Particolare di Larmes d’or -Il pianto di Freya- di Anne Marie Zilberman |
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Cose che chiedono lacrime
Un bambino che gioca con il padre in una cucina
male illuminata verso sera.
L’aver giudicato povero un regalo trovato
sotto l’albero a Natale.
Sentir cantare uomini costretti a partire
per una terra straniera.
La Statua della Libertà, sapere come era ed é
dolce e difficile ogni libertà.
L’amicizia tradita per denaro e potere.
L’amore che non si può avere.
L’amore che è dato senza misura.
Pensare di non essersi preso la dovuta cura
della solitudine della madre.
Una fotografia dei compagni di classe
del Ginnasio.
Lasciare che la ragione ceda all’ira.
Tutto quello che non s’impara.
Tutta la pietà che non hai provato
verso chi soffre e chi muore.
Un bambino che aspetta suo padre alla finestra
verso sera con la paura che possa non tornare.
Quando di colpo senti che sei frainteso e lo vedi
nell’irrigidirsi di un viso.
Quando qualcuno ti fa sentire inferiore rivolgendosi a
te con troppa indifferenza o troppo calore.
Risparmiare nei moti del cuore.
Dubitare per un istante della Poesia.
Dire: è morto il sogno, è morto l’incanto.
Sono le cose che chiedono lacrime.
Sono le fonti di ogni mio pianto.Giuseppe Conte (Imperia, 1945), da Ferite e rifioriture, Mondadori, 2006
°ascoltando Bert Jansch – I cannot keep from crying https://www.youtube.com/watch?v=TIbDxzfX8a8