Alla voce “Parola” il vocabolario recita: “(…) insieme organico di suoni o di segni grafici con cui l’uomo riesce, parlando o scrivendo, a comunicare dei contenuti mentali (…)”. Già, comunicare: un’operazione apparentemente semplice ma in realtà tra le più difficili da mettere (veramente) in atto. Non solo il contenuto della comunicazione è spesso sbagliato, non compreso, travisato, ma molte volte il flusso di parole tra le persone perde anche la giusta misura: le parole o sono troppe o sono troppo poche. E, alla fine, il silenzio rischia di diventare il vero vincitore.
***
Le parole
Sono come un cristallo,
le parole.
Alcune, un pugnale,
un incendio.
Altre,
soltanto rugiada.Guingono segrete, colme di ricordo.
Navigano insicure:
navi o baci,
agitano le acque.Indifese, innocenti,
lievi.
Tessute sono di luce
e sono la notte.
E persino pallide
verdi paradisi ricordano ancora.
Chi le ascolta? Chi
le raccoglie, così,
crudeli, distrutte,
nelle loro pure conchiglie?
*
As palavras
São como um cristal,
as palavras.
Algumas, um punhal,
um incêndio.
Outras,
orvalho apenas.Secretas vêm, cheias de memória.
Inseguras navegam:
barcos ou beijos,
as águas estremecem.Desamparadas, inocentes,
leves.
Tecidas são de luz
e são a noite.
E mesmo pálidas
verdes paraísos lembram ainda.Quem as escuta? Quem
as recolhe, assim,
cruéis, desfeitas,
nas suas conchas puras?Eugénio de Andrade, da Cuore del giorno (1956-58), in Ostinato rigore – Antologia poetica, traduzione di C.V. Cattaneo
°(Ri)ascoltando Neil Young – Words (Between The Lines Of Age) https://www.youtube.com/watch?v=qyxDobxSQeY
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