Non te lo immagini il sapone o lo spazzolino da denti tra gli spazi di una poesia, eppure…
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La saponetta
Tu pensavi che cosa mi regalerà
finalmente è venuto Natale
eccomi qui alla porta, e tutto
è Natale scrupolosamente
l’esatto sogno dei bambini
col gelo col grigio col vento
che fa turbinare quei cosi
di ghiaccio e di neve e le famiglie
che si chiudono come valve
tram fermi automobili poche
eccomi qui da te col regalo
io che te lo avevo promesso
ciao ciao ho avuto la forza
di arrivare fin qui se non altro.
Ma dico: quando l’avrai consumato
e resterà un fogliettino
un fagiolo un cece un nulla
e ti scivolerà fra le dita
precipitando giù nel lavandino
dico, amore, per un istante almeno
ti ricorderai di me?Dino Buzzati, da Il capitano Pic e altre poesie, 1965
Spazzolini da denti
Contrapposti come sfidanti
in un dramma di astratte marionette,
i nostri spazzolini da denti
si sfiorano solleticandosi;
le setole della stessa tinta
fanno indistinti il mio dal tuo…
Ne impugnerei uno a caso,
ma ben altro imperativo che
non la prevenzione igienica
mi interdice dal farlo.
Intendo prolungare l’attesa
a un’ulteriore scadenza.
Strofinandomi i denti
mi tornano alla memoria
i tuoi baci iniziali
che sapevano di dentifricio.
Altrove bacia la tua bocca pura
addentando altre labbra.Valentino Zeichen, in Metafisica tascabile, 1997
°ascoltando Giorgio Gaber - Io e le cose https://www.youtube.com/watch?v=trg8sx5J_HE