Siamo così affollati nei nostri pensieri, nel nostro essere, che talvolta perdiamo di vista certe parti di noi (la mia parte saggia, per esempio, – quel caro e venerabile saggio – che fine ha fatto?).
Anche tu hai un angelo e un buffone (o tutti gli altri citati nella poesia), dentro di te?
***
Un buffone e un angelo
Abbiamo dentro un buffone e un angelo
un santo e un carnefice
un ubriaco e un saggio
abbiamo tutti un addio con pianto
un pioppo incontrollato
due tre benvenutitutti guardiamo attraverso il sogno
di vetri opacizzati
o di amori autunnalila tramontana ci spettina in un attimo
se ancora conserviamo
un fiordo di calviziesiamo alla mercé delle mercedi
delle parole dette
di quelle mai più dettec’è una fortuna che ci viene data
e un’altra che noi stessi sviluppiamo
con un po’ di fortunaquando di notte ci inventiamo
il risultato è così splendido
che non ci riconoscono***
Todos llevamos un bufón y un ángel
un santo y un verdugo
un borracho y un sabiotodos tenemos un adiós llorado
un álamo nervioso
dos o tres bienvenidastodos miramos a través del sueño
de cristales con vaho
o de amores de otoñoel cierzo nos despeina en un instante
si es que aún conservamos
un fiordo de calvicieestamos a merced de las mercedes
de las palabras dichas
y las no pronunciadashay una suerte que nos viene hecha
y otra que desplegamos
con un poco de suertecuando nos inventamos en la noche
quedamos tan espléndidos
que no nos reconocen.Mario Benedetti, da El mundo que respiro / Il mondo che respiro, in Inventario, a cura di Martha L.Canfield, ed.Le Lettere.
°ascoltando George Gershwin – Rhapsody in Blue
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