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23 dicembre 2024

Cara Terra…

 

 

  (Una richiesta)

***

 

terra, fai di noi alberi
e le radici si incontrino invisibili e profonde
cielo, fai di noi alberi
e i rami si tendano oltre le ferite dei tronchi
venti, date agli alberi di diventare bosco
dove l’uno sia rifugio all’altro
sole, schiudi i nostri occhi
incalzaci a far foglie a svernare poi ancora a far foglie
tutto il resto sapremo sbrigarlo noi

Inese Zandere (Lettonia,1958), da  Mantojumi, Neputns 2021, traduzione di Margherita Carbonaro

°ascoltando  Caroline Shaw/Attacca Quartet -  The Beech Tree (Plan & Elevation: V) - https://www.youtube.com/watch?v=T9ZfTQoDPZA

 

11 dicembre 2024

Del bene e del male

 



(Tante domande)

***

 

Dio delle libellule, delle falene,
dei picchi e delle civette,
Dio dei lombrichi, degli scorpioni,
e degli scarafaggi da cucina,
Dio che hai insegnato a ciascuno qualcosa
e sai in anticipo che cosa accadrà a ciascuno,
darei qualsiasi cosa pur di capire che cos’hai provato
quando hai stabilito le proporzioni
dei veleni, dei colori, dei profumi,
quando hai posto in un becco il canto
e in un altro il gracchio,
e in un’anima il crimine e in un’altra l’estasi,
darei qualsiasi cosa soprattutto pur di sapere
se hai avuto rimorsi
nel trasformare alcuni in vittime e altri in carnefici,
ugualmente colpevole nei confronti di tutti
perché hai messo tutti
di fronte al fatto compiuto.
Dio della colpevolezza di aver stabilito da solo
il rapporto tra il bene e il male,
la bilancia a fatica mantenuta in equilibrio
dal corpo insanguinato
del figlio che non ti assomiglia.

Ana Blandiana (Timișoara 1942), da La mia patria A4 - Nuove poesie, traduzione di Mauro Barindi

 

°ascoltando Explosions in the Sky – It’s natural to Be Afraid - https://www.youtube.com/watch?v=6h7HgpP7c_w&t=2s

24 novembre 2024

A chi?


A quale santo, mago, stregone, supereroe ci affideremo?

***

 

Preghiera

A voi,

che tagliate la mela della morte

con l’anonimato di una guerra,

chiedo carità.

 

Per un Dio

in cui non ho mai creduto.

Per una Giustizia

di cui diffido.

Per l’ordine di un Mondo

che non rispetto.

 

Perché rinunciate alla vostra guerra,

io rinuncio ai miei dubbi,

che sono parte di me

come la luce amara

è parte dell’autunno.

 

E scrivo Dio, Giustizia, Mondo,

e vi chiedo carità,

e vi supplico.

 

Luis García Montero, in “Poesia” n. 21, settembre/ottobre 2023, Crocetti Editore, traduzione di Gabriele Morelli

 

°ascoltando Pink Floyd – The Dogs of War - https://www.youtube.com/watch?v=1gbE7MtI_co


12 ottobre 2024

I. A.

 

immagine generata con I. A. 

Con l'intelligenza emotiva abbiamo evidenti problemi,  

ma forse andrà meglio con l'Intelligenza Artificiale. 

(Stiamo a vedere con speranza...)

***

Lo sguardo fisso sul cellulare

a passo svelto stava

senza potermi notare

venendomi contro.

Solo con l'intelligenza artificiale

si eviterà lo scontro.

 

Beppe Mariano (Savigliano, 1938), da Storie di ordinaria I.A., in "Poesia", Crocetti Editore, anno IV, n. 17, gennaio/febbraio 2023

°ascoltando Jim Croce  - Operator - https://www.youtube.com/watch?v=Bb85NvjbBm8 (perché questa traccia? perché la musica creata con l'I.A. no, non ce la posso fare...)

12 luglio 2024

“Squasi nient”

 




Ma che cosa siamo, dunque, al di là del nostro crederci qualcosa?
“Sèm poca roba”.

