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14 dicembre 2019

Indeterminato



Non dire per cosa vieni. Lasciami
indovinare dalla polvere dei tuoi capelli
che vento ti ha mandato. È lontana la
tua casa? Ti do la mia: leggo nei

tuoi occhi la stanchezza del giorno che ti
ha vinto; e, sul tuo volto, le ombre
mi raccontano il resto del viaggio. Dai,

vieni a dar riposo ai tormenti del cammino
nelle curve del mio corpo – è una
meta senza dolore e senza memoria. Hai

sete? Avanza dal pomeriggio solo una
fetta d’arancia – mordila nella mia
bocca senza chiedere. No, non dirmi
chi sei né per che cosa vieni. Decido io.

Maria do Rosário Pedreira (Lisbona, 1959), da Nessun nome dopo, 2004, traduzione di Mirella Abriani

°ascoltando Cesaria Evora – Sodade https://www.youtube.com/watch?v=ERYY8GJ-i0I


Ipotesi di percorso

  (Perdersi tra l'argento degli ulivi mi sembra un bellissimo programma) ***   Dobbiamo cercare sepolture nel volo delle rondini i...