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8 luglio 2024

Nulla ci ha unito, eccetto…

 



... questo è ciò che potremmo esclamare incontrando (con una bella macchina del tempo) un abitante della Terra del 1750; chissà invece se  potremmo dirlo anche incontrando (sempre con la nostra efficiente macchina del tempo) un abitante della Terra del 2150: ci saranno ancora primule, convolvoli e prati verdi?

***

 

Nulla fra noi c’è stato!
Non confidenze, nessuna promessa,
nulla l’un l’altro ha unito,
se non i traditori
sogni di primavera;

tranne bagliori, colori
e aleggianti profumi
tranne dei boschi il canoro
fruscìo e il verde dei prati;

tranne torrenti e cascate
che irroravano i fossati
tranne nubi e arcobaleni
e la natura incantata;

tranne le limpide fonti
a cui bevevano i nostri
cuori inebriati, tranne
le primule e i convolvoli
nulla tra di noi c’è stato!

Adam Asnyk (Kalisz, 1838 – Cracovia, 1897), da Poesie, Cracovia, 1984, traduzione di Valeria Rossella, in “Poesia”, n. 24, marzo-aprile 2024

°ascoltando Ezio Bosso- Clouds, The mind on the (Re)Windhttps://www.youtube.com/watch?v=pEB_3cxzKv8

 

6 gennaio 2024

Di viola e altri trenta colori

 


E tu, come ti vestirai quando non sarai più giovanissim*?
Quali saranno i tuoi colori?

***

 

Avvertimento

Quando sarò vecchia mi vestirò di viola
con un cappello rosso che non si abbina e che non mi dona.
Sperpererò la pensione in brandy, guanti estivi
e sandali in satin, dicendo che non me ne restano per comprare il burro.
Mi siederò sul marciapiede quando sarò stanca
sgraffignerò campioncini nei negozi e suonerò ai campanelli
farò rotolare il mio bastone sulle ringhiere dei palazzi
mi truccherò per riscattare la sobrietà degli anni verdi.
Uscirò in ciabatte nella pioggia
raccoglierò fiori nei giardini altrui
e imparerò a sputare.

Si potranno indossare orribili camicie ed ingrassare
mangiare tre chili di salsicce in una volta
o solo pane e sottaceti per una settimana
ammassare penne, matite, sottobicchieri e cianfrusaglie nelle scatole.

Purtroppo ora ci tocca vestirci per mantenerci asciutte
e pagare l’affitto e non bestemmiare per strada
e dare il buon esempio per i figli.
Avere amici a cena e leggere i giornali.

Ma non posso impratichirmi già un po’ ora?
Così chi mi conosce non rimarrà scioccato
quando improvvisamente invecchierò, e vestirò di viola.

Jenny Joseph, da Warning: When I am an Old Woman I Shall Wear Purple, Profile Books Ltd, 2021,  traduzione di Loredana Magazzeni

___________________________________

When I am an old woman I shall wear purple
With a red hat which doesn’t go, and doesn’t suit me.
And I shall spend my pension on brandy and summer gloves
And satin sandals, and say we’ve no money for butter.
I shall sit down on the pavement when I’m tired
And gobble up samples in shops and press alarm bells
And run my stick along the public railings
And make up for the sobriety of my youth.
I shall go out in my slippers in the rain
And pick up flowers in other people’s gardens
And learn to spit.

You can wear terrible shirts and grow more fat
And eat three pounds of sausages at a go
Or only bread and pickle for a week
And hoard pens and pencils and beermats and things in boxes.

But now we must have clothes that keep us dry
And pay our rent and not swear in the street
And set a good example for the children.
We must have friends to dinner and read the papers.

But maybe I ought to practise a little now?
So people who know me are not too shocked and surprised
When suddenly I am old, and start to wear purple.

