Per oggi avevo previsto di presentare un’altra poesia, ma ieri sera ho visto un film in cui viene citata questa di Ismail Kadare (poeta, saggista, romanziere, più volte nominato per il premio Nobel in letteratura, nato a Gjirokastër, in Albania, nel 1936), che mi ha colpita molto. Non è la prima volta che un film mi conduce a una poesia: è sempre una bellissima sorpresa (e mi illudo che non arrivi mai per caso). Il film in questione prende il titolo proprio da questa poesia, “Tous les soleils” (Philippe Claudel, 2011 – Non ci posso credere è il titolo della versione italiana): tra l’altro il protagonista (un professore di musica barocca, che insegna all’università - anche - ballando la Tarantella sulla cattedra) dedica il suo tempo libero a leggere libri di poesie ai malati di un ospedale. E quindi, avrei mai potuto non citare subito questa poesia?
Tutti i soli, all’alba, dormono ancora un po’.
Confusi, indifferenti,
non si preoccupano del fuoco del giorno,
dei volti degli uomini,
della morte, delle guerre.
Tutti i soli, all’alba, sono come dei bambini,
che non sanno che fare del tempo.Ismail Kadare (Gjirokastër, Albania, 1936)
*ascoltando Silenzio d’amuri https://www.youtube.com/watch?time_continue=49&v=4ES-K7Q0BH8&feature=emb_title
"Tous les Soleis", all'alba, Ismail Kadare, Philippe Claudel