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12 marzo 2025

Come fossero semi

 


(Scegliere le parole)

***

 

Sceglie le parole come un tubero o un seme da interrare

e sa che da questi verrà un frutto, un fiore,

una foglia minuscola. Sa pure

che la parola non è più di un cenno, un avvio

per un altrove nemmeno ancora intravisto.

 

Elio Pecora, tratta da Terra, in Quel che c'è sotto il cielo -  Poesie del mondo che è in me, scelte e commentate da Chiara Carminati (già in Elio Pecora, Rifrazioni, Mondadori, 2018)

°ascoltando Mary Elizabeth Remington - All Words - https://www.youtube.com/watch?v=mYZzyl-qoZY

20 febbraio 2025

A di ascolto (o S di silenzio)

 


Hai mai la sensazione, quando parli con qualcuno, di avere pochi secondi a disposizione prima che l’attenzione dell’interlocutore si disperda? Così parli in fretta, ometti l’ottanta per cento di quello che volevi dire, e alla fine ti senti inascoltat*?

***

 

intrecciare silenzi

 

la cura – forse  al non ascolto

è intrecciare silenzi

attorno ai pensieri,

più di parole serve l’approdo

a un dolore che morde

soltanto un rifugio attento

inutili le facili soluzioni

puro silenzio che dice ti ascolto

 

©irene.marchi.2025

 

°ascoltando Sam Amidon - Relief - https://www.youtube.com/watch?v=tVUG5GAZ-W8

17 febbraio 2025

La poesia se n'è andata

 


  (Buon viaggio)

***

 

la poesia se n’è andata

 

la poesia se n’è andata

- la finestra era aperta -

e ha lasciato bella

la luce

sulle tende alcune parole brillano

toccate dal sole, timide

rimaste impigliate tra le fibre

raccontano una storia

orfana di una fine

               e di un perché

i.m.2025

 

°ascoltando Yasmin Williams – Sunshowers - https://www.youtube.com/watch?v=bvfEW1IC07E

27 settembre 2024

Parole sulla pelle

 



Parole come carezze.
E in questo caso sono parole d’amore.

***

II

Tua la mia bocca, amore, sul tuo sapore
la mia vergogna di vivere adesso
che ti tocco che ti sfioro e ti corro
come un gatto nella notte rade i muri;
io ti corro come un gatto rade i muri
sebbene sappia che nei calcoli d’amore
due meno uno dia meno di zero
e uno piú uno dovrebbe dare uno
benché resti, adesso che vai
il mio cercarti sulla tua pelle,
sulla mia lo stillare dei tuoi capelli
 
è dentro la tua la mia paura
di smemorarmi di me.

 

Tô la mê bocje amôr sul to savôr
la mê vergogne di vivi cumò
ch’o ti tocji ch’o ti sflori e o ti cor
come inte gnot un gjat adôr dai mûrs;
jo o ti cor come un gjat adôr dai mûrs
siben ch’o sai che intai conts di amôr
doi mancul un mancul di zeri al fâs
e un plui un un al varès di fâ,
siben che e reste cumò che tu vâs
la mê cerce di te su la tô piel
su la mê il risinâ dai tiei cjavei

e je dentri te tô la mê pôre
di smenteâmi di me.

Pierluigi Cappello, da Amôrs, in Azzurro elementare, 2013, Bur.

 *

Poesia verticale, 51

Un giorno troverò una parola
che penetri il tuo corpo e ti fecondi,
che si posi sul tuo seno
come una mano aperta e chiusa al tempo stesso.
Incontrerò una parola
che trattenga il tuo corpo e lo faccia girare,
che contenga il tuo corpo
e apra i tuoi occhi come un dio senza nubi
e usi la tua saliva
e ti pieghi le gambe.
Tu forse non la sentirai
o forse non la capirai.
Non è necessario.
Vagherà dentro di te come una ruota
fino a percorrerti da un estremo all’altro,
donna mia e non mia
e non si fermerà neanche quando tu morirai.

 

Roberto Juarroz, da Poesía Vertical, 1958

 

°ascoltando  Paul McCartney – Maybe I’m Amazed -  https://www.youtube.com/watch?v=slF3EBxZE6A

 

1 settembre 2024

Il bosco tace, ma non del tutto...

 

(Il bosco tace, ma se ascolti bene ti regala parole bellissime)

***

Vado al bosco per perdonare le parole,
come nella stanza di un bambino che dorme,
in punta di piedi con la sobria sollecitudine
nelle suole del passo provvisorio.
Funambole parole sono rimaste impigliate
nella mia mente di vetro e spugna,
affondate o trasparenti.
Il bosco tace, sono la sua audace allieva,
ascolto il biasimo per il brusio di vespa
che mi segue nell’inoltrarmi.
Disciplina della scomparsa.
Passo, silenzio, passo, silenzio,
fino all’asino bianco.
Quando appare fiabesco tra gli alberi
si ferma la mente e il cuore devoto
detta l’esatta falcata al corpo in festa.
L’asino bianco appare oggi
scompare domani, riappare giorni dopo,
perdendo il tempo, mi addestra
alla ritmica imprevedibile della fiducia.

