Ma come si sale una scala?
Uno scalino alla volta
(anche se, come in certi brutti sogni, ti sembra impossibile poterlo fare).
***
(…)
Per salire una scala si comincia sollevando la parte del corpo situata
in basso a destra, avvolta quasi sempre nel cuoio o nella pelle e che,
salvo eccezioni, ci sta giusta sullo scalino. Posta sul primo gradino la
suddetta parte, che per farla breve chiameremo piede, si raccoglie la
parte equivalente del lato sinistro (chiamata anche questa piede, che
non deve confondersi però con il piede sopra citato), e alzandola
all’altezza del piede si prosegue sino a collocarla sul secondo gradino,
in cui defaticherà il piede mentre nel primo riposerà il piede. (I
primi gradini sono sempre i più difficili, finché non viene raggiunta la
coordinazione necessaria. La coincidenza del nome tra il piede e il
piede rende difficile la spiegazione. Allo stesso modo faccia attenzione
a non alzare in contemporanea il piede e il piede.)
Arrivato
in questo modo al secondo gradino, è sufficiente ripetere in maniera
alternata il movimento fino a trovarsi in fondo alla scala. Si esce da
questa facilmente, con un leggero colpo di tallone che la fissa al suo
posto, da cui non si muoverà fino al momento della discesa. (…)
Julio Cortázar (Ixelles, 1914-1984), da Storie di cronopios e di famas
°ascoltando Maurice Ravel, Bolero – https://www.youtube.com/watch?v=r30D3SW4OVw