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27 marzo 2018

E le pianure?

 

Eppure i libri di geografia parlavano anche di pianure ...

***

La collina

Sono arrivato fin qui con le mie gambe,
perso l’autobus, persi i taxi,
sempre in salita. Un piede avanti all’altro,
è così che faccio.

Non mi inquieta, il modo in cui continua la collina.
Erba lungo la strada, un albero che fa risuonare
le foglie nere. E allora?
Più cammino, più mi allontano da tutto.

Un piede avanti all’altro. Passano le ore.
Un piede avanti all’altro. Passano gli anni.
I colori dell’arrivo svaporano.
È così che faccio.

The Hill

I have come this far on my own legs,
missing the bus, missing taxis,
climbing always. One foot in front of the other,
that is the way I do it.

It does not bother me, the way the hill goes on.
Grass beside the road, a tree rattling
its black leaves. So what?
The longer I walk, the farther I am from everything.

One foot in front of the other. The hours pass.
One foot in front of the other. The years pass.
The colors of arrival fade.
That is the way I do it.

Mark Strand, da Darker-1970, in L’uomo che cammina un passo avanti al buio – Poesie 1964-2006, traduzione di Damiano Abeni

*ascoltando Metallica – To Live Is To Die https://www.youtube.com/watch?v=k7_hwgD1ugg


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