Cicala o formica? Che importa. Un "trillargento" nei pensieri, ecco quello che serve.
***
E gnacche alla formica…
Io t’amo o pia cicala e un trillargento
ci spàffera nel cuor la tua canzona.
Canta cicala frìnfera nel vento:
E gnacche alla formica ammucchiarona!
Che vuole la formica con quell’umbe
da mòghera burbiosa? È vero, arzìa
per tutto il giorno, e tràmiga e cucumbe
col capo chino in mogna micrargìa.
Verrà l’inverno sì, verrà il mordese
verranno tante gosce aggramerine,
ma intanto il sole schìcchera giglese
e sgnèllida tra cròndale velvine.
Canta cicala, càntera in manfrore,
il mezzogiorno zàmpiga e leona.
Canta cicala in zìlleri d’amore:
E gnacche alla formica ammucchiarona!
Fosco Maraini (Firenze, 1912-2004), da Gnosi delle Fanfole, La nave di Teseo, 2019
°ascoltando Pëtr Il'ic Cajkovskij - Suite dal balletto "Lo Schiaccianoci"- Danza della fata confetto - https://www.youtube.com/watch?v=w_J4CJ504LQ