Visualizzazione post con etichetta Silenzio. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Silenzio. Mostra tutti i post

1 novembre 2024

Ssssh

 


Ssssh… ascolta

***

Come onorare la musica
ascoltarla senza agire
senza sequenze di commenti
come tacere non di fronte
ma dentro la musica
come lasciare che mi disfi
il cuore e mi scombini il pensiero.
Un paesaggio sonoro
ci affronta ovunque e ci invita:
essere musica è fuga dal rumore
è orecchio sinfonico
verso la voce del silenzio
verso la conta
di quello che resta.

Chandra Candiani, da Pane del bosco, Einaudi, 2023

 

°ascoltando Sigur RósUntitled 3 - https://www.youtube.com/watch?v=Z7ynnRnQHLw

1 settembre 2024

Il bosco tace, ma non del tutto...

 

(Il bosco tace, ma se ascolti bene ti regala parole bellissime)

***

Vado al bosco per perdonare le parole,
come nella stanza di un bambino che dorme,
in punta di piedi con la sobria sollecitudine
nelle suole del passo provvisorio.
Funambole parole sono rimaste impigliate
nella mia mente di vetro e spugna,
affondate o trasparenti.
Il bosco tace, sono la sua audace allieva,
ascolto il biasimo per il brusio di vespa
che mi segue nell’inoltrarmi.
Disciplina della scomparsa.
Passo, silenzio, passo, silenzio,
fino all’asino bianco.
Quando appare fiabesco tra gli alberi
si ferma la mente e il cuore devoto
detta l’esatta falcata al corpo in festa.
L’asino bianco appare oggi
scompare domani, riappare giorni dopo,
perdendo il tempo, mi addestra
alla ritmica imprevedibile della fiducia.

Chandra Candiani, da Estate, in Pane del bosco – 2020-2023, Einaudi, 2023, p. 10

°ascoltando Our Brother, The Native – “Untitled”
https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=mRs8B-B-ssg

14 maggio 2023

Momenti (tristi)

 


Leggo che l’empatia (questa parola ormai un po’ inflazionata, tuttavia rara nei fatti) o comunque la vera vicinanza è anche, e soprattutto, restare in silenzio accanto all’altro, con-dividere un attimo. Un po’ come succede in questi momenti qui sotto:

 

Momenti

Che cosa fai?
Niente. Guardo
soltanto piovere
sulla piazza.
E si sedette
al suo fianco.
E si aggiunse,
in silenzio,
a quella celebrazione
della nostalgia,
a quel
rigoglio
di malinconia.

***

Momentos

¿Qué haces?
Nada. Sólo
miro llover
sobre la plaza.
Y se sentó
a su lado.
Y se sumó,
en silencio,
a aquella celebración
de la nostalgia,
a aquella exuberancia
de la melancolía.

Karmelo C. Iribarren (San Sebastián, 1959), da Seguros que esta historia te suena,  2012

°ascoltando Janis Joplin – Little Girl Blue
https://www.youtube.com/watch?v=rX8hOw31wCQ


13 aprile 2023

Senti che bel silenzio

 


In questa poesia si parla di un silenzio delicato, pensato e regalato quasi come fosse un fiore. È un silenzio gentile, che non mette ansia, ma anzi offre un riparo dalle aspettative e dalle pretese del mondo. È un bellissimo silenzio.

***

Senti che silenzio ti regalo
perché tu abbia vuoto
e frescura e scavo lento
per le tue millenarie graffiature
per il tuo non registrare con la mente
ma tenere in appoggio funambolo sul cuore
la fatica della pressione altrui,
dei multipli imperativi
che sfrecciano e chiedono
e pretendono. Senti come sto
quieta e senza sonoro
appoggiata al bel niente
e dopo, quando torni contento
è già pronta la mia saltabeccante energia
la zampata che ti invita
alla tua radice d’infanzia.
 
Chandra Livia Candiani da La domanda della sete, Einaudi

 
°ascoltando Hang Massive – Luminous Emptiness- https://www.youtube.com/watch?v=H_nYLZ6D4_M&t=3s


11 gennaio 2023

Allontanarsi dalle cose

 


(…) Il mondo, sempre meno presente. Se ne poteva anche fare a meno (…)”:
Ci sembra di non poter proprio fare a meno di tutto ciò che “abbiamo”, ma a ben guardare più di qualche cosa non ci è realmente necessaria. Tu di che cosa potresti anche fare a meno?

