Non dire per cosa vieni. Lasciami
indovinare dalla polvere dei tuoi capelli
che vento ti ha mandato. È lontana la
tua casa? Ti do la mia: leggo neituoi occhi la stanchezza del giorno che ti
ha vinto; e, sul tuo volto, le ombre
mi raccontano il resto del viaggio. Dai,vieni a dar riposo ai tormenti del cammino
nelle curve del mio corpo – è una
meta senza dolore e senza memoria. Haisete? Avanza dal pomeriggio solo una
fetta d’arancia – mordila nella mia
bocca senza chiedere. No, non dirmi
chi sei né per che cosa vieni. Decido io.Maria do Rosário Pedreira (Lisbona, 1959), da Nessun nome dopo, 2004, traduzione di Mirella Abriani
°ascoltando Cesaria Evora – Sodade https://www.youtube.com/watch?v=ERYY8GJ-i0I
14 dicembre 2019
Indeterminato
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