°ascoltando  The Cranberries – Never Grow Old https://www.youtube.com/watch?v=2P1Q0vYW_8U


16 dicembre 2023

Per osmosi (o per magia)

 


 

Alberello, saresti così gentile da trasmetterci un po’ della tua pace interiore?

Questa mia nuova raccolta è dedicata a chi sta cercando il proprio posto: se ti riconosci in questo gruppo, spero che tu sia già a buon punto nella tua personale ricerca.

 

***

controvento

mi stringo ai rami
di questa pianta, ai colori
che respirano anche di notte
e alle radici
che promettono futuro

mi stringo a questa pianta,
non ne conosco il nome
ma so che ha trovato il suo posto

mi stringo alla sua pace

Irene Marchi, da Mancano le indicazioni, Officine Editoriali, novembre 2023 

°ascoltando God Is an Astronaut – “Fragile” – https://www.youtube.com/watch?v=fh8QtCO-wQ4&t=5s


5 dicembre 2023

Il colore delle parole

 



Le parole hanno un’importante risonanza sulla realtà. Come le perline di un braccialetto, il loro “colore” andrebbe scelto con cura. Sei d’accordo?

***

‘O culore d’e pparole

Quant’è bello ‘o culore d’e pparole
e che festa addiventa nu foglietto,
nu piezzo ‘e carta –
nu’ importa si è stracciato
e po’ azzeccato –
e si è tutto ngialluto
p’ ‘a vecchiaia,
che fa?
che te ne mporta?
Addeventa na festa
si ‘e pparole
ca porta scritte
so’ state scigliute
a ssicond’ ‘o culore d’ ‘e pparole.
Tu liegge
e vide ‘o blù
vide ‘o cceleste
vide ‘o russagno
‘o vverde
‘o ppavunazzo,
te vene sotto all’uocchie ll’amaranto
si chillo c’ha scigliuto
canusceva
‘a faccia
‘a voce
e ll’uocchie ‘e nu tramonto.
Chillo ca sceglie,
si nun sceglie buono,
se mmescano ‘e culore d’ ‘e pparole.
E che succede?
Na mmescanfresca
‘e migliar’ ‘e parole,
tutte eguale
e d’ ‘o stesso culore:
grigio scuro.
Nun siente ‘o mare,
e ‘o mare parla,
dice.
Nun parla ‘o cielo,
e ‘o cielo è pparlatore.
‘A funtana nun mena.
‘O viento more.
Si sbatte nu balcone,
nun ‘o siente.
‘O friddo se cunfonne c’ ‘o calore
e ‘a gente parla cumme fosse muta.

E chisto è ‘o punto:
manco nu pittore
po’ scegliere ‘o culore d’ ‘e pparole.

Eduardo De Filippo, in Le poesie di Eduardo, Torino, Einaudi, 1976, p. 10-11

 

Il colore delle parole

Quant’è bello il colore delle parole, /e che festa diventa un foglietto, /un pezzo di carta /non importa se è stracciato/e poi riattaccato/ e se è tutto ingiallito/per la vecchiaia,/ che fa?/che te ne importa?/ Diventa una festa,/se le parole/ che porta scritte/ sono state scelte/secondo il colore delle parole./ Tu leggi/e vedi il blu/vedi il celeste/vedi il rossiccio/il verde/il paonazzo,/ ti viene sotto gli occhi l’amaranto/se chi ha scelto/conosceva/la faccia/la voce/e gli occhi di un tramonto./Se chi sceglie,/non sceglie bene,/si mischiano i colori delle parole./E che succede?/Una confusione/di migliaia di parole,/tutte uguali/e dello stesso colore:/grigio scuro./Non senti il mare,/eppure il mare parla,/dice… /Non parla il cielo,/ eppure il cielo è parlatore./La fontana inaridisce./Il vento muore./Se sbatte un balcone,/ non lo senti./Il freddo si confonde con il calore/e la gente parla come fosse muta.//E questo è il problema:/nemmeno un pittore/può scegliere il colore delle parole.

