Tre poesie, tre elenchi: la prima poesia elenca una serie di cose amate (e viene voglia di farne uno simile); la seconda è nostalgica (e non sarebbe difficile elencare tutte le nostalgie che anche noi ci portiamo nelle tasche); la terza lista è definita squallida dall’autore della poesia, ma non è affatto squallida: è un personale elenco di cose comunque significative, ma che fanno male a ricordarle (e anche in questo caso, chi potrebbe avere la fortuna di lasciare la sua lista in bianco?).
A proposito di elenchi, sarebbe importante non perdere di vista la lista dei propri desideri, magari mettendoli (scritti) in un barattolo, così non fuggono…
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Quello che amo
Non mi interessano i dati
i dettagli delle cose
non mi interessano gli orologi
che non siano solari
né la lista
degli amori che finiscono.
Mi interessano piuttosto la verità
il rumore del mare
le ore che passano
la luce sul letto a mezzogiorno
e tutto quello che viene
e che va
senza nome e senza preavviso
accadendo
come le cose semplici
accadono.1965
Nancy Bacelo (José Batlle y Ordóñez, Uruguay, 1931-2007), da La nuova poesia, 1968
*
Nostalgia
delle nubi sopra il giardino a Papenburg
del bambino che ero
della torba falde nere nel pantano
dell’odore di autostrada quando ho compiuto i 17
dell’odore di zaino quando ho fatto il soldato
del giro con mia madre nella città desolata
dei pomeriggi di primavera sulle pensiline della piccola città
delle passeggiate con Lilo Ahlendorf a Dresda
del cielo di una giornata nevosa di novembre
del viso di Jeanne d’Arc nel film di Dreyer
dei giorni cancellati su vecchi calendari
dei gridi dei gabbiani
delle notti insonni
del borbottio delle notti insonnidel borbottio delle notti insonni
Helmut Heissenbüttel (1921, Wilhelmshaven, Germania, 1996), da City Lights Pocket Poets Anthology, Mondadori, traduzione di Massimo Bocchiola
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Vecchio, nuovo, preso in prestito, blu
Il giorno in cui ci siamo incontrati.
Questa busta inaspettata.
La mia maglietta del San Francisco Mime Troupe che
indossavi per gingillarti nell’appartamento, le cui
maniche tagliate si abbinavano
ai tuoi occhi.
Quella notte senza sonno.
Questa notte senza sonno.
La faccia che indosserò per stringerti la mano ed augurarti il
meglio.
Il modo in cui mi sentirò quando lo farò.
“Paper Moon”. La nostra canzone.
“Jesu, Joy of Man’s Desiring”.
Il mio Ella Live at Montreux che spero che lui metta su una
notte per sbaglio e ti faccia piangere.
Questa squallida rassegna.Mark Haddon (Northampton, 1962), da The Talking Horse and the Sad Girl and the Village Under the Sea
°un paio di liste da ascoltare: Art Garfunkel – Waters of March (di Antonio Carlos Jobim) https://www.youtube.com/watch?v=FrmcSJGvz4s
Gianmaria Testa – Tela di ragno
https://www.youtube.com/watch?v=VlPaNb0P_e4