«Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?».
Questo il titolo di un articolo (scritto nel 1972) del matematico e
meteorologo Edward Lorenz. Egli, rifacendosi concettualmente alla teoria del caos,
teorizzò l’imprevedibilità dei sistemi complessi dinamici e non lineari
(come ad esempio il clima), sostenendo che infinitesime variazioni
nelle condizioni iniziali di un sistema producono grandi e crescenti
cambiamenti nel comportamento successivo di quegli stessi sistemi.
Io di fisica non ci ho mai capito un granché, ma nel “sistema dinamico non lineare” della mia vita credo di aver sperimentato qualche effetto farfalla (sia in bene*** che in male), come penso sia capitato un po’ a tutti. Del resto, la nostra vita non è forse un continuo effetto farfalla determinato anche dalla più piccola delle nostre scelte?
*** Apportare
un piccolo cambiamento alla nostra vita, per quanto la situazione
vissuta in un determinato momento possa essere complessa, può portare a
differenze profonde e importanti. Questa strategia tramandata da diversi
popoli, in Oriente è nota come “Metodo Kaizen” o tecnica dei piccoli
passi e consiste nel focalizzarsi sul più piccolo e apparentemente
innocuo intervento da realizzare, il quale sarà seguito da un secondo, e
così via.
P.S.Nella
poesia che segue non si parla di una farfalla, ma di una foglia che,
cadendo a terra, innesca comunque una serie di cambiamenti (chissà quali
e chissà quanti…) all’equilibrio del suo sistema.
Una foglia cadendo
fa il piccolo tonfo
scuote un poco la stella
e una geometria d’universo
si sbilancia negli assi.
Tutto un tratteggio di rette infinite
un pulsare di gradi angolari
nessuna ala distesa fa a meno
e la caduta non è che un’
algebra infinita che va giù
nella cifra, nel rigo.
Mariangela Gualtieri, da Naturale sconosciuto, in Bestia di gioia, Einaudi, 2010