°ascoltando Pink Floyd – Any Colour You Like https://www.youtube.com/watch?v=bK7HJvmgFnM


25 giugno 2023

Due parole belle

 

Due parole belle: speranza e amore.
Ma che colore hanno?

 

Speranza e Amore

Per tutto l’inverno
l’airone azzurro
ha dormito tra i cavalli.
Non so
le abitudini degli aironi,
non so
se siano solitari
per natura,
o se quello attendesse
un richiamo da chi non c’era –
senza neanche
rendersene conto –
tra i suoni
spiranti nella notte.
So che
la speranza è l’amore
più duro che portiamo.
Ha dormito
con il collo lungo
ripiegato, come una lettera
messa via.

***

Hope and Love

All winter
the blue heron
slept among the horses.
I do not know
the custom of herons,
do not know
if the solitary habit
is their way,
or if he listened for
some missing one—
not knowing even
that was what he did—
in the blowing
sounds in the dark,
I know that
hope is the hardest
love we carry.
He slept
with his long neck
folded, like a letter
put away.

Jane Hirshfield (New York, 1953), da The Lives of the Heart in Ogni felicità assediata dai leoni, a cura di Loredana Foresta e Andrea Sirotti, Elliot Edizioni, 2020

°ascoltando Nomadi – Gli aironi nerihttps://www.youtube.com/watch?v=d5PKi8gqW4I


30 gennaio 2023

Ti sembra poco?

 



Guarda bene. Ti sembra poco?

***

 

Quello che c’è sotto il cielo

Fermati a quello che c’è sotto il cielo.
Gli astri, lasciali ruotare lassù.
Non può bastarti un filo

d’erba e d’acqua, il vento,
questo miracolo del vento tra i pini,
le fiamme dei falò che divampano

e i rami spezzati che diventano
purpurei, friabili, di cenere,
questo immenso miracolo del fuoco,

le nuvole, le rose, le api,
i corpi che si cercano con non meno
luce in sé che le albe… ti sembra poco?

Giuseppe Conte, da Poesie 1983-2015, Mondadori, 2015

°ascoltando  Bandabardò – Lo Sciopero del Sole https://www.youtube.com/watch?v=KYY1kJbtmtQ&t=91s

 

 

10 maggio 2022

Ancora qualcosa di blu

 


Che colore ha questa tua giornata?

***

Questo è un giorno di colore blu.
Ha cominciato il dentifricio,
il bar nei fumi del caffè,
sono blu le sigarette
le chiavi nella tasca
e la gente che non sa di me.
Blu di cani e di padroni,
blu di cose che non sono io.

Filippo Strumia (Roma, 1962), da Marciapiede con vista, Einaudi, 2016

°ascoltando  Donovan and Joan Baez – Colours https://www.youtube.com/watch?v=QAmSKkmZWZQ

20 marzo 2022

È (quasi) primavera

 


È quasi primavera, io dipingo
già fuori sul terrazzo, tra odori
di mari lontani e queste vicine
piante di odori. La salvia la menta
il basilico e i sedani dipingo
su tele bianche con pochi colori.
Il verde perché son verdi le piante,
e bianco il bianco nulla della tela,
e il rosso dei tramonti su la vela
del cielo che apre un teatro vero
a questi miei pensieri. Io dipingo
la sera quando i tormenti più vivi
accendono il cielo e bruciano il cuore,
e all’alba quando già nulla è la vita.

Beppe Salvia (Potenza, 1954-1985), da Cuore (cieli celesti), 1988

ascoltando  Donovan – Hurdy Gurdy Man, perché a primavera, più che mai, viene voglia di sentir cantare d’amore (è una cosa da matti cantare d’amore in un mondo così? forse sì, ma è comunque necessario) https://www.youtube.com/watch?v=CHxfOZH8cew

 

1 gennaio 2022

Il primo raggio di sole

 

 Stiamo così. Aspettando i raggi del sole per diventare arcobaleni.