***

 

Sèm poca roba, Diu, sèm squasi nient,
forsi memoria sèm, un buff de l’aria,
umbría di òmm che passa, i noster gent,
forsi ‘l record d’una quaj vita spersa,
un tron che de luntan el ghe reciàma,
la furma che sarà d’un’altra gent…
Ma cume fèm pietâ, quanta cicoria,
e quanta vita se porta el vent!
Andèm sensa savè, cantand i gloria,
e a nüm de quèl che serum resta nient.

***

Siamo poca roba, Dio, siamo quasi niente,
forse memoria siamo, un soffio d’aria,
ombra degli uomini che passano, i nostri parenti,
forse il ricordo d’una qualche vita perduta,
un tuono che da lontano ci richiama,
la forma che sarà di altra progenie…
Ma come facciamo pietà, quanto dolore,
e quanta vita se la porta il vento!
Andiamo senza sapere, cantando gli inni,
e a noi di ciò che eravamo non è rimasto niente.

 

Franco Loi (Genova, 1930- 2021), da Liber, Garzanti, 1988, e in Dopo la lirica. Poeti italiani 1960-2000, Einaudi, 2005, pp.224-225

°ascoltando René Aubry – Signeshttps://www.youtube.com/watch?v=eXTkOpa09lg

4 aprile 2024

Infinite sfumature di buio

 




Leggere i quotidiani ormai è diventato un incubo: la realtà è terrificante.

Buio pesto.

***

In questa oscurità

 

Nessun dolore si arresta ascoltando
nessuna ferita guardando
nessun incidente leggendo
c’è chi si rallegra del dolore altrui
chi si rattrista della felicità altrui
e alcuni dormono anche da svegli
nel tumulto del proprio animo.

Il cielo guarda
la terra ascolta tutto
il tempo scrive la storia.

Perché siamo diventati impassibili cantando un canto di pietà?
Perché accettiamo che si faccia la guerra sventolando bandiere di pace?
Perché facciamo distruggere le foreste decantando gli spazi verdi?
Perché ci siamo messi a uccidere baciando l’amore?
Perché abbiamo indossato maschere?
Accampiamo scuse alla vita
la avveleniamo,
pur sapendolo, possiamo salvarci
in questa oscurità da una fine certa?

Mohan Rana (Delhi, 1964), traduzione di André Naffs- Sahely, in  Dimmi un verso anima mia – Antologia della poesia universale, Crocetti Editore, 2023

 

°ascoltando System of a Down – Protect the Land – https://www.youtube.com/watch?v=f_7V4SQzY4g


15 gennaio 2024

L’uomo è(ra) un animale sociale

 


Ma che cosa sta accadendo? Perché, sempre di più e con rabbia sempre più forte, tutti odiano tutti? È (anche) a causa della pesante intromissione dei mezzi di comunicazione virtuale nella vita reale? E che cosa accadrà, poi, con l’intelligenza artificiale? Che cosa stiamo diventando?

***

Ultimamente, mentre medito anche nel vivere ordinario, quando vedo qualcosa di brutale in me, nodi del cuore, spaventi, invidie, gelosie, menzogne, rabbie e furie, tutto quello che fa parte dei nostri bagagli di tenebre, dopo il primo movimento di paura, vergogna e biasimo, o desiderio di togliere lo sguardo, mi fermo e mi dico: “Magnifico! Sto bruciando la furia, sto bruciando la gelosia…”. E sento il leggero crepitio di carta e ossa che fa uno stato “buio” quando viene visto, accolto e dissolto per autocombustione. Dopo ti senti più intera, più vasta, più ricca di chiaroscuri e soprattutto più leggera.

Chandra Candiani, da Questo immenso non sapere – Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano, Einaudi, 2021, p. 75

°ascoltando Hans Zimmer – Time – https://www.youtube.com/watch?v=va1oiojnGrA


13 ottobre 2023

“Nostalgia per una parola umana”

(Nostalgia infinita)

Mai come oggi

Mai abbiamo avuto
così profonde poltrone
e così larghi divani attorno ai tavoli.
 
Mai i tecnologi
avevano creato tante meraviglie mondiali
e il cervello è pieno di ansie
e ci nascondiamo dietro le nostre ombre.
 
Mai le parole
furono così gridate e le immagini e i ritmi
devono mescolarsi con le cocacole
per far indietreggiare i pensieri e diventare innocui.
 
