“Se la
mia vita, o la tua o di altri, fosse tradotta in architetture chissà che
costruzioni mirabili, mancanza di logica, spreco di materiali,
equilibri per miracolo, terreni sbagliati”.
Saul Steinberg (Romania, 1914-1999), da Lettere ad Aldo Buzzi – 1945-1999
Disegna la tua casa ideale (sognare non costa nulla, perciò sbizzarrisciti).
Poi pensa a tre luoghi del mondo in cui vorresti costruirla.
Indici un immaginario concorso pubblico e aspetta di vedere quale luogo
si aggiudicherà la presenza della tua casa (ripeto, sognare non costa
nulla).
***
Ho costruito la casa ideale
Ho preferito la mia casa in pietre asciutte
perché i gattini ci nascano, nella mia casa;
perché i sorci ci stiano bene, nella mia casa,
perché i piccioni vi si intrufolino, perché l’ora inoperosa
vi borbotti a fuoco lento
quando i gran soli vi ammiccano nei cantucci
perché i bambini vi giochino con nessuno
ovverossia col vento caldo i castagni
È per questo che non c’è tetto sulla mia casa
né tu né io nella mia casa
né schiavi né padroni né ragioni
né statue né palpebre né la paura
né lacrime né armi né la religione
né alberi, né spesse mura né nulla che per ischerzo
È per questo che la mia casa è così ben costruita
Andrè Frènaud (Montceau-les-Mines, 1907-1993, ), da Quaderno di traduzioni a cura di Sergio Solmi, Einaudi, 1977
°ascoltando Everybody’s Coming To My House (David Byrne) – from “American Utopia: Detroit” https://www.youtube.com/watch?v=Ga97sIZlr1c