 

Un raggio – il primo – di sole,
meno che una carezza,
soffio d’oro o capello
nella mezzanotte del cuore;

un raggio gustato sull’orlo
di vetro del bicchiere
col tenero delle mie labbra
nel nero del caffè;

un raggio che sia il primo segno
se non ancora luce
o la buonora dei vivi

nell’apertura d’oro
della primavera; un raggio – questo primo –
che sta per colorare me.

 ***

                                                                                                                   «E jo cjanti, cjanti, cjanti
e no sai bielsôl parcè.
E jo cjanti solamentri
che par consolâmi me».

Un rai – il prin – di soreli
mancul che une cjarece
sofli d’aur o cjaveli
te miezegnot dal cûr;

un rai cerçât sul ôr
di veri da la tace
cul tenar dai miei lavris
tal neri dal cafè;

un rai ch’al sedi screi
se no ancjemò lusôr
o buinore dai vîfs

tal screi di vierte d’aur;
un rai – chest prin – ch’al è
par colorâmi me.

Pierluigi Cappello (Gemona del Friuli, 1967-2017), da Il me donzel, in Azzurro elementare, BUR, 2016


2 settembre 2021

Che colore?

 

Che colore ha il tuo tempo, oggi?

Qual è il colore del tempo?
Ognuno guarda in segreto la propria tavolozza
Se il giallo è un giovedì
Perché il bianco s’impossessa del domani?
Ci sono giorni sposati al grigio
Sono immortali
Altri sono infedeli
Passano dal rosso al blu
Attraversano cieli e mari
Poi cantano da mattina a sera
Sono sole e silenzio
Qual è il colore del silenzio?
Quello dell’anima sicura
Del corpo danzante nel giardino fatato
Perché dare agli istanti un colore?
Per evitare la solitudine il pozzo secco e profondo
La notte bianca e le stelle cadenti
Come fiori dimenticati in un vaso
Lasciato sulla soglia di una casa abbandonata.

Tahar Ben Jelloun (Fès, Marocco, 1944), da Dolore e luce del mondo, La nave di Teseo, 2021

° ascoltando (e immaginando di dedicarla al tempo che resta) Ben Harper and The Innocent Criminals – In The Colors https://www.youtube.com/watch?v=BmwpzyLI74U

 

23 agosto 2021

Un po' d'ombra

 


All’ombra di alcune parole (buone) si può anche sonnecchiare

***

 

Ogni parola è una nota di musica
Un poco di colore sulla tela
Polvere sulle spalle delle statue
Profumo sulle ali delle farfalle
Ogni parola è una foglia che cade
L’albero è il libro della vita
I suoi rami sono capitoli
Il suo tronco è la linfa del tempo
Ogni poesia è una fantasia
Dove parole colori e foglie
Danzano su un tavolo in Toscana
Un giorno d’estate
Dove la poesia regala l’ombra
Ai gatti che sonnecchiano.

Tahar Ben Jelloun (Fès, Marocco, 1944), da Poesie dipinte (n. 68), in Dolore e luce nel mondo, La nave di Teseo, 2021, traduzione di Cettina Caliò

♣ ascoltando Glen Hansard – Good Life Of Song https://www.youtube.com/watch?v=wLTXAXilNAQ


 

30 gennaio 2021

C di colori

 

Olio su tela di Peter Keizer, da https://www.peterkeizer-art.com/

Scegli il colore che preferisci (e poi balla con questi fiori).

***

Ronda dei colori

Folle azzurro e folle verde
del lino grezzo e in fiore.
Dondolando i suoi marosi
balla l’azzurro signore.

Quando l’azzurro si sfoglia,
ecco il verde danzatore:
verde-trifoglio, verde-oliva
e il fiero verde-limone.

Ma che bellezza!
Ma che colore!

