Niente paura: le turbolenze sono molto comuni e sono gestibili,
però è meglio allacciare le cinture…
però è meglio allacciare le cinture…
Che cosa sei in essenza
La voce della hostess
sul volo Parigi-Atlanta
– quella voce inflessibile
mai felice, mai affranta –
annuncia che stiamo entrando
in un’area di turbolenza.
Dall’oblò vedo nuvole correre
a capofitto sotto la veemenza
di un vento che le assottiglia
le ammassa, le sfilaccia.
Siamo sull’Atlantico, sospesi
dentro un universo di biacca.
Mia vita, aree così
quante tu ne attraversi
quanto oscillare, stridere, saltare
quante aritmie, quanti pericoli
di perder quota e cadere.
E quando tu vai per poco
sicura e come Dio vuole,
vita, meglio lo indichi
che cosa sei in essenza:
un’area di turbolenza
con rari spazi di sole.
Giuseppe Conte (Imperia, 1945), da Canti della vita, in Ferite e rifioriture, Mondadori, 2006
- ascoltando Explosions In The Sky – “Six Days At The Bottom of the Ocean” https://www.youtube.com/watch?v=PW5kglE8WjM&t=6s