***

XXIX

Lo scomparire come favore, canto dell’allontanarsi nel paesaggio d’un tempo. Ancora, nel buio, tira le sue corde, ma non per liberarsi. Questo voleva essere: il prigioniero libero che nella memoria ha studiato il mare, il risucchio dell’acqua, movimento. Il mondo, sempre meno presente. Se ne poteva anche fare a meno. Con le spalle volte ai sussurri, alle voci, a tutto ciò che sente un cieco nella casa sconfinata che è lui stesso. Casa senza ospiti, corridoi e scale di paragone, i pensieri come massime, sempre la stessa. E ancora il sogno dell’attesa, il rumore d’un passo, il sonno.

Cees Nooteboom, da Autoritratto di un altro, Crocetti Editore, 2021

°ascoltando The Old Sea (Handpan Music – David Kuckhermann & Milena Holtz) – https://www.youtube.com/watch?v=F8vZdE9Smtg&t=8s


21 novembre 2022

Ascolta…

 


Che cosa stanno cantando, lì da te?

***

 

La musica nuova
 
la stagione delle foglie che cantano
può regalarti una musica nuova
quale sia il suo colore non lo so
e non so dove ti porterà,
ma se resti in silenzio
puoi sentirne anche il profumo
profumo di foglie cantate dal vento

Irene Marchi, da Dimmi come stai, Cicorivolta Editore, 2022

°ascoltando Manic Street Preachers – Autumn Song – https://www.youtube.com/watch?v=_sqKt7CrWhM&t=27s

 

13 novembre 2022

C’è silenzio e silenzio

 

Ill. tratta da Jimmy Liao, “Incontri disincontri”, Terre di Mezzo, 2017

Che cosa ti dice il silenzio?

***

Il silenzio è il guanto della voce?
Potremmo toccarlo?
Ricorderemo il silenzio d’un giorno
qualsiasi da bambini?
Forse vola sfiorando il suolo?
Il poeta che sceglie il silenzio: va
volontariamente o è il silenzio a chiamarlo?
Chi tace, acconsente?

Sono risposte che non posso chiedere.
Non temo il silenzio,
anche quando si sfracella con le sue ali
di polvere sulla mia finestra.
Non fa paura ascoltarlo.
Ma temo di vederlo.

Jorge Boccanera (Bahía Blanca, 1952), da Sordomuta, 1991, traduzione di Alessio Brandolini

 

°ascoltando Alison Krauss & Union Station – When You Say Nothing At All – https://www.youtube.com/watch?v=M3vICCdRsUg



9 novembre 2022

Per chi vuol essere…

 

Vuoi essere un poeta? Leggi qui:

 

Come diventare un poeta
(promemoria per me stesso)

Trova un posto per sederti.
Siediti. Resta in silenzio.
Dovrai fare affidamento su
affetti, letture, conoscenze,
abilità – più di quante
tu ne abbia – ispirazione,
impegno, maturità, pazienza,
perché la pazienza congiunge il tempo
all’eternità. Dubita
del giudizio 
di chi elogia i tuoi versi.

Respira con respiro incondizionato
l’aria non condizionata.
Lascia perdere i fili elettrici.
Comunica con lentezza. Vivi
una vita a tre dimensioni;
stai lontano dagli schermi.
Stai lontano da tutto ciò 
che offusca il luogo in cui si trova.
Non esistono luoghi che non siano sacri;
soltanto luoghi sacri
e luoghi profanati.

Accogli quanto viene dal silenzio.
Fanne il meglio che puoi.
Con le minute parole che a poco a poco nascono 
dal silenzio, come preghiere
riverberate verso chi prega,
componi una poesia che non turbi
il silenzio da cui è nata.

Wendell Berry, da  New Collected Poems, Counterpoint Press, traduzione Vincenzo Perna.

°ascoltando  If These Trees Could Talk – Below The Sky https://www.youtube.com/watch?v=dpTvLhrJVNk&t=9s


20 giugno 2022

L’altra casa

 

Dov’è la tua (tua) casa?

