Visualizzazione post con etichetta Mare. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Mare. Mostra tutti i post

23 febbraio 2025

Cose incomprensibili

(Cose incomprensibili per chi è così semplice)

***

 

così semplice è il mare

spogliato del suo essere

industriamare, racconta dell’inizio

e del finire e della vita

che alla riva ritorna

e poi ritorna

così semplice è il mare

lui non capisce il perché dei falsi

confini

non capisce il perché

di chi se li è inventati

 

©i.m.2025

 

°ascoltando Robert Wyatt – Sea Song - https://www.youtube.com/watch?v=agCX2RQWN44

26 maggio 2024

Maestri: il mare

 


 

Che cosa ti ha insegnato il mare?

Che cosa vorresti ti insegnasse?

***

               

Onda onda
risacca mare
imparo a salvare
a lasciare a lasciare
onda onda risacca mare
per sempre
restare per sempre
partire
onda goccia che batti
la roccia
onda onda risacca mare
niente tutto e niente pensare
acqua profonda acqua sprofonda
onda onda risacca mare
imparo a scordare
mi scordo d’imparare
onda onda risacca mare
che tu possa
mare
mantenere la promessa
onda onda
risacca mare
insegnami a respirare
insegnami mare

Cristina Bellemo, da Casa toracica, AnimaMundi Edizioni, 2020

°ascoltando – Nine Inch Nails – La Mer https://www.youtube.com/watch?v=dcIOInVS7jo&t=2s

12 luglio 2022

In cerca delle (magiche) istruzioni

 



Produci-consuma-butta: questa sembra essere la formula (non  molto) magica del nostro mondo. E tutto quello che sta nel mezzo (ovvero la vita)  dov’è andato a finire? Chi  lo sa… forse buttato in mare anche quello. Sarà forse arrivato il tempo di cambiare le parole magiche?

***

L’apprendista stregone

Conoscete la vecchia favola:
una macchina fatta dal diavolo
che riproduce ogni tuo desiderio
grazie a una parola magica

e un qualche idiota desidera del sale,
e giù viene il sale, sempre di più,
ma si scorda di mettere un freno
all’incantesimo per fermarlo

così butta l’attrezzo in mare,
ed ecco perché nel mare c’è il sale.

L’apprendista stregone:
stessa storia:  Va’ che ci vuole,
Fermati è dura.
All’inizio non ci pensi.
Poi Aspetta è troppo tardi.

Nel nostro caso lo stregone è morto,
chiunque sia stato a cominciare,
 e abbiamo perso le istruzioni

e la macchina magica continua a produrre
vomitando montagne di roba
che noi gettiamo tutta in mare
come abbiamo sempre fatto
e questa volta non finirà bene

Margaret Atwood, da Moltissimo (IV sezione), traduzione di Renata Morresi, Ponte alle Grazie, 2021

°ascoltando/guardando Steve Cutts – Manhttps://www.youtube.com/watch?v=ej-dZAlBLHA


2 giugno 2022

… “dove il tempo s’arresta”…

 



(Giugno è il mese dei gigli)

 

Il giglio della sabbia

il giglio della sabbia, lo conosci?
fragile più di ogni altro,
s’alza solo dove il tempo s’arresta,
lì, presso la scogliera immensa,
più d’un giorno non dura,
breve come il miraggio
della maga anche lei sola,
le bestie la cerchiano e le rupi,
brune ancelle nella sosta
tra il gioco della palla e i panni stesi
del fiore e di parole riempirono i canestri,
anche al naufrago appare
e lo consola

oggi che le nubi mi cerchiano
e i pensieri,
bloccato dentro l’auto
sull’Appennino
la grandine che scorre
contro i vetri,
donna a quel giglio
io ti vorrei accanto,
stenderci presso il fiore,
fissare il mare,
sull’acqua che ci fascia
il gabbiano non vola
non scorre il tempo

Umberto Piersanti (Urbino, 1941), da L’albero delle nebbie, Einaudi, 2008

°ascoltando Cat Stevens –  Lilywhite https://www.youtube.com/watch?v=qwp_8Rc0naM


11 aprile 2022

Nessuna paura

(Tutto continuerà)

***

 

Quando

Quando il mio corpo marcirà e io sarò morta
Continueranno il giardino, il cielo e il mare,
E come oggi ugualmente balleranno
Le quattro stagioni alla mia porta.
Altri in aprile passeranno nel frutteto
In cui tante volte sono passata,
Ci saranno lunghi ponenti sopra il mare,
Altri ameranno le cose che io ho amato.
Sarà lo stesso splendore, la stessa festa,
Sarà lo stesso giardino alla mia porta,
E i capelli dorati della foresta,
Come se io non fossi morta.

