(Dice che non dobbiamo scordarcelo. Ed è vero)
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Una pacchia
Non c'è altra parola. Perché proprio quello è stata. Una pacchia.
Una pacchia, questi ultimi dieci anni.
Vivo, sobrio, ha lavorato, ha amato,
riamato, una brava donna. Undici anni fa
gli avevano detto che aveva solo sei mesi da vivere
se continuava così. E non poteva che
peggiorare. Così cambiò vita,
in qualche modo. Smise di bere! E per il resto?
Dopo, fu tutta una pacchia, ogni minuto,
fino a quando e anche quando gli dissero che,
beh, c'era qualcosa che non andava e qualcosa
che gli cresceva dentro la testa. "Non piangete per me",
disse ai suoi amici. "Sono un uomo fortunato.
Ho campato dieci anni di più di quanto io o chiunque altro
si aspettasse. Una vera pacchia. Non ve lo scordate".
Raymon Carver, da Orientarsi con le stelle – Tutte le poesie (titolo originale All of Us), nell’edizione di Minimum Fax, Roma, 2006, a cura di William L. Stull, traduzione di Riccardo Duranti e Francesco Durante
°ascoltando Ólafur Arnalds - Tomorrow's Song - https://www.youtube.com/watch?v=W9t3mbv2Hd8