Rosso tenue e rosso vivo
–rosa e garofano arioso–
quando i verdi se ne vanno,
può esultare vittorioso.

Ballano uno dopo l’altro,
non si sa qual è il migliore,
ma i rossi ballano e infine
bruciano del proprio ardore.

Ma che follia!
Ma che colore!

Quindi il giallo sopraggiunge
forte e acceso di passione,
tutti si fanno da parte
come se fosse Agamennone.

Un po’ umano e un po’ divino
balla il santo scintillante:
gaggie, raspi tutti d’oro
e zafferano volante.

Ma che delirio!
Ma che colore!

E alla fine tutti seguono
il dio sole, quel pavone,
che li accoglie o porta via
come un padre o un ladrone.

Li avevamo qui con noi,
ma hanno perso ormai vigore:
muore la storia del mondo
quando muore il narratore!

Gabriela Mistral (Cile, 1889-1957), da Sillabe di fuoco, Bompiani, traduzione di Matteo Lefèvre

°ascoltando Donovan – Colours https://www.youtube.com/watch?v=hoEle04qu_U&feature=emb_title


7 novembre 2020

“Che ne sapevo…”

 

Dipinto di Hülya Ozdemir


Senti come profuma di colore questa poesia!

***

 

Ci sono rocce desolate
sulla Badisco alta
giostrellate da un vento
profumato di rosmarino
e di erbe selvagge.
Un lontanissimo giorno
mi stesi a prendere il sole
a precipizio sul mare
illuso di possedere
il cielo e la terra.
Quasi quasi m’assopivo
se non c’era
il garrire alto del rondone
a volte urtante
a volte lento come d’estate
il miracolo dei papaveri.
Mi girai di lato
ammaliato da un maggiolino
a guardarlo con occhi di lente
da vicino. Mi pareva
una terrena stella vivente
amori impenetrabili segreti…
che ne sapevo
che tu eri già nata
dov’eri
e che le tue labbra di vela
i tuoi occhi
la tua smania di vivere
brillavano più dei suoi colori?

Salvatore Toma (Maglie, 1951 – 1987), da Canzoniere della morte
 


°ascoltando The Allman Brothers Band – Jessica https://www.youtube.com/watch?v=yRDivUb5EeA

18 ottobre 2020

Inaspettati arcobaleni

 


«Alza gli occhi al cielo, non troverai mai arcobaleni se guardi in basso» cantava Charlie Chaplin nel film “The Circus”(però qualche volta capita di trovare un arcobaleno dove meno te l’aspetti. Per questo non arrenderti, nemmeno quando arrendersi sarebbe la cosa più facile da fare).

***

Respirare a colori

Perché ti vesti di nero? 
me lo chiesero a sedici anni
e rimasi zitta.
Oggi invece saprei rispondere:
che importa se mi vesto di nero?
ho comunque nel respiro ogni colore:
le nuvole rossarancio – sì, le vedo, e tu? –
di un qualche sogno ancora da inseguire,
il giallo vivo di certe mattine leggere,
il verde che si apre in una foglia,
la luce chiarazzurra di un ricordo tenero,
quel blu profumato di lavanda
e l’indaco che accompagna la verità
di un sorriso
perciò che importa – anche tu –
che importa se ti vesti di nero,
se ancora ti commuovi per un arcobaleno?
 
           © irene.marchi.2020

 


18 luglio 2020

A colori o no?

 


Com’è il tuo sguardo: è ancora a colori o tende al grigio?
(Sarebbe un peccato perdere quelle lenti colorate)

***

“(…) Quando lo amate, il colore vi ricambia (…) Vivere una vita a colori non significa vestirsi dalla testa ai piedi di mille tinte diverse, a meno che non sia il vostro stile, naturalmente! Vuol dire piuttosto essere fedele a se stessi ed esprimere chi si è veramente. E siamo tutti a colori, anche il più tranquillo e discreto tra noi (…)

Karen Haller, da Il piccolo libro del colore – Come i colori possono cambiarti la vita, Corbaccio Editore, 2019, traduzione di Paolo A. Dossena

***

Colori

S’io riposo, nel lento divenire
degli occhi, mi soffermo
all’eccesso beato dei colori;
qui non temo più fughe o fantasie
ma la penetrazione mi abolisce.

