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14 settembre 2024

Poesia: cosa, perché, quando e come?

 


Che cos'è la poesia? A cosa serve la poesia? Qual è il criterio per affermare che un testo è poesia? Che cosa cerchiamo in una poesia? Esistono soggetti poetici e soggetti non poetici, o tutto, potenzialmente, può rientrare in una poesia? Qual è il criterio per definire bella/buona una poesia? Perché quando un/una poeta (ma poi, chi è "un poeta"?) muore, spesso comincia ad essere celebrat*, mentre prima era pressoché inesistente? Ma soprattutto, veramente, ancora una volta: che-cos'è-la-poesia? Non esistono (e non sono mai esistite) risposte certe, univoche o matematiche... vediamo che cosa dicono loro...

P.S. Se vuoi approfondire, in questa pagina https://lapoesianonsimangia.blogspot.com/p/a-proposito-di-poesia.html – in continuo aggiornamento­ – puoi trovare molti tentativi di risposta.

***

 

 

COSÌ SI CHIAMA,
poesia, e mai
le daranno altro nome.
Pochi sanno come viene
da un verbo greco che diceva ‘fare’.

Ma perché ci esalta
perché ci dà speranza
questo modo d’esprimerci traslato
questo parlar diverso dal parlato?

Poi anche i bravi vanno nell’oblio
ma bravi che vuol dire?
Quel che fa un pesce: un attimo la testa
fuori dal mare,
schiuma, rimbombo d’onde
ansar di branchie,
un guizzo e risprofonda.

Anna Maria Carpi, da E non si sa a chi chiedere, Marcos Y Marcos, 2020

 

°ascoltando Adam Baldych, Paolo Fresu – Poetry  –  https://www.youtube.com/watch?v=AJap8HP841s

 

30 agosto 2024

"Strani" o "non strani" (anzi, banalmente "omologati")?

 


Parlare da soli mentre si cammina ormai non è più una cosa da “strani”, anzi: basta andare in giro con gli auricolari e rientriamo all’istante nel gruppo dei “normali” (anche se in realtà stavamo parlando proprio da soli!).

***

DI QUELLI CHE PARLAVANO DA SOLI
un tempo dicevamo
chissà dove ha la testa il disgraziato.
Ora ha quel filo che traversa il petto.
Pochi sanno che smart  è parente di Schmertz
in tedesco ‘dolore’.

Chiama, risponde, chiama
e non ha pace,
“ci sentiamo” è l’ultima parola,
ci risentiamo, a presto,
presto prestissimo caro carissimo,
issimo issi sii..
Poi non lo odo più, ha girato l’angolo.

Anna Maria Carpi, da E non si sa a chi chiedere, Marcos Y Marcos, 2020

 

°ascoltandoThe Zen Circus – Amico Immaginario https://www.youtube.com/watch?v=1QdLsGEGITA

5 marzo 2023

Cogli la speranza

 


Come un momento bello così anche la speranza: meglio viverla piuttosto che starci a ragionare sopra.

 

È da un suono remoto
dalla casa, dalla stanza in fondo,
o è un mio tremito interno
o è quel giovane ailanto
che s’agita là fuori, all’imbocco del parco,
il selvatico che alligna dappertutto
senza riguardi.

Di dove viene che non la vedo,
questa speranza
io non so in che cosa,
questa gioia improvvisa
fuori del cuore,
quest’aliena che canta
la sua infinita ragione d’esistere?

Anna Maria Carpi, da Quando avrò tempo. Poesie 2010-2012, Transeuropa, 2013

°ascoltando James Taylor & Yo-Yo Ma – Here Comes the Sun (cover) – https://www.youtube.com/watch?v=qgO7BqAeeYk&t=12s


11 novembre 2022

(E poi proteggiti)




Dove tieni il cuore, di solito?

***

IO NON VOLEVO AMARE,
diventare
una piccola istanza ebbra, tenera stoffa
che un uomo tiene in una sola mano
e al primo abbraccio le sgualcisce il cuore.
No, non abbracci
mi figuravo.
Siediti sull’orlo del mio letto,
affetto venuto da lontano,
guardami senza mai stancarti,
come se fuori non fosse
più che neve neve e silenzio
e non si potesse più uscire.

