Ti
capita mai di incontrare te stess* rifless* in una vetrina e di non
riconoscerti (più)?
***
Autoritratto
Ieri, mi sono imbattuto in me stesso
attraversando a un semaforo.
Forse vi sembrerà strano
ma non sono rimasto sorpreso.
Aspettavo quell'incontro
- per ragioni che adesso non saprei spiegarmi -
con una certa impazienza
già da qualche tempo.
Mi sono guardato da lontano
ho potuto osservare con calma
quei gesti così miei che conosco bene.
Mi ha infastidito – guardandomi -
quel movimento nervoso verso gli occhi,
le spalle curvate da un peso invisibile
mentre aspettavo, inquieto, che la luce cambiasse.
Poi, contemplandomi in salvo,
nel mio studiato aspetto trasandato
nella mia maniera triste e rassegnata
di accendere la sigaretta,
non ho potuto reprimere un sorriso
carico di cinismo.
In quegli istanti
mentre attraversavo la strada che conduceva fino a me,
mi sento guardato da lontano come si guarda a uno sconosciuto:
qualcuno che è solo una traccia sbiadita di ciò che fu un tempo.
Alvaro Salvador (Granada, 1950), da Ora, ancora, Transeuropa, 2024, traduzione di Luigi Sepe Cicala
°ascoltandoGod Is An Astronaut - Shadows - https://www.youtube.com/watch?v=jyUB-KI1hrs