Amo i colori, tempi di un anelito
inquieto, irrisolvibile, vitale,
spiegazione umilissima e sovrana
dei cosmici perché del mio respiro.
La luce mi sospinge ma il colore
m’attenua, predicando l’impotenza
del corpo, bello, ma ancor troppo terrestre.

Ed è per il colore cui mi dono
s’io mi ricordo a tratti del mio aspetto
e quindi del mio limite.

22 dicembre 1949

Alda Merini, da La presenza di Orfeo

*ascoltando Pink Floyd – Any Colour You Like https://www.youtube.com/watch?v=W1oaXqBJRRQ


25 maggio 2020

Qualcosa di rosso

 


Come in un sogno,
l’amore viene con passi silenziosi.
 
Quando lei partì, la porta cigolò,
mi affrettai per richiamarla indietro,
ma il sogno diventò impalpabile,
dileguandosi nel buio.
Un tremare di luce da lontano,
un miraggio, come sangue, rosso!

Rabindranath Tagore (Calcutta, 1861- 1941), da  Petali sulle ceneri – Poesie d’amore

*ascoltando Fabrizio De André – La canzone di Marinella https://www.youtube.com/watch?v=pYKsu4c48gs




11 ottobre 2019

Rosa?

 



La vie en rose

Rosa, rosae,
rosa dell’inverno,
rosa selvatica,
rosa
le mie guance
anzi sempre rosse
– maledetta timidezza –
rosa le storie mai vissute

rósa
dai dubbi invece,
di noi tanti
la vita.

Irene Marchi, da La parte in ombra, Edizioni Ensemble, 2018

°ascoltando Nick Drake – Pink Moon https://www.youtube.com/watch?v=aXnfhnCoOyo


23 febbraio 2019

“Dipingi d’azzurro l’anima” (e altri consigli)

 



Esci da te

(o collezione imperativi primavera-estate
per l’autunno del tuo sconcerto)

Non fuggire da quel che senti. Non nasconderti
in quello che dici. Non dire bugie.
Sii la tua voce. Fai. Lavora. Non lamentarti.
Non soffrire per paura di soffrire di più.
Non mendicare mai quello che meriti.
Ad esempio, l’amore. Fallo ed avrai.
Fonda nel fuoco fermo del suo focolare
la tua dimora, il tuo mestiere. E ringrazia l’aria
che entra ed esce da te. Sii la finestra
di ciò che è vivo. Guarda con attenzione.
Ci sono sguardi che possono avvelenare il mondo.
Non lasciare che marcisca quello che senti
dentro. Lavati la coscienza
di tanto in tanto ma non dimenticare mai
che è possibile che tu sia innocente.
Apri il tuo cuore corazzato
alle nozze del cielo con il mare,
della luce con l’ombra,
del canto dei grilli con quello delle cicale.
Dipingi d’azzurro l’anima. Trasloca
da ciò che fosti a ciò che non sarai.
Pulisci la tua casa. Dì il tuo precipizio.
Cucina. Invita. Canta. Balla. Abbraccia.
Spolvera la tua voce. Annaffia le piante.
Anche quelle dei piedi, in mare, mentre cammini.
Non fermarti. Davanti a te i tuoi passi,
le tue impronte di domani, ti aspettano, ti vogliono.
Non guardare all’indietro. Non essere la tua statua
di sale. Esci da te, da quel che pensi
di te. Esci da questa stanza
buia in cui scrivi poesie
che dicono quello che hai da fare invece di farlo.
Muoviti. Fa’. Lavora. Non lamentarti.
Volta pagina. Vai. Guarda. Sii attento
e stai attento. Non dimenticare quel che vivi.
Non dimenticare quel che hai appena vissuto.
Non dimenticare quel che finisce. Finisce. Vai
in cerca di una voce nuova, lontana.
Non fuggire da quel che senti. Non permettere
che la vita passi invano,
che la morte al suo arrivo trovi
il lavoro già fatto. Guarda il cielo
come chi dice addio,
come chi rende grazie.