Sophia de Mello Breyner Andresen (Porto, 1919 – Lisbona, 2004), da Il giardino di Sophia (testo tratto da Giorno del Mare, 1947), Il ramo e la foglia Edizioni, 2022

***

Quando

Quando o meu corpo apodrecer e eu for morta
Continuará o jardim, o céu e o mar,
E como hoje igualmente hão-de bailar
As quatro estações à minha porta.
Outros em Abril passarão no pomar
Em que eu tantas vezes passei,
Haverá longos poentes sobre o mar,
Outros amarão as coisas que eu amei.
Será o mesmo brilho, a mesma festa,
Será o mesmo jardim à minha porta,
E os cabelos doirados da floresta,
Como se eu não estivesse morta.



°ascoltando Carlos Paredes – Nas Asas da Saudade
https://www.youtube.com/watch?v=bj9XCJiYdo0


2 febbraio 2022

Febbraio da vivere

 

Nel mio calendario mentale, febbraio è sempre scritto un po’ così: con un inchiostro azzurrino e immerso in una nebbia che ne sfuma i contorni. Dopo un gennaio sempre lunghissimo e pieno di buoni propositi, già mi aspetto marzo con chissà quale primavera! Così febbraio passa un po’ in sordina, una specie di (breve) corridoio verso un altrove. Che poi, se non stiamo attenti, tutta la vita ci diventa così: un corridoio da attraversare verso una non ben definita fioritura (ma… ci sono fiori anche a febbraio!).

 

Come tutto scompare

 
Come tutto scompare veloce
quando viene sera, e il sole se ne va
oltre le colonne d’Ercole
a fare capriole sull’Atlantico.
Il Mar Ligure si appiattisce in una lastra
che non lo diresti nemmeno più un mare
e una muraglia nebbiosa di rosa
sporco si disfa come la scia luminosa
dell’aereo, unica traccia rettilinea in cielo
che sembra averlo bucato per andarsene
più in là.
 
Come tutto scompare, come breve
è il giorno per chi ne ama l’essenza
come breve la notte che si preannunzia
nitida di luna a gobba crescente
come tutto ritorna e ritorna
al niente.
 
Come è corto Febbraio
come è corta la vita
per chi ne ama l’essenza
incessabile, infinita.
 
Giuseppe Conte (Imperia, 1945), da Ferite e rifioriture, Mondadori, 2006

° ascoltando Pink Floyd – Untitled (“The Endless River”) https://www.youtube.com/watch?v=WPOaP18_I8U

 

13 novembre 2021

Chi lo sa…


Illustrazione di Emily Winfield Martin


(… continuo a sperare di rinascere fiore)

***

 

Le cose che non so

Le cose che non so
sono tante ma proprio tante tante
sono più delle lacrime tardive
di tutti i coccodrilli, più delle armi
vendute per comprare poca pace
– e molto finta– le cose che non so
nemmeno tutte te le so elencare

 – ma forse sono solo cose sciocche –

ad esempio non so perché la luna
ancora ci stia a guardare non so
perché nel mare è più la plastica
del sale e poi: se mai diventerò
un fiore,  vorrà una farfalla
anche su di me posarsi piano?

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, 2023

 

°ascoltando Little Wing (cover – Stevie Ray Vaughan) https://www.youtube.com/watch?v=An4uDegHB8s


 

5 febbraio 2021

Dove?

 

Balliamo sul nel mondo.

 

Dov’è che balliamo la ronda?

Dov’è che balliamo la ronda?
Si fa sulla riva del mare?
Il mare con mille onde danza
tra i fiori delle arance amare.
 
Si fa alle pendici dei monti?
Il monte lo saprà gridare.
È come se tutte volessero
le pietre del mondo cantare.
 
Si fa invece nel bosco?
La voce alla voce s’appare,
e canti di bimbi e d’uccelli
si andranno nel vento a baciare.
 
Si faccia la ronda infinita!
La andremo nel bosco a intrecciare,
facciamola ai piedi dei monti
e in tutte le spiagge del mare!

