Eppure i libri di geografia parlavano anche di pianure ...
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La collina
Sono arrivato fin qui con le mie gambe,
perso l’autobus, persi i taxi,
sempre in salita. Un piede avanti all’altro,
è così che faccio.Non mi inquieta, il modo in cui continua la collina.
Erba lungo la strada, un albero che fa risuonare
le foglie nere. E allora?
Più cammino, più mi allontano da tutto.Un piede avanti all’altro. Passano le ore.
Un piede avanti all’altro. Passano gli anni.
I colori dell’arrivo svaporano.
È così che faccio.The Hill
I have come this far on my own legs,
missing the bus, missing taxis,
climbing always. One foot in front of the other,
that is the way I do it.It does not bother me, the way the hill goes on.
Grass beside the road, a tree rattling
its black leaves. So what?
The longer I walk, the farther I am from everything.One foot in front of the other. The hours pass.
One foot in front of the other. The years pass.
The colors of arrival fade.
That is the way I do it.Mark Strand, da Darker-1970, in L’uomo che cammina un passo avanti al buio – Poesie 1964-2006, traduzione di Damiano Abeni
*ascoltando Metallica – To Live Is To Die https://www.youtube.com/watch?v=k7_hwgD1ugg