Chandra Candiani, da Estate, in Pane del bosco – 2020-2023, Einaudi, 2023, p. 10

°ascoltando Our Brother, The Native – “Untitled”
https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=mRs8B-B-ssg

23 agosto 2024

Ruba una poesia (al vento)

 

Che cosa ti ha detto il vento?

***

Poesia

Mettere in fila le parole:
aspettarle accoglierle cercarle
leggerle rubarle cancellarle.

E quelle che rimangono,
lasciarle ad asciugare.

Franco Marcoaldi, da La trappola, Einaudi 2012

°ascoltando Mike Oldfield – Dreaming in the Wind (Instrumental) https://www.youtube.com/watch?v=78k13Zz5WSg

 

1 giugno 2024

La poesia (forse) è (anche)…

 




… nuotare (senza paura) in un mare di “Non so”

 ***

La poesia è una forza sovversiva della parola, in questa epoca dove la parola è in via d’estinzione e lascia spesso posto solo alla chiacchiera o alla didattica, la poesia sa condurre nel territorio del non so, costringe all’intimità con il non conosciuto, con la domanda che non chiede risposte ma scommesse, rivoluzioni di senso, mappe non lineari. Risponde alla paura contemporanea del vuoto, quel vuoto fecondo che promette l’incontro con l’altro, lo spazio tra me e te in cui potersi emozionare. E questa paura del vuoto è forse tutt’uno con la paura dell’intimità. E cosa crea più intimità della parola viva?

Chandra Livia Candiani, da Quando la paura bussa, apri, in Il silenzio è cosa viva – L’arte della meditazione, Einaudi, 2018

°ascoltando AIR – Le voyage de Pénélope –  https://www.youtube.com/watch?v=y0ErSht3SKw


2 gennaio 2024

Le parole del poi

 



(Se sbagliamo spesso le parole del prima,
speriamo almeno di non sbagliare quelle del poi)

***

Poi

Nasciamo tutti innocenti
per questo, poi, la terra ci accoglierà

così, quando (poi) non ci sarò
cercami laggiù tra quegli alberi
nelle parole che si scambiano le foglie:
se qualcosa di me resterà, andrà lì a respirare
e, quelle, saranno le mie parole più belle

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, 2023

 

° ascoltando If These Trees Could Talk – “The Here and Hereafterhttps://www.youtube.com/watch?v=pUXbrvRawA0&t=2s


4 settembre 2023

Parole-nuvole


 

Le parole-nuvole di questa poesia sono così leggere, così riposanti e musicali che ti senti dondolare in aria e potresti addormentarti, lì, tra quelle nuvole…

 

(Non sono solo nuvole le nuvole
che nuvola più nuvola più nuvola
fanno disfanno nel cielo figure
di maghi di draghi o serpi o sirene
ma sillaba più sillaba con cura
staccano voci musiche serene
queste che fra parentesi ho posate
sulla prora di nuvole d’estate)

Pierluigi Cappello, da Azzurro elementare, Rizzoli, 2014

°ascoltando Max Richter – Written on the Sky https://www.youtube.com/watch?v=h2L3yoRgI3E

 
 

 


28 maggio 2023

“Semi di parole”

 


Bella questa speranza-preghiera…

***

 

Il nome è un soffio
viene dal fulmine raggiante
dalle mani della terra
dal fuggiasco vento
è un canto un urlo
è un seme
una preghiera
un antenato.
Gli antenati ci danno le parole
le mettono dentro di noi
di voce in voce dentro,
così possiamo cadere e rialzarci.
Le mettono dentro gli alberi
così fioriscono,
dentro le notti
e così sorgono le vigilanti.
Prego di aver sempre
semi di parole
da spargere e da sbocciare
nel caldo di me
nei grovigli degli altri.

Chandra Livia Candiani, da La domanda della sete. 2016-2020, Einaudi

°ascoltando  Sigur Ros – Hoppipolla

https://www.youtube.com/watch?v=pf4YyRiYPmg


16 maggio 2023

“… ancora non c’è ma potrebbe benissimo esserci”


Chissà dove troverai (scriverai/leggerai/suonerai/disegnerai/ricorderai)
la tua prossima poesia.

***

Per me poesia è qualcosa da dire
di molto confuso e parziale
che da tempo circola fuori e dentro.
A un certo punto mi trovo
come con una sciarpa troppo lunga
che stringe il collo
si aggancia al tacco dello stivaletto.
Mi chino e mi do da fare
per tirarla via prima che mi costringa
a camminare con una gamba sola
Quando una poesia è scritta c’è.

Prima ronzava invisibile
formicolava nella testa e nello stomaco,
in ogni caso una poesia
me la porto sul tram
le faccio vedere come tutto si muove
che c’è il sole e arriva il caldo
e le assicuro che anche lei arriverà
– parziale e precisa –
anche se rimando sempre l’ora
e preferisco lavarmi i capelli
fare qualcosa di più vago, disperdermi,
fare qualcosa dove lei ancora non c’è
ma potrebbe benissimo esserci.

Aprile 1977

Piera Oppezzo, da Una lucida disperazione, Interlinea, Novara 2016

°ascoltando John Frusciante – Blind Aim – https://www.youtube.com/watch?v=xYB9AcXdvZk&t=10s