Caro Mondo, abbi cura di te (ché noi proprio non ci riusciamo, ad aver cura di te).
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Il mondo
A volte sei bello. Un vestito cosmico.
Un guardaroba celestiale di paesaggi.
Del tuo corpo si occupano gli eruditi.
Gli studiosi degli elementi.Qualcuno prevede sempre la tua fine.
Non hai parenti stretti. A chi
lascerai tutto questo? Pianeti ficcanaso
forse ne avrebbero voglia.Sei eterno? L’odore
della stagione morta lo nega.
La menzogna a volte ha ragione.Ce la farò senza di te.
In fondo non mi hai promesso nulla.Non so nemmeno
se è la storia che ha creato noi
o se noi abbiamo creato la storia.
Se siamo solo l’eco
di un cuore altrui.Ewa Lipska (Cracoovia, 1945), da Il lettore di impronte digitali, Donzelli, 2017, traduzione di Marina Ciccarini
*ascoltando Eric Johnson – Cliffs Of Dover https://www.youtube.com/watch?v=aiRn3Zlw3Rw
P.S. Parlando di mondo, ieri, 22 agorsto, è stato l‘Overshoot Day per il 2020 (è il giorno che segna l’esaurimento delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare in un anno).