***

¿En dónde tejemos la ronda?

¿En dónde tejemos la ronda?
¿La haremos a orillas del mar?
El mar danzará con mil olas
haciendo una trenza de azahar.
 
¿La haremos al pie de los montes?
El monte nos va a contestar.
¡Será cual si todas quisiesen,
las piedras del mundo, cantar!
 
¿La haremos, mejor, en el bosque?
La voz y la voz va a trenzar,
y cantos de niños y de aves
se irán en el viento a besar.
 
¡Haremos la ronda infinita!
¡La iremos al bosque a trenzar,
la haremos al pie de los montes
y en todas las playas del mar!

Gabriela Mistral (Cile, 1889-1957), da Sillabe di fuoco, traduzione di Matteo Lefèvre, Bompiani, 2020

°ascoltando Rodrigo y Gabriela – Tamacun https://www.youtube.com/watch?v=vyOSXRCJlIg&feature=emb_title



26 gennaio 2021

Continuare a brillare

 

                                                          

(Nella lista delle cose da fare)

***

Nell’oscurità

Buona notte, desiderio.
Hai fiori sulla fronte e stai
camminando
lungo la riva del mare, spumeggiante
sotto la membrana verdenera del crepuscolo.
Buona notte, ed entra.
Entra affinché rimanga quell’istante
che sapeva di oblio,
di sogno consumato
o di fuoco inconsunto.
Buona notte, desiderio,
mentre tutti i giardini si commuovono
per la freschezza degli allori bagnati
e tu brilli, lontano, brace nell’oscurità.

*

En lo oscuro

Buenas noches, deseo
Traes flores sobre la frente y vienes caminando
por la orilla del mar, salpicada
bajo la verdinegra membrana del crepúsculo.
Buenas noches, y pasa.
Pasa para que quede este instante que tuvo
sabor a olvido,
a sueño consumido
o a fuego inconsumado.
Buenas noches, deseo,
mientras todos los huertos se conmueven
con la frescura de los laureles mojados
y brillas, a lo lejos, como brasa en lo oscuro.

Antonio Colinas (Spagna, 1946), da Astrolabio, 1979, traduzione di Gloria Bazzocchi (fonte: http://www.filidaquilone.it)

°ascoltando Joep Beving – Into The Dark Blue (Movement II) https://www.youtube.com/watch?v=cA5_4eMiLqQ

 

30 settembre 2020

E adesso?

 


 


Dopo tanta strada

Siamo arrivati
alla riva di un mare
troppo grande
per poterlo capire
troppo piccolo
per annegarci le nostre paure.

Irene Marchi, da La parte in ombra, Ensemble Edizioni, 2018


2 agosto 2020

M di mare



Fratello mare

Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po’ della tua ghiaia
un po’ del tuo sale azzurro
un po’ della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino di mare
eccoci con un po’ più di speranza
eccoci con un po’ più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti,
arrivederci fratello mare.

Varna, 1951

Nazim Hikmet (Salonicco, 1902-1963), da Poesie d’amore, Mondadori

°°°

Il mare

Mare amico, nido dei venti;
eterno tumulto di fuoco e di schiuma
rabbiosa, guizzante, balenante
come fulmine sulla terra,
sulla tua spiaggia attendo l’alba
prigioniero della tua voce di tempesta:
porto nel mio cuore il tuo canto selvaggio
e il tuo perenne invito verso i cieli.

 Georgi Sejtanov (Bulgaria, 1896-1925), in AA.VV., Ventuno 21 poeti bulgari fucilati, traduzione di Leonardo Pampuri, 1960

*ascoltando The Waterboys – This Is The Sea https://www.youtube.com/watch?v=VAiOjxkCS0g


18 giugno 2020

“A dispetto del tempo”

 


Bello un posto così…

***

Questo solo

È un uomo ostinato. A dispetto del tempo afferma:
“amore, poesia, luce”. Costruisce su un fiammifero
una città con case, alberi, statue, piazze,
con belle vetrine, con balconi, sedie, chitarre,
con abitanti veri e vigili gentili. I treni
arrivano in orario. L’ultimo scarica
tavolini di marmo per un locale in riva al mare
dove rematori sudati con belle ragazze
bevono limonate diacce guardando le navi.
Questo solo ho voluto dire, se non mi credono fa niente.

