Da qualche tempo ho finalmente smesso di preoccuparmi (troppo) cercando di prevedere gli eventi, per non rischiare di trovarmi impreparata: tanto poi, alla fine, ho sempre dovuto improvvisare perché i simpatici eventi non sono mai andati come avevo previsto (cosa che, del resto, penso succeda un po’ a tutti). Quindi ho cambiato musica: al di fuori di situazioni lavorative, per me esiste solo l’improvvisazione. E tu? Pianifichi o improvvisi? Come suoni il pianoforte delle tue giornate?
***
Posso suonare la memoria come un pianoforte?
Sempre traendo le note volute?
Non facendo il casino di chi pesta sui tasti e non ha mai studiato
una nota o un accordo?
(Non pretendo musica da conservatorio o da maestro
sia pure privo di maestri e di carta da spartiti
come Thelonious Monk,
mi basta saper suonare
a malapena una tarantella).Sergio Atzeni (Capoterra, 1952-1995), da Due colori esistono al mondo. Il verde è il secondo, Nuoro, Edizioni Il Maestrale, 1997
°ascoltando Thelonious Monk e John Coltrane –Trinkle, tinkle https:// www.youtube.com/watch?v=Klscrqh3NL0
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