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5 ottobre 2021

Pensiamoci (adesso)!

 



SIA MALEDETTO CHI – MEMO WEB 2021 (memodoc.org)

 

Ormai siamo immersi nella plastica… pensiamoci!

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Sono davvero contenta e grata che le parole di questa mia poesia siano state accostate alle immagini del libro fotografico che appare nelle foto qui sopra. Il progetto è stato realizzato da MEMO – DOCUMENTI VISIVI (di Brandizzo, TO): un’associazione culturale senza fini di lucro che si propone il reperimento, la gestione e l’elaborazione di materiale visivo finalizzato alla realizzazione di progetti sul territorio che ne raccontino la storia, il tessuto sociale, l’ambiente seguendone i mutamenti. L’obiettivo di MEMO – DOCUMENTI VISIVI – è sensibilizzare su determinati temi (in questo caso l’inquinamento ambientale) cercando di realizzarlo attraverso laboratori didattici, installazioni visive, pubblicazioni, eventi aperti a tutti i cittadini (https://www.memodoc.org/).

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Il veleno, allʼimprovviso

Non pensiamo mai a nulla
e seminiamo rifiuti: che cʼè di male?
Fioriranno veleni
che lʼaria imbrogliata ci regalerà.
Ancora non penseremo a nulla
solo ci domanderemo
–ma avremo ai piedi
scarpe di carbonio traspiranti–
da dove sia arrivato
questo strano mare di veleno.

Irene Marchi,  da Fiori, mine e alcune domande, 2015, Sillabe di sale Editore


5 giugno 2020

Non siamo stranieri (sulla Terra)

 

Dato che oggi è la giornata mondiale dell’ambiente (pensarci  un giorno all’anno non sarà di sicuro  risolutivo, ma potrebbe innescare la voglia di pensarci attivamente due, tre, …, giorni…) mi piacerebbe dedicare questa poesia alla luce della sera che si posa sul mare, evocata da questi versi.

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Ci ripetono che è inutile
attardarsi dietro i ritmi
ormai trascorsi del ciclo
naturale: l’uomo è cambiato
e in quel ciclo non trova
più nessun aiuto – è diventata
un’altra lingua, alieno
il corpo, la sua mente, il cuore.
 
… Sarà, però quando passano
le ore e si giunge a sera,
qui scende una calma dolce
e piena e nella quiete naturale
l’uomo che guarda è portato
a tracciare un piccolo bilancio
giornaliero. La luce rasa
sul mare sa che quell’uomo
può solo fino a un certo punto
giocare a fare lo straniero.

Franco Marcoaldi, da La trappola, Einaudi, 2012

*ascoltando Ezio Bosso – The Sky seen from the Moon https://www.youtube.com/watch?v=FXjPbqApcSQ


17 gennaio 2020

Nessun progresso

 


Stiamo arretrando (e da un bel po’ di tempo).
Ma che non si sappia in giro… pare che vada bene così…

***

Guarda la natura
di questa umana bestia. Nuova
specie appena da poco manifesta
forse tumore o febbre passeggera
di questo verde globo – parassita folle
che rema contro sé, prepara ai figli
un veleno tutto spruzzato storto
tutto che gonfia e ammala. Corpi grossi
ha la specie ora. E teste indebolite.
Si torna indietro. Ancora si prova
la scena primitiva del più forte
la scena di uno che bastona
uno comanda e un popolo
cieco lo sostiene contro se stesso.
Dove andiamo? Non riesco a dirlo –
guarda come arretriamo.

Mariangela Gualtieri, da Quando non morivo, Einaudi, 2019

°ascoltando Serj Tankian – Harakiri https://www.youtube.com/watch?v=PQtRXqBQETA


Ipotesi di percorso

  (Perdersi tra l'argento degli ulivi mi sembra un bellissimo programma) ***   Dobbiamo cercare sepolture nel volo delle rondini i...