Anna Maria Carpi, da E io che intanto parlo. Poesie 1990-2015, Marcos y Marcos, 2016

°ascoltando Julia Kent – Carapacehttps://www.youtube.com/watch?v=IlOO_crxOrc


11 aprile 2021

Ascolta...




 

SEI SUITES DI BACH per violoncello solo
lo strumento più simile alla voce umana.
Vuoto e silenzio intorno,
ogni suono un miracolo,
niente immagini o inganni
da vedere niente:
è il racconto monotono e stupendo
del nostro andare –
tu lo sai verso dove.
Io non so se mi piace
tutta questa bellezza.

Anna Maria Carpi, da La macchia dell’origine, in E tu tra i due chi sei, Scheiwiller, 2007

 

°ascoltando JS Bach – Sei Suite per Violoncello solo (Pau Casals – 1936) https://www.youtube.com/watch?v=ePPMrX4YtkM&t=2162 e Nick Drake – ‘Cello Song https://www.youtube.com/watch?v=h4y8WGOJu_c

8 aprile 2021

La lista della spesa

 


Com’è, di solito, la tua lista della spesa? Ordinata o disordinata, chiara o incomprensibile? E dove la scrivi: sul retro di un volantino? su piccoli foglietti colorati? su vecchie buste da lettera? Ancora: ti ricordi di portarla con te o fai come me e la dimentichi sul tavolo di cucina?

O forse non la scrivi perché detesti le liste di qualsiasi tipo?

O al posto della lista disegni una mappa per non perderti?

Ok, basta domande.

 ***

Dentro il carrello del supermercato
ci sono due biglietti scritti a mano:
è sporco quel carrello,
dice una vecchia ammodo
e non lo vuole.
Uno è verde, da un blocchetto autoadesivo,
a stampatello – i giovani
che non sanno più usare la scrittura:
SACCHETTI PATTUMIERA –
RISO PADANO – PIZZA – BOOK IN BUSTA –
SALVASLIP ROSA –  1 VINO.
L’altro, a righe, strappato a un quadernino
a spirale, è a metà in corsivo:
3 seppioline 1 latte
cipolle Kinder cereal 1 cece 1 abrasivo.
Mi sembra di vedere una cucina,
in una via adiacente, in un interno,
la luce dal cortile, poi la sera,
tutta una vita altrui,
e mi sgomento.

Anna Maria Carpi (Milano, 1939), da Compagni Corpi, Scheiwiller, 2005

⇒ascoltando The Clash – Lost in the Supermarket https://www.youtube.com/watch?v=hZw23sWlyG0

 

27 marzo 2021

Le porte!


Le porte chiuse ti orientano di più verso le utopie o verso le apocalissi?

***

Dicono tutti:
“Ah, la voluttà del proibito!”
Io non capisco.
Io non ho mai cercato che il permesso,
le porte aperte,
le stanze calde,
e come arrivare alla sala del trono.

Io sempre in prima fila
quando c’è da sperare,
sempre in ammirazione
per chi fa qualche cosa,
forse, mi dico,
mi prenderà con sé,
poi son delusa a morte e mi ubriaco
di utopie e apocalissi.

Per fortuna gli altri non lo sanno,
i cari altri
che tutto possono,
da cui tutto dipende:
io sono peggio del cucciolo che sbrana
il cuscino, la cuccia
se lo lasciano a casa,
io sbrano anche me stessa.

Anna Maria Carpi, da Compagni corpi, 2004

 

° ascoltando Pentangle – Open the door https://www.youtube.com/watch?v=7mnBwg2r0d4


21 ottobre 2020

Ho perso il conto

 


Ti sei mai sentit* inadeguat*, divers*, dissonante, sradicat*?
Io sì, un sacco di volte (ne ho perso il conto).

***

Cos’é la Terra? Erba
aria folate erba
fruscio contesa
fra radicati e sradicati.
E tu fra i due chi sei?
 
Anna Maria Carpi, da  L’asso nella neve – Poesie 1990-2010

***

Felice chi è diverso
essendo egli diverso
Ma guai a che è diverso
essendo egli comune.

Sandro Penna, da Appunti, 1950

 


15 novembre 2019

Nessuna dissolvenza

 

  Un ciao da lontano, ma non in dissolvenza.

