Se le cose intorno a noi non si muovono, muoviamoci noi intorno a loro.
(Ballando, per esempio)
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Ah smetti sedia di esser cosi sedia!
E voi, libri, non siate così libri!
Come le metti stanno, le giacche abbandonate.
Troppa materia, troppa identità.
Tutti padroni della propria forma.
Sono. Sono quel che sono. Solitari.
E io li vedo a uno a uno separati
e ferma anch’io faccio da piazzetta
a questi oggetti fermi, soli, raggelati.
Ci vuole molta ariosa tenerezza,
una fretta pietosa che muova e che confonda
queste forme padrone sempre uguali, perché
non è vero che si torna, non si ritorna
al ventre, si parte solamente,
si diventa singolari.Patrizia Cavalli (Todi, 1947), da L’io singolare proprio mio (Einaudi, 1999)
°ascoltando (per ballare) Surfaris – Wipe out https://www.youtube.com/watch?v=p13yZAjhU0M