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11 settembre 2019

Ogni anno

 


L’11 settembre  è una data che non deve essere dimenticata.
Ogni anno mi chiedo: stiamo migliorando il mondo per i nostri figli?

***

Tamara

Tamara non è ancora nata,
non sa ancora niente di Ionesco, di Beckett,
ma qui ci sono tutte le Durmitor che un giorno visiterà,
tutte le Venezie, tutte le Napoli, tutte le Lubiane del mondo.

Qui ci sono tutti i monti Everest dove si arrampicherà,
come oggi ci sale Hillary.
Tutte le poesie che scrivo, tutti i miei non scritti sonetti
annunciano il suo arrivo. Gli armadi

già attendono i suoi maglioni e le bluse.
Dovrà portare vesti del colore del cielo d’agosto quando
sembra sanguinare nel crepuscolo.
Qualcosa di chiaro, come questo prologo su di lei.
Qualcosa
che indossavano le muse
all’epoca di Ljermontov, quando scriveva del Demone e di Tamara.

Tamara non è ancora nata.
Non sa ancora niente di Dostoevskij, di Flaubert.
Nessuno può darle un appuntamento questa notte mentre
scroscia la pioggia
ostinatamente come in Prévert.

Ma qui ci sono tutti i selciati che splendida come un giambo
la incontreranno nei gennai bianchi di sogni, di desideri, di neve.
Sul suo arrivo ecco già è scritto anche un ditirambo.

Voi tutte future Tamare, prendetelo.
In dono vi offro stasera tutta la storia fino ad oggi,
tutte le sofferenze umane da Adamo ed Eva.
Se la vostra vita non sarà migliore di tutte le nostre
non accusate le stelle ma i padri.
1959

Izet Sarajlić, da Chi ha fatto il turno di notte, traduzione di Silvio Ferrari, Einaudi, 2012

 

*ascoltando John Lennon, Imagine

 


Ipotesi di percorso

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