***

 

TU ASCOLTI  – ascolti?–
l’altro che ti racconta i casi suoi,
tu aspetti solo il primo punto accapo
per dire “anch’io…” e per passare ai tuoi.
Ora è l’altro che ascolta – ascolta?
No, pensa solo: non la fare lunga.

Da un residuo di cuore
ci mandiamo infine
un “fatti coraggio” e “a presto”.
Poi la dissolvenza del “cia-ciao”
dove la o si perde.

Anna Maria Carpi, da L’asso nella neve, ed. Transeuropa, 2011

 

*ascoltando Sinéad O’Connor-Thank You For Hearing Me - https://www.youtube.com/watch?v=wpZTku1OE04


21 ottobre 2017

Stranieri

 


“Straniero, se tu passando mi incontri e desideri parlare con me, perché non dovresti parlarmi? E perché io non dovrei parlare con te?”

Walt Whitman, da Inscriptions in Leaves of Grass


Dedicato a chi si sente (spesso) sradicat*, divers*, stran*, stranier* rispetto al mondo in cui vive e talvolta stranier* anche a sé stesso.  (Siamo almeno in due?)

***

 

Cos’é la Terra? Erba
aria folate erba
fruscio contesa
fra radicati e sradicati.
E tu fra i due chi sei?
 
Anna Maria Carpi, da  L’asso nella neve – Poesie 1990-2010

 ***

VII
 
Non saprei, Donzel,
fatica, non saprei
affanno e quello scalpitare
e quel tacermi dentro
 
nel secco scricchiolio
delle costole e lo sforzo
gemello delle gemme
le prime, a febbraio;
 
non saprei nel sangue
né il caldo del camminare
né il fresco gocciolio della sosta
 
non saprei nient’altro
di me se non sapessi
di me che sono straniero.
 

No savarès Donzel
fadìe, no savarès
l’imbast e chel daspâ
e chel tasêmi dentri

intal sec criçulâ
des cuestis, e il zimul
sfuarçâ da lis zimis
lis primis, a Fevrâr;

no savarès tal sanc
nì il cjalt dal cjaminâ
nì il fresc gotâ de polse

no savarès nuealtri
di me se no savès
di me che o soi forest.

Pierluigi Cappello, da Il me Donzel, in Azzurro elementare, Bur, 2013

°ascoltando Eugenio Finardi – Extraterrestre https://www.youtube.com/watch?v=jgaEOzGWg8Y

 


10 settembre 2017

C’è un senso?

 



A casa, in auto, in coda a uno sportello… capita, a volte,  di staccare il pensiero dall’attività che in quell’istante ci tiene occupati e di domandarci: “C’è un senso in tutto questo?” Non sono bei momenti… forse per questo tendiamo a non fermarci mai?

 

Sosta

Il sole splende sulla colonna ferma al semaforo
rimbalza da lunotto a lunotto, i riflessi abbagliano,
le macchine ronfano calme.
Scopre, oltre il finestrino, l’allegria
imposta delle insegne, dei cartelloni.
Tanto simile, tanto adeguata, ai disegni dei lungodegenti
esposti negli ospizi.
Si va tutti insieme, lungo il rettilineo, si è tutti insieme fermi,
tutti insieme soli.

 
Pierluigi Cappello, da Stato di quiete. Poesie 2010-2016, BUR

 

MATTINE DISASTRATE,
sola in casa,
avanti e indietro scalza dal computer al frigo
per trovare una frase
nel rhum nel whisky, e non so mai quanto,
scrivo anche mail, confondo
i destinatari
e dico ciò che non dovrei mai dire
perché il mondo ha i suoi usi
e una decenza. Io non l’ho appresa.
Non mi contengo come fanno gli altri,
io cerco di spiegargli
la mia rovina e so che non si spiega,
e quando è mezzogiorno trasalisco,
devo tornare all’ordine,
vestirmi, mascherare
il caos in cui mi è parso di danzare – ma se è l’unica
felicità che ormai conosco!
Sei… sei in te? osserva gentilmente
il mio compagno a tavola.
Non è severo, solo non capisce. Lui non si chiede
che senso abbiano i giorni –
ovvero sì: nessuno.
Ma io non posso crederci.

 
Anna Maria Carpi, da L’asso nella neve – Poesie 1990-2010, ed. Transeuropa Nuova Poetica

 

°ascoltando Vasco Rossi – Un senso https://www.youtube.com/watch?v=StRtFh01XUo