Chissà se almeno la nostra ombra è un po’ soddisfatta di chi la fa muovere.
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L’ombra
La mia ombra è come un buffone
dietro la regina. Quando lei si alza,
il buffone sulla parete balza
e sbatte nel soffitto col testone.Il che forse a suo modo duole
nel mondo bidimensionale. Forse
al buffone non va la mia corte
e preferirebbe un altro ruolo.La regina si sporge dal balcone
e lui dal balcone salta giù.
Così hanno diviso ogni azione,
però a uno ne tocca assai di più.Quel rozzo si è preso il gesto liberale,
il pathos con la sua impudenza
e tutto ciò per cui non ho la forza
corona, scettro, manto regale.Lieve sarò, ah, nell’agitare il braccio,
ah, lieve nel voltare il capo,
sire, nell’ora del nostro commiato,
sire, alla stazione ferroviaria.Sire, in quel momento sarà il buffone
a sdraiarsi sui binari alla stazione.Wislawa Szymbrska, da Sale, in La gioia di scrivere – Tutte le poesie (1945-2009), traduzione di Pietro marchesani, Adelphi
°ascoltando Mike Oldfield – Shadow On The Wall
https://www.youtube.com/watch?time_continue=14&v=_euDhMDDRq4