Karlòvasi, 7.VII.87

Ghiannis Ritsos (Malvasia, Grecia, 1909- 1990), da Molto tardi nella notte, traduzione italiana di Nicola Crocetti, Crocetti, 2020

*ascoltando Traffic – Dear Mr. Fantasy https://www.youtube.com/watch?v=pSQ1akE2CcM

           (in foto, un ragalo del mare)


5 giugno 2020

Non siamo stranieri (sulla Terra)

 

Dato che oggi è la giornata mondiale dell’ambiente (pensarci  un giorno all’anno non sarà di sicuro  risolutivo, ma potrebbe innescare la voglia di pensarci attivamente due, tre, …, giorni…) mi piacerebbe dedicare questa poesia alla luce della sera che si posa sul mare, evocata da questi versi.

***

Ci ripetono che è inutile
attardarsi dietro i ritmi
ormai trascorsi del ciclo
naturale: l’uomo è cambiato
e in quel ciclo non trova
più nessun aiuto – è diventata
un’altra lingua, alieno
il corpo, la sua mente, il cuore.
 
… Sarà, però quando passano
le ore e si giunge a sera,
qui scende una calma dolce
e piena e nella quiete naturale
l’uomo che guarda è portato
a tracciare un piccolo bilancio
giornaliero. La luce rasa
sul mare sa che quell’uomo
può solo fino a un certo punto
giocare a fare lo straniero.

Franco Marcoaldi, da La trappola, Einaudi, 2012

*ascoltando Ezio Bosso – The Sky seen from the Moon https://www.youtube.com/watch?v=FXjPbqApcSQ


4 febbraio 2020

Sei tu

 



Non cercare là.
Ciò che è, sei tu.
Sta in te.
In tutto.
La goccia è stata nella nuvola.
Nella linfa.
Nel sangue.
Nella terra.
E nel fiume che si è aperto nel mare.
E nel mare che si è coagulato in mondo.
Tu hai avuto un destino così.
Fatti a immagine del mare.
Datti alla sete delle spiagge.
Datti alla bocca azzurra del cielo.
Ma fuggi di nuovo a terra.
Ma non toccare le stelle.
Torna di nuovo a te.
Riprenditi.

°°°

Não busques para lá.
O que é, és tu.
Está em ti.
Em tudo.
A gota esteve na nuvem.
Na seiva.
No sangue.
Na terra.
E no rio que se abriu no mar.
E no mar que se coalhou em mundo.
Tu tiveste um destino assim.
Faze-te à imagem do mar.
Dá-te à sede das praias.
Dá-te à boca azul do céu.
Mas foge de novo à terra.
Mas não toque nas estrelas.
Volve de novo a ti.
Retoma-te.

Cecília Meireles (Rio de Janeiro 1901-1964), da Cânticos, 1982
 

°ascoltando Avishai Cohen – Seven Seas https://www.youtube.com/watch?v=Iu01NR-FUIw

 

2 ottobre 2019

Suono di madreperla

 

I sonagli a vento di madreperla… quelli che si appendono ai balconi: producono un suono dolcissimo, starei ad ascoltarli  per ore. La stessa musica dolce sembra uscire da questi versi di Alfonsina Storni. Versi che però sono attraversati anche da una grande tristezza (Alfonsina si suicidò proprio gettandosi in mare).
Voglio comunque leggere questa poesia come se descrivesse un rifugio calmo, magico e amico:

 

Io sul fondo del mare

In fondo al mare
c’è una casa
di cristallo.
A una strada
di madreperle
conduce.
Un grande pesce d’oro,
alle cinque
mi viene a salutare.
Mi porta
un ramo rosso
di fiori di corallo.
Dormo in un letto
un poco più azzurro
del mare.
Un polipo
mi fa l’occhietto
attraverso il cristallo.
Nel bosco verde
che mi circonda
– din don… din dan… –
dondolano e cantano
le sirene
di madreperla verdemare.
E sulla mia testa
ardono, al crepuscolo,
le ispide punte del mare.

°°°

Yo en el fondo del mar

En el fondo del mar
hay una casa
de cristal.
A una avenida
de madréporas
da.
Un gran pez de oro,
a las cinco,
me viene a saludar.
Me trae
un rojo ramo
de flores de coral.
Duermo en una cama
un poco más azul
que el mar.
Un pulpo
me hace guiños
a través del cristal.
En el bosque verde
que me circunda
-din don… din dan…-
se balancean y cantan
las sirenas
de nácar verdemar.
Y sobre mi cabeza
arden, en el crepúsculo,
la erizadas puntas del mar.