Juan Vicente Piqueras (1960, Los Duques – Spagna), da Vigilia di restare, cura e traduzioni di Raffaella Marzano, Multimedia Edizioni, 2017

°ascoltando Carlos Santana – Samba Pa Ti https://www.youtube.com/watch?v=j5AUm_xaE9A


28 aprile 2018

Il verde e l’azzurro

 

Il verde e l’azzurro di maggio: non si possono spiegare… guardiamoli.

***

 

Nel mese di maggio

Dal mio giardino si vedono così e non si possono spiegare
l’accordo dell’azzurro rarefatto e quello del verde
che sale e si fa spazio in certe mattine di maggio
quando il calore viene sulle braccia scoperte
e tocca il tendine d’azzurro e il tendine di verde
che credevamo spenti, nella nostra testa di oggi,
tanti anni fa. In mattine così, la terra si piega
e si anima in cose inanimate come i sassi
nel brulichìo nascosto dalle foglie, nel nostro
essere muti e felici di non avere un nome.

Forse daremo un nome a questa luce sugli occhi,
alla rondine scolpita dall’aria mentre passa,
all’ombra durata un battito sulle nostre mani;
forse saremo infanzia e chiuderemo il pericolo
nel nome del pericolo e allontaneremo le nostre spalle
dalla città abbagliata e splenderanno amate dal caso
e dal vento le nostre impronte quando qualcuno chiuderà
il cancello dietro a noi, e ci guarderà partire.

Pierluigi Cappello, da Mandate a dire all’imperatore, Crocetti, 2010

°ascoltando Peter Green – In the Skies https://www.youtube.com/watch?v=u9vBpnN9eJM


5 aprile 2018

Una calma azzurra

 

Azzurro calmo è un colore che mette pace anche solo a pronunciarlo

… a z z u r r o c à  l m o…

ma a guardarlo viene  proprio voglia di perdercisi, di tuffarsi tra mare e cielo (come sicuramente avrà fatto più di qualche nuvola…  quella laggiù per esempio, quella, sì! hai fatto in tempo a vederla?).

***

Calma
                 A Luis Buñuel

Dove finisce il mare?
Dove comincia il cielo?
Le barche galleggiano.
o prendono il volo?

Si è perso l’orizzonte,
nel gioco mimetico
del cielo e dell’acqua.

Si è fuso il movimento,
in un solo colore
azzurro, un azzurro calmo.

Si fondono i colori;
si ferma il movimento.

Un solo colore resta;
non c’è sopravvento.

Dove finisce il mare?
Dove comincia il cielo?

¿Dónde se acaba el mar?
¿Dónde comien za el cielo?
¿Los barcos van flotando,
o remontan el vuelo?

Se perdió el horizonte,
en el juego mimético
del cielo y de las aguas.

Se fundió el movimiento,
en un solo color
azul, el azul quieto.

Se funden los colores;
se apaga el movimiento.

Un solo color queda;
no existe barlovento.

¿Dónde se acaba el mar?
¿Dónde comienza el cielo?

José María Hinojosa (Campillos, Spagna, 1904-1936)

°ascoltando Nick Drake- Way To Blue https://www.youtube.com/watch?v=S40DdlD9JxI;  

 

Ipotesi di percorso

  (Perdersi tra l'argento degli ulivi mi sembra un bellissimo programma) ***   Dobbiamo cercare sepolture nel volo delle rondini i...