Via del Campo
Via del Campo c’è una graziosa
gli occhi grandi color di foglia
tutta notte sta sulla soglia
vende a tutti la stessa rosa.
Via del Campo c’è una bambina
con le labbra color rugiada
gli occhi grigi come la strada
nascon fiori dove cammina.
Via del Campo c’è una puttana
gli occhi grandi color di foglia
se di amarla ti vien la voglia
basta prenderla per la mano
e ti sembra di andar lontano
lei ti guarda con un sorriso
non credevi che il paradiso
fosse solo lì al primo piano.
Via del Campo ci va un illuso
a pregarla di maritare
a vederla salir le scale
fino a quando il balcone ha chiuso.
Ama e ridi se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior.
Fabrizio De André, dall’album Volume 1°, 1967
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Storie della strada
Le storie della strada sono mie
Voci spagnole ridono
Cadillac scendono furtive
Nella notte e nel loro gas velenoso.
Io mi sporgo dal davanzale
Di questo vecchio hotel che ho scelto
Una mano sul mio suicidio
Una mano sulla rosa.
So che hai saputo che è finita
E che la guerra deve certo venire
Le città sono spezzate in due
E gli uomini di mezzo scomparsi
Ma permettete che vi domandi una volta ancora
Figli della polvere,
Tutti questi cacciatori strillanti
Parlano a nome nostro?
E dove andranno tutte queste strade maestre
Ora che siamo liberi
Perché gli eserciti continuano a marciare,
Non dovevano tornare a casa da me?
O signora dalle belle gambe
O straniero al tuo volante
Siete chiusi nelle vostre sofferenze
E i vostri piaceri sono il sigillo
L’età della cupidigia sta partorendo
Ed entrambi i genitori chiedono
All’infermiera di raccontar le loro favole
Da entrambi i lati del vetro
Ora il neonato col suo cordone
È trainato dentro come un aquilone
Un occhio pieno di progetti
Un occhio pieno nella notte.
Vieni con me piccola
E troveremo quella fattoria
Dove cresceremo erba e mele
Dove terremo gli animali al caldo.
E se per caso mi sveglio nella notte
E ti chiedo ch’io sia
Allora conducimi allo scannatoio
Attenderò là assieme all’agnello.
Una mano su una Stella di David
Una mano su una ragazza
In equilibrio su un pozzo dei desideri
Che gli uomini chiamano il mondo.
Siamo così piccoli fra le stelle
Così grandi contro il cielo
Perduto fra la folla della metropolitana
Io cerco di afferrare il tuo sguardo.
*
Stories of the Street
The stories of the street are mine,
the Spanish voices laugh.
The Cadillacs go creeping now
through the night and the poison gas,
and I lean from my window sill
in this old hotel I chose,
yes one hand on my suicide,
one hand on the rose.
I know you’ve heard it’s over now
and war must surely come,
the cities they are broken in half
and the middle men are gone.
But let me ask you one more time,
O, children of the dusk,
All these hunters who are shrieking now
oh do they speak for us?
And where do all these highways go,
now that we are free?
Why are the armies marching still
that were coming home to me?
O, lady with your legs so fine
O, stranger at your wheel,
You are locked into your suffering
and your pleasures are the seal.
The age of lust is giving birth,
and both the parents ask
the nurse to tell them fairy tales
on both sides of the glass.
And now the infant with his cord
is hauled in like a kite,
and one eye filled with blueprints,
one eye filled with night.
O come with me my little one,
we will find that farm
and grow us grass and apples there
and keep all the animals warm.
And if by chance I wake at night
and I ask you who I am,
O take me to the slaughterhouse,
I will wait there with the lamb.
With one hand on the hexagram
and one hand on the girl
I balance on a wishing well
that all men call the world.
We are so small between the stars,
so large against the sky,
and lost among the subway crowds
I try to catch your eye.
Leonard Cohen, dall’album Songs of Leonard Cohen, 1967, testo e traduzione da Leonard Cohen, Canzoni da una stanza – Tutti i testi, a cura di Massimo Cotto, Arcana Editrice, Milano, 1993