17 dicembre 2019

Fiammiferi

 

Oggetti quotidiani, apparentemente insignificanti.
Potrebbero non ispirare poesia, a guardarli. Eppure…
Perché non esistono oggetti non poetici e oggetti poetici
(ne parlo anche qui).

La poesia che riporto sotto è citata nel film “Paterson” di Jim Jarmusch:
un film sulla poesia delle piccole (ma piccole perché?) cose.

***

Poesia d’amore

Abbiamo un sacco di fiammiferi in casa.
Li teniamo sempre a portata di mano.
Al momento la marca prediletta è la Ohio Blue Tip,
 anche se prima preferivamo la Diamond.
Prima, cioè, di scoprire gli Ohio Blue Tip.
Sono confezionati magnificamente,
 in scatolette robuste, blu e azzurre con l’etichetta bianca,
e le lettere svasate come un megafono,
per annunciare al mondo, ancora più forte:
“Ecco il fiammifero più bello del mondo,
quattro centimetri di tenero pino sormontati
da una ruvida testolina viola scuro, sobria e irosa
e caparbiamente pronti a prendere fuoco,
ad accendere, forse, la sigaretta della donna che ami,
per la prima volta, e poi non è mai più stato
così. Tutto questo ti daremo”.
Ed è quello che tu mi hai dato, io
divengo sigaretta, tu fiammifero, o io
fiammifero, tu sigaretta, sfavillante
di baci che bruciano piano mentre salgono al cielo.

*
Love Poem

We have plenty of matches in our house.
We keep them on hand always.
Currently our favorite brand is Ohio Blue Tip,
though we used to prefer Diamond brand.
That was before we discovered Ohio Blue Tip matches.
They are excellently packaged, sturdy
little boxes with dark and light blue and white labels
with words lettered in the shape of a megaphone,
as if to say even louder to the world,
“Here is the most beautiful match in the world,
its one-and-a-half-inch soft pine stem capped
by a grainy dark purple head, so sober and furious
and stubbornly ready to burst into flame,
lighting, perhaps, the cigarette of the woman you love,
for the first time, and it was never really the same
after that. All this will we give you.”
That is what you gave me, I
become the cigarette and you the match, or I
the match and you the cigarette, blazing
with kisses that smoulder toward heaven.

Ron Padgett (Tulsa, Oklahoma, 1942), da Ho sognato di essere me, Pequod, 2018, traduzione di Damiano Abeni

°ascoltando Sigur Rós-Untitled 3  https://www.youtube.com/watch?v=UeuvegBZFuM


Nessun commento:

Posta un commento

Ipotesi di percorso

  (Perdersi tra l'argento degli ulivi mi sembra un bellissimo programma) ***   Dobbiamo cercare sepolture nel volo delle rondini i...