Le cose da fare sono un po’ odiose, bisogna dirlo: sono sempre troppe e spesso ti metti in tasca la lista di quelle da fare, ma fai quelle dell’altra lista (cose da non fare). Poi non si sa quali siano quelle giuste o sbagliate…
Oh, quante cose da fare
Signore, quante cose
ancora da fare
e la vita non basta.
Mi ci vuole un bosco,
e non possiedo un albero.
Mi ci vuole la strada da percorrere
e io, sfortunatamente, sono già alla mèta…
Dovrei scolpire
il mio volto
con le tue mani
ma tu non ci sei.
Dovrei riposare,
eppure niente ho fatto.
Vorrei lasciare un sorriso
al vento, solo uno,
ma non sappiamo comprendere
la memoria del vento.Visar Zhiti, testo dal web tratto da http://www.casadellapoesia.org/poeti/zhiti-visar/poesie
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(il brano che segue non è esattamente una poesia, fa parte di un romanzo epistolare, ma è diretto e folgorante come una poesia. In ogni caso non potevo non citarlo qui tra le cose da fare e quelle da non fare…)Mi hai dato due incarichi.
1) Non telefonarti. 2) Non vederti.
Adesso sono un uomo occupato.
C’è anche un terzo incarico: non pensare a te.
Ma tu non me l’hai affidato.Viktor Šklovskij, da Zoo o Lettere non d’amore, Sellerio, a cura di Maria Zalambani.
(questa di Rodari invece nasce per i bambini, ma va benissimo per tutti)Promemoria
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.Ci sono cose da far di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.Gianni Rodari, da Il secondo libro delle filastrocche, (in Tutti i giorni di tutto l’anno).
°ascoltando Max Gazzè – I tuoi maledettissimi impegni