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20 dicembre 2020

Effetto farfalla

 



«Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?». Questo il titolo di un articolo (scritto nel 1972) del matematico e meteorologo Edward Lorenz. Egli, rifacendosi concettualmente alla teoria del caos, teorizzò l’imprevedibilità dei sistemi complessi dinamici e non lineari (come ad esempio il clima), sostenendo che infinitesime variazioni nelle condizioni iniziali di un sistema producono grandi e crescenti cambiamenti nel comportamento successivo di quegli stessi sistemi.

Io di fisica non ci ho mai capito un granché, ma nel “sistema dinamico non lineare” della mia vita credo di aver sperimentato qualche effetto  farfalla (sia in bene*** che in male), come penso sia capitato un po’ a tutti.  Del resto,  la nostra vita non è forse un continuo effetto farfalla determinato anche dalla più piccola delle nostre scelte?

 

*** Apportare un piccolo cambiamento alla nostra vita, per quanto la situazione vissuta in un determinato momento possa essere complessa, può portare a differenze profonde e importanti. Questa strategia tramandata da diversi popoli, in Oriente è nota come “Metodo Kaizen” o  tecnica dei piccoli passi e consiste nel focalizzarsi sul più piccolo e apparentemente innocuo intervento da realizzare, il quale sarà seguito da un secondo, e così via.

P.S.Nella poesia che segue non si parla di una farfalla, ma di una foglia che, cadendo a terra, innesca comunque una serie di cambiamenti (chissà quali e chissà quanti…) all’equilibrio del suo sistema.

Una foglia cadendo
fa il piccolo tonfo
scuote un poco la stella
e una geometria d’universo
si sbilancia negli assi.

Tutto un tratteggio di rette infinite
un pulsare di gradi angolari
nessuna ala distesa fa a meno
e la caduta non è che un’
algebra infinita che va giù
nella cifra, nel rigo.

Mariangela Gualtieri, da Naturale sconosciuto, in Bestia di gioia, Einaudi, 2010

 


14 gennaio 2017

“Hanno ucciso l’Uomo Ragno” e Superman non esiste: tocca a noi

 

 Ma no!… ma perché “lascia perdere?!”  (Forse) non servono azioni da supereroi per  provare a fare un piccolo cambiamento in meglio, in qualsiasi ambito. (Forse) non serve saper volare e avere il mantello rosso: (forse) è possibile migliorare qualcosa anche se ci sentiamo microscopiche formiche e guardiamo il mondo da un punto che ci sembra  sempre troppo basso. (Forse) basta un gesto piccolo, che poi potrebbe anche contagiare qualcun altro per un effetto domino in positivo. Perciò… perché “lascia perdere”? (Forse) si può fare!

***

 

 

Perché poi?

Quando all’improvviso tornò
un simile chiaro giorno
egli parò lentamente con risolutezza
pacata e schietta:
qualcosa deve cambiare,
mi butto nella lotta,
voglio anch’io, come tanti,
aiutare a levare dal mondo
il dolore, voglio soffrire e vagare
finché il popolo sarà libero;
non voglio mai più adagiarmi stanco,
qualcosa deve
accadere. Ma a quel punto lo assalì un pensiero,
un torpore: lascia perdere!

          Robert Walser (1878-1956), da Poesie, a cura di Antonio Rossi, Edizioni       Casagrande.


°ascoltando  Michael Jackson: Earth Song, e Heal The World


Eppure

Importante, questo "eppure":   Tanto mare tanta terra interposta distante da me da ciò che amo battendo i denti vivo questo inver...