Palazzo Zabarella, Padova – Mostra di Federico Zandomeneghi- particolare di Coppia al caffè (1885) |
Due poesie del poeta argentino Roberto Juarroz (1925-1995) per descrivere due luoghi difficilissimi da raggiungere.
Il centro dell’amore
non sempre coincide
con il centro della vita.Entrambi i centri si cercano dunque
come due animali tormentati.
Ma quasi mai si incontrano,
perché la chiave della coincidenza è un’altra:
nascere insieme.Nascere insieme,
come dovrebbero nascere e morire
tutti gli amanti.Roberto Juarroz, da Ottava Poesia Verticale
***
Un amore al di là dell’amore,
più alto del rito del legame,
al di là del gioco sinistro
della solitudine e della compagnia.
Un amore che non abbia a ritornare,
ma a non andarsene più.
Un amore non sottomesso
alle frenesie d’andare e venire,
d’essere svegliati o addormentati,
di chiamare o di tacere.
Un amore per essere insieme
o per non esserlo,
ma anche per tutti gli stati intermedi.
Un amore che sarebbe
come aprire gli occhi,
e forse anche come chiuderli.
Roberto Juarroz, da Quinta poesia Verticale (l’opera di Juarroz è riunita con il titolo unico di Poesia verticale, cambia solo il numero d’ordine delle varie raccolte: Seconda, Terza, Quarta e così via), traduzione di Roberta De Francesco.
°ascoltando Fleetwood Mac – Albatross https://www.youtube.com/watch?v=QooCN5JbOkU