Alfonsina Storni (Argentina, 1892 –1938), traduzione di Alessio Brandolini

°ascoltando Vangelis – La petite fille de la mer https://www.youtube.com/watch?v=a01L_Web_z0 e Mercedes Sosa – Alfonsina y el mar (canzone scritta  per ricordare la poetessa argentina) https://www.youtube.com/watch?v=cNMhgC1yg_U


21 febbraio 2019

Schiuma (di plastica)

 

Isola di Roatan – Honduras, Mar dei Caraibi – foto di Caroline Power

«Non coltivate eccessive illusioni che la decadenza dell’Occidente trovi la sua controtendenza in un originale capovolgimento, che i piedi gommati prendano il posto dovuto alla testa e inventino nuovi passi danzanti». Valentino Zeichen da Apocalisse per acqua, in Gibilterra, 1991

 

Già… le future generazioni che cosa diranno (e vedranno)?

***

Mandato

Per la comune sopravvivenza,
dite addio ai luoghi esotici,
e fate solenne promessa
di non rivederli mai più
affinché le scie dei jet
non sfregino ancora il cielo,
intossicando gli angeli
che volano a quelle quote.
Poiché vi hanno sottoposto
al lavaggio del cervello
maledirete
l’impostura del bianco
e l’indotta fobia dello sporco.
Stramaledirete il bagnoschiuma,
lo shampoo e lo scialacquare
detersivi nel mare
che arrossisce per pudore.

E in calce vi malediranno
le future generazioni.

Valentino Zeichen (Fiume 1938- Roma 2016), in Ecologiche, da Poesie 1963-2014

(http://www.letteratura.rai.it/articoli/valentino-zeichen-apocalisse-per-acqua/21114/default.aspx)

 

°ascoltando Ben Harper – Excuse Me Mr https://www.youtube.com/watch?v=zZEGhcekgHw


29 luglio 2018

Sai dirmi dove?

 


 E poi le parole, dove vanno le parole? E gli sguardi?
Chissà se c’è un dove per ogni cosa.

***

 

Sono aria i sospiri e vanno via nell’aria.
Sono acqua le lacrime e se ne vanno al mare.
Ma, ragazza, quando l’amore si dimentica
sai dirmi dove va?

 *

Los suspiros son aire y van al aire.
Las lágrimas son agua y van al mar.
Dime, mujer, cuando el amor se olvida
¿sabes tú adónde va?

Gustavo Adolfo Bécquer (Siviglia, 1836-Madreid 1870), da Rimas (rima n. XXXVIII  di 86 poemi brevi).

*ascoltando Peter Gabriel – I Don’t Remember  https://www.youtube.com/watch?v=87yl5pbF-ZI


5 aprile 2018

Una calma azzurra

 

Azzurro calmo è un colore che mette pace anche solo a pronunciarlo

… a z z u r r o c à  l m o…

ma a guardarlo viene  proprio voglia di perdercisi, di tuffarsi tra mare e cielo (come sicuramente avrà fatto più di qualche nuvola…  quella laggiù per esempio, quella, sì! hai fatto in tempo a vederla?).

***

Calma
                 A Luis Buñuel

Dove finisce il mare?
Dove comincia il cielo?
Le barche galleggiano.
o prendono il volo?

Si è perso l’orizzonte,
nel gioco mimetico
del cielo e dell’acqua.

Si è fuso il movimento,
in un solo colore
azzurro, un azzurro calmo.

Si fondono i colori;
si ferma il movimento.

Un solo colore resta;
non c’è sopravvento.

Dove finisce il mare?
Dove comincia il cielo?

¿Dónde se acaba el mar?
¿Dónde comien za el cielo?
¿Los barcos van flotando,
o remontan el vuelo?

Se perdió el horizonte,
en el juego mimético
del cielo y de las aguas.

Se fundió el movimiento,
en un solo color
azul, el azul quieto.

Se funden los colores;
se apaga el movimiento.

Un solo color queda;
no existe barlovento.

¿Dónde se acaba el mar?
¿Dónde comienza el cielo?

José María Hinojosa (Campillos, Spagna, 1904-1936)

°ascoltando Nick Drake- Way To Blue https://www.youtube.com/watch?v=S40DdlD9JxI;