Mai abbiamo avuto
così poco tempo. Mai
tanta nostalgia per una parola umana dietro i nostri versi
e verità e calore umano dietro l’urlo dei corvi.

Rolf Jacobsen, da  Aperto di notte (Nattåpent), Lucidamente Edizioni, 2007, traduzione di Randi Langen Moen e Christer Arkefors

°ascoltando Ólafur Arnalds – Woven Song https://www.youtube.com/watch?v=oOsuploHPjk


 

13 agosto 2023

Sogno/utopia di mezza estate

 


Se l’umanità fosse tranquilla come nel sogno del poeta…  pensa che pace. Un sogno, appunto:

Sogno un uomo tranquillo
che nulla spiega e nulla
difende, ma solo conosce
dove sbocciano i più rari
fiori selvatici, e va,
e scopre di sorridere
senza volerlo.

***

I dream of a quiet man
who explains nothing and defends
nothing, but only knows
where the rarest wildflowers
are blooming, and who goes,
and finds that he is smiling
not by his own will.

Wendell Berry (Stati Uniti, 1934), da A Timbered Choir: The Sabbath Poems 1979-1997, 1999

°ascoltando  Paul Pritchard – Plan for the Future https://www.youtube.com/watch?v=v0YHUpoz8bE 


2 marzo 2023

“Umanità”

 

 

(Che cosa rimane della parola umanità?)

***

nemmeno le briciole

abbiamo consumato

tutto: i combustibili fossili

la tenerezza lo strato d'ozono la pietà

le spiagge libere il buon senso

il senso di umanità

abbiamo consumato
tutto, non è rimasto nulla

nemmeno le briciole
per le formiche

che ad aprile (forse) ritornano

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, 2023

 

°ascoltando The Doors -The End -
https://www.youtube.com/watch?v=ZeMlQEWEg2Q&t=2s

 

6 ottobre 2022

In cerca di trasparenza



Trasparenza: una parola bellissima (ma poco “vissuta”?).

 

Vi invito alla trasparenza
vi invito all’istante di verità
Che vale una vita come la nostra
vi chiedo
Osservate l’infinito delle costellazioni
osservate il lungo cammino
della nostra specie intelligente
immergetevi nel dedalo senza uscita
dell’uomo
ma meditate infine
fermate la macchina infernale
dell’accumulazione
infrangete il tempo
del progresso senza memoria
ricordatevi della vostra infallibile ferita
accettate questo piccolo lotto di smarrimento
Così
voliamo in soccorso del futuro

***

Je vous invite à la transparence
je vous invite à l’instant de vérité
Que vaut une vie comme la nôtre
je vous le demande
Observez l’infini des constellations
observez le long cheminement
de notre espèce intelligente
plongez dans le dédale sans issue
de l’homme
mais méditez enfin
arrêtez la machine infernale
de l’accumulation
brisez le temps
du progrès sans mémoire
souvenez-vous de votre infaillible blessure
acceptez ce petit lot de désarroi
Tels
volons au secours du futur

Abdellatif Laâbi (1942, Fés) – da Poesia della migrazione,  A ricomporre il colore dei suoi occhi. Poesie e altri testi scelti, 1966-2014, traduzione di Chiara De Luca

°ascoltando Radiohead – Karma Police https://www.youtube.com/watch?v=1uYWYWPc9HU&t=7s



23 settembre 2022

#quantisecolicivorranno

 


Ancora non esistono filtri o musichette (né miracolosi hashtag) in grado di migliorare il nostro “profilo”. Chissà quantisecolicivorranno…

***

Soli
 
Dio se esiste
dev’essersi da tanto
ritirato del tutto in sé
per non essere in nessun luogo
di massacro
per lasciarci liberi

di capire il suo e il nostro limite
affidando a noi
la responsabilità del nostro male
per salvarsi non per salvarci.
Ma quanto costerà ancora
e quanti secoli ci vorranno
per diventare uomini
e riscattarci ai suoi occhi?

Edith Bruck (Tiszabercel, 1931), da Tempi, La nave di Teseo, 2021, a cura di Michela Meschini

 

°ascoltando Blowin’ In The Wind (cover by Peter, Paul & Mary) –  https://www.youtube.com/watch?v=BVV0KHJ6Olw