intento di esistenza...

Le poesie andrebbero sempre interpretate liberamente, seguendo quello che le parole risvegliano in ognuno, e a me questa poesia  suggerisce due percorsi: 1- l’io lirico chiede a sé stesso, che  ancora non sa riconoscere, se sente la sua mancanza; 2 - l’io lirico chiede a qualcuno che ancora non conosce (ma diverso da sé stesso)  se sente la sua mancanza.  Quale tra questi, o quale tra altri eventuali percorsi (di ricerca), ti risuona di più?

***


E se non mi fossi ancora

in te imbattuta? se tu non,

se tu mai, se tu perduto

indirizzo?

Se fossi troppo bene travestito

in altro da te, in giostra e ottovolante,

in gonna e camicetta, in calice sul banco,

in sguardi e unghie della fame?

Se tu all’angolo o sotto l’asfalto,

se tu sete di sé smarrita

tra gambe della scrivania

soffocata di schiuma

sotto il rasoio del barbiere,

se aperta finestra e tende bianche

al vento, se tu improvvisazione

d’abbraccio e.

Allora sì allora adesso

esco e danzo danzo come matta

e lascio essere me all’aria aperta

come ferita di guerra

che si asciuga al sole

sopra spiaggia dello scampo,

come ferita che sboccia

albero frondoso con uccelli

tanti

intenti a loro vita

intenti al compito felice

incuranti di essere

soli al mondo

senza anima viva.

Io

ti manco?

 

Chandra Livia Candiani, da La bambina pugile Ovvero La precisione dell’amore, Einaudi, 2014

 

°ascoltando John Frusciante -  Before The Beginning - https://www.youtube.com/watch?v=J76MeYAGaH8

9 aprile 2025

Senza annunciarsi

 


La poetessa, qui, sta forse parlando delle parole delle poesie che (fanno sempre così!) quando arrivano non avvertono mai prima, ma le fanno comunque "cantare" il cuore. C'è qualcosa che ti fa lo stesso effetto? Spero di sì.

***


Quando vengono a trovarmi

a cavallo di un biscotto con le staffe

di glassa ─ sedute dentro una noce

moscataaggrappate al manico

tondo di una tazza di caffè

non si annunciano mai le mie amiche

di poche musicanti parole ma io

mi ritrovo di colpo il cuore

socchiuso e  se pure è l'inverno

che incontrom'accorgo

che canta

 

Giusi Quarenghi, da Ho incontrato l'inverno, in Tiramore, Marsilio, 2006

 

°ascoltando John Smith - The Living Kind  -  https://www.youtube.com/watch?v=FoKz1CIHTLA

7 aprile 2025

Giocando alla vita

 

(Diritto cominciare e anche finire, diritto perdere,  diritto vincere, … )

***

 

Diritto avere e anche non avere

diritto il giorno come la notte

ripararsi e denudarsi

essere e non essere diritto

restare quanto andare

sciogliere legare

perdere e cercare diritto

la pelle come la pietra

foresta e deserto diritto

sole e pioggia parola

silenzio memoria e oblio

diritto la morte diritto

il desiderio il canto e il pianto

diritto la norma come il miracolo

di essere amati

 

Giusi Quarenghi, da Tiramore, Marsilio, 2006

 

°ascoltando Laurie Torres - Lisière - https://www.youtube.com/watch?v=A-rB5rSmvjs


6 aprile 2025

"C'è una dolcezza (...)"

 



 

C’è una dolcezza giù nella vita
che non cambierei con niente

di ciò che appartiene al cielo.
È quando chissà da che, perché cominciano

fra due bocche estranee sino ad allora
i miracoli tiepidi d’aurora

dei baci.

 

Giuseppe Conte, da Canti d’Oriente e d’Occidente, Mondadori, 1997

 

°ascoltando AVAWAVES - Heartbeat - https://www.youtube.com/watch?v=BGaq50UEplE

3 aprile 2025

Una sottile differenza

 

Pensare di volere qualcosa è diverso da volere qualcosa:

 

Ciò che vogliamo

 

Ciò che vogliamo
non è mai semplice.
Ci muoviamo tra le cose
che pensavamo di volere:
un volto, una stanza, un libro aperto
e queste cose portano i nostri nomi –
ora sono loro a reclamarci.
Ma ciò che vogliamo appare
nei sogni, indossando travestimenti.
Cadiamo oltre,
tendendo le braccia
e al mattino
le braccia ci fanno male.
Non ricordiamo il sogno,
ma il sogno si ricorda di noi.
Rimane lì tutto il giorno
come un animale rimane lì
sotto il tavolo,
come le stelle rimangono lì
anche in pieno sole.

Linda Pastan (New York, 1932-2023), da Carnival Evening, 1999, (mia libera traduzione)

*

What we want

 

What we want
is never simple.
We
move among the things
we thought we wanted:
a face, a room, an open book
and these things bear our names—
now they want us.
But what we want appears
in dreams, wearing disguises.
We fall past,
holding out our arms
and in the morning
our arms ache.
We don’t remember the dream,
but the dream remembers us.
It is there all day
as an animal is there
under the table,
as the stars are there
even in full sun.

°ascoltando James Elkington and Nathan Salsburg - All Gist  Could Be Yours -https://www.youtube.com/watch?v=uO-KnZZ8Z8Q&list=OLAK5uy_mmFaoZYcUpOokjtmpUzxvLSmCYPw6Cm7U&index=9