Se le poesie fossero persone, potremmo incontrare (proprio come accade tra le persone) poesie-persone che seguono un ritmo lento e poesie-persone che corrono veloci, inafferrabili, come su pattini invisibili. Nel gruppo di queste strane poesie viventi, troveremmo quelle chiarissime e semplici, ma anche quelle difficili da capire, poesie combattive e poesie ormai rassegnate; ancora, potremmo incontrare poesie estroverse e pronte a coinvolgere molti lettori, ma anche poesie timide, scritte per una sola persona: poesie un po’ imbarazzate, queste, che si vergognano se all’improvviso si rileggono in uno specchio. Ci sarebbe insomma un’umanità parallela fatta di parole: gìrati, guarda vicino a te se per caso non ti stia seguendo una poesia!
(Le poesie-persone riportate qui sotto sono di Vivian Lamarque)
Poesia illegittima
Quella sera che ho fatto l’amore
mentale con te
non sono stata prudente
dopo un po’ mi si è gonfiata la mente
sappi che due notti fa
con dolorose doglie
mi è nata una poesia illegittimamente
porterà solo il mio nome
ma ha la tua aria straniera ti somiglia
mentre non sospetti niente di niente
sappi che ti è nata una figlia.
Poesia malata
Ci deve essere un’epidemia
anche questa mia poesia appena nata
si è già bell’e malata.
Appena tu l’hai letta distaccatamente
senza fermarti e senza dirle niente
si è sentita girare un po’ la testa si è appoggiata
si è svestita si è messa a letto
dice che è malata.
Ha guardato un po’ le cose intorno distrattamente
poi ha chiuso gli occhi e non ha più detto niente
come Mimì finge di dormire
per poter con te sola restare
sta lì così melodrammaticamente
sta lì così senza dire niente
già così ridicola e disperata
appena appena nata.Vivian Lamarque, da Poesie 1972-2002, Mondadori
*ascoltando Neil Young – Words (Between the Lines of Age) https://www.youtube.com/watch?v=vE0-O0GvTVQ