Alfonso Berardinelli, Hans Magnus Enzensberger, Che noia la poesia – Pronto soccorso per lettori stressati, Einaudi, Torino, 2006
Questa volta non voglio consigliare un libro di poesie, ma un libro sulla poesia in generale, un saggio dal titolo accattivante: Che noia la poesia. “E infatti…!” penseranno in molti (anch’ io lo pensavo a dire il vero, fino a qualche anno fa, prima di riscoprire la poesia e di esserne conquistata). Il sottotitolo però è questo: Pronto soccorso per lettori stressati.
Quindi ci viene lanciato un salvagente: un modo per cominciare a guardare la poesia da un punto di vista differente.Gli autori, Alfonso Berardinelli (uno dei saggisti italiani più originali e polemici) e Hans Magnus Enzensberger (poeta e saggista tedesco contemporaneo), cercano di rispondere a questa domanda: perché tanta gente non sopporta la poesia?
La prima cosa da fare, ci dicono i due autori, è cercare di ricominciare da capo: dimenticare quello che abbiamo imparato a scuola e rileggere la poesia cercando di sentirne il ritmo, la musica dei versi e delle parole, anche quelle più comuni.
Ci mostrano come funziona una poesia attraverso la lettura decisamente inusuale di moltissimi testi poetici; ci fanno scoprire che la poesia è capace di fare, con le parole, delle acrobazie incredibili, che può dire moltissimo in due versi o, anche, quasi nulla in molte strofe; che la poesia può far sognare, riflettere, ridere, può raccontare, scherzare, dialogare.Che noia la poesia è un libro di tecnica poetica accessibile a tutti: vengono spiegati con semplicità e anche ironia i vari giochi verbali e i metodi di composizione, vengono riportati esempi di poesia eccellente e di poesia pessima e ridicola; si parla, in modo divertente ma preciso, di rime, versi liberi, strofe e di tutto quello che riguarda questo genere letterario ormai troppo poco considerato.
Alla fine, ciò che ci viene detto è (riporto dalla quarta di copertina): “… che la porta della poesia è sempre aperta: basta entrare”.