***

Adesso io ho una nuova casa, bella
anche adesso che non v’ho messo mano
ancora. Tutta grigia e malandata,
con tutte le finestre rotte, i vetri
infranti, il legno fradicio. Ma bella
per il sole che prende ed il terrazzo
ch’è ancora tutto ingombro di ferraglia,
e perché da qui si può vedere quasi
tutta la città. E la sera al tramonto
sembra una battaglia lontana la città.
Io amo la mia casa perché è bella
e silenziosa e forte. Sembra d’aver
qui nella casa un’altra casa, d’ombra,
e nella vita un’altra vita, eterna.

Beppe Salvia (Potenza, 1954-1985), da Sillabe, in Cuore, Interno Poesia, 2021

°ascoltando Yann Tiersen – Penn ar Lannhttps://www.youtube.com/watch?v=gR4KZjXhoV0


8 giugno 2022

Nella lista delle cose da fare: una pausa


 

Ogni tanto (o anche più spesso) provare a mettere in pausa il caos del mondo.

***

Si smorzano le voci degli uccelli.
La luna si mette in posa per la foto.
Luccicano le umide guance delle vie.
Il vento porta il profumo di campi verdi.
Lontano, in alto, un piccolo aeroplano
gioca come un delfino.

Adam Zagajewski (Leopoli, 1945 – 2021), da Storia della solitudine, in Dalla vita degli oggetti, a cura di Krystyna Jaworska, Milano, Adelphi 2012

 

°ascoltando This Will Destroy – “Quiet” · https://www.youtube.com/watch?v=mWRa3-3UM0o&t=67s


20 gennaio 2022

Facciamo silenzio…



Shhh… silenzio… “sotto la neve il tempo s’incanta”… dormiamo…

 

È arrivata la neve. Il bosco è un intrico di rami piegati, bisogna farsi molto piccoli per passare. Ci sono anche i caduti. E i dormienti. La neve è tanta, apre la prospettiva, fa di piombo il passo. Il letargo è una condizione diffusa, solo noi umani stentiamo a riconoscerlo. Sotto la neve il tempo s’incanta.
Un grande airone cinerino si alza in volo da uno stretto ruscello.

Chandra Livia Candiani, da Questo immenso non sapere – Conversazioni con alberi, animali e cuore umano, Einaudi, 2021



9 novembre 2021

Non c’è campo (comune)

 


(In)comunicazione interrotta?

Telefonata

Quando mi sono accorto che era convinto
– in buona fede – di essere d’accordo
con me (anzi, voleva farmi capire meglio
quel che pensavo), e invece
aveva inteso male, male, proprio
una cosa per l’altra,
quando ho visto che era inutile
ormai spiegarsi ancora,
ho avuto un tuffo:
come quando di colpo va via la luce
e nella stanza
le voci sono più chiare.

Due, tre frasi sospese,
qualche mezzo sospiro – poi nessuno
è più riuscito a parlare.

Lontano, in fondo al buio dell’orecchio,
la linea c’era: si sentivano
i cavi scoppiettare.

Con l’apparecchio in mano,
da una parte e dall’altra noi stavamo
curvi sopra l’equivoco
come sopra le fiamme di un focolare.

Umberto Fiori, da Chiarimenti, Marcos y Marcos, 1995

°ascoltando If These Trees Could Talk – They Speak with Knives https://www.youtube.com/watch?v=qHr3XminTBM&t=1s


27 ottobre 2021

Silenzi

 

Senti mai il bisogno di un silenzio interiore?

***

Voglio così come il sorbo tra i larici e gli abeti
coprirmi di infinita neve. Di bianche coltri
l’abbraccio, chiusa irreparabile del freddo ragionare.
Spalancare le labbra e lasciarmi nevicare
lì in fondo alla bocca, infelice incontrarmi
e sciogliersi fiocco dopo fiocco fino a congelare
ed infine raccogliersi, riempirmi.
Mi voglio velare, voglio piano tacere. Sottrarmi
candidamente al complicato uso della voce.
Crescere, innevarsi il mio interno stare come fuori sto ferma.
Voglio immacolarmi. Per sempre zittire,
interrompermi e tacere. Seppellirmi dentro
e intorpidire per sempre la facoltà del solo parlare.

Roberta Dapunt, da Le beatitudini della malattia, Einaudi, 2013

 

∞ ascoltando Daniel Waples, Flavio Lopez –  Einsof (Endless Origin) https://www.youtube.com/watch?v=vKXRTuCvMtI


7 febbraio 2021

… “sarà tutt’uno con vento e neve”…

 

(Immagina di essere soltanto spazio e memoria)

***

Sarà meraviglioso
non tornare più
fare la conta degli elementi
e restituirli uno a uno
alle fonti
terra alla terra
acqua all’acqua
fuoco al fuoco
aria all’aria
essere spazio.
Sarà meraviglioso
ascoltare i suoni
del disfarsi, del precipitare
e slacciandosi ridare
i nomi al silenzio
e ridere e piangere
sarà tutt’uno
con vento e neve,
e la memoria
l’altra cosa che c’è
dentro ogni cosa.

Chandra Livia Candiani, da Chiamati al volo, in La domanda della sete, Einaudi, 2020

°ascoltando Jon and Vangelis – Horizon https://www.youtube.com/watch?v=koBC3MA7kOA


6 gennaio 2021

Hai freddo?


Ovunque ti trovi, spero tu non abbia freddo

***

Nevica

Se questa carezza
bianca
penetrasse ogni buio
vorrei imparare
a rinascere albero.
I miei capelli
danzerebbero piano
e miei pensieri
con loro,
silenziosi e chiari
finalmente.

Irene Marchi, da L’uso delle parole e delle nuvole, Cicorivolta Editore, 202

 °ascoltando Bert Jansch – In the bleak midwinterhttps://www.youtube.com/watch?v=g6pAyGN44ew (Testo: In the bleak midwinter/Long long ago/Earth stood hard as iron/Water like a stone/Snow had fallen/Snow on snow, snow on snow/In the bleak midwinter/A long long time ago/What can I give Him/Poor as I am?/If I were a shephard/I would give a lamb/And if I were a wise man/I’d duly play my part/What can I give him?/I will give my heart/ Earth stood hard as iron/Frosty winds did blow/In the bleak midwinter/A long long time ago)



 

1 agosto 2020

Uno, due, tre, quattro…

 

Dai, tutti zitti e fermi!

***

 

Ora conteremo fino a dodici
e tutti resteremo fermi.
Una volta tanto sulla faccia della terra
non parliamo in nessuna lingua;
fermiamoci un istante,
e non gesticoliamo tanto.

Che strano momento sarebbe
senza trambusto, senza motori;
tutti ci troveremmo assieme
in un improvvisa stravaganza.

Nel mare freddo il pescatore
non attenterebbe alle balene
e l’uomo che raccoglie il sale
non guarderebbe le sue mani offese.

Coloro che preparano nuove guerre,
guerre coi gas, guerre col fuoco,
vittorie senza sopravvissuti,
indosserebbero vesti pulite
per camminare coi loro fratelli
nell’ombra, senza far nulla.

Ciò che desidero non va confuso
con una totale inattività.
È della vita che si tratta;…

Se non fossimo così votati
a tenere la nostra vita in moto
e per una volta tanto non facessimo nulla,
forse un immenso silenzio interromperebbe la tristezza
di non riuscire mai a capirci
e di minacciarci con la morte.
Forse la terra ci può insegnare,
come quando tutto d’inverno sembra morto
e dopo si dimostra vivo.

Ora conterò fino a dodici
e voi starete zitti e io andrò via.

Pablo Neruda (Parral,  1904 – Santiago del Cile, 1973), da Estravagario (1958)

°ascoltando Hang Massive – Luminous Emptiness https://www.youtube.com/watch?v=H_nYLZ6D4_M&list=PLE4_eEUiC86M3tSmKtf-tpkb2bCIHgoAU&index=8&t=0s&app=desktop


Ipotesi di percorso

  (Perdersi tra l'argento degli ulivi mi sembra un bellissimo programma) ***   Dobbiamo cercare sepolture nel volo delle rondini i...