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19 marzo 2019

No, aspetta un attimo…

 

È meglio tentare di dissolvere i pensieri invadenti, prima di dissolvere sé stessi.
Sarà difficile ma
non impossibile.

***

Insonnia

Non smette la mia mente
di ammucchiare rifiuti
che invadono me
la mia poesia
il mio universo
e non mi lasciano
prendere sonno.
Come fare
per estinguerli
per lavare la mente
e tornare alla pace?
Non ce la fa il pianto
né la preghiera
neppure tu.
È ora di emigrare
confondermi con la terra
e dissolvermi.

°°°

Insomnio

Sigue mi mente
hacinando desechos
que me invaden
invaden mi poesía
mi universo
y no me dejan
conciliar el sueño.
¿Qué puedo hacer
para extinguirlos
para lavar mi mente
y que vuelva la paz?
No lo consigue el llanto
ni la oración
ni tú.
Es hora de emigrar
de confundirme con la tierra
de esfumarme.

Claribel Alegría, da Voci, Samuele Editore, 2015, traduzione di Zingonia Zingone e Marina Benedetto

°ascoltando Leonard Cohen – Lullaby https://www.youtube.com/watch?v=VlwVu9_IvjM


26 ottobre 2018

Tenersi occupati

 

Come scacci i pensieri ingombranti, quelli che ti rovinerebbero la giornata se tu, per errore, li lasciassi entrare? Vediamo se l’idea del poeta funziona…

***

Vita quotidiana

Andare dove devo andare
Piantare un nuovo albero
Irrigare il giardino anche se continua a piovere
Ingrassare la ruota
e controllare i freni
Leggere il giornale senza il desiderio
di emigrare
Ricevere gli amici
Dimenticare
Rose o galline?
Scrivere poesie
e non far caso alla musica dei violini
del cielo
che sia azzurro o coperto.

Rainer Brambach (Basilea, 1917-1983)

*ascoltando Jean-Michel Jarre – Magnetic Fields https://www.youtube.com/watch?v=ttIL4EnqXdU


16 aprile 2018

Quel ronzio…


Quel ronzio molesto, quei pensieri tiranni, quella musica che-non-vuoi-sentire-ma-guarda-caso-oggi-se-la-contendono-tutte-le-radio.

***


Musica di sottofondo

Ci sono pene che finiscono
col farci vergognare:

insipida, disonorata, monocorde
come il ronzio
del calabrone contro il vetro o come
una vecchia zia che si insedia in casa
e tesse e tesse borbottando,
così

questa pena che mai se ne andò
e che macchia di fuliggine le mattine.

Nel cinema, nella doccia, nel mercato,
nel mezzo della sera o della notte
la pena dice identiche parole

senza angosce,
senza sfumature,
sorda,
monotematica,
invincibile.

A volte, tuttavia, il feroce
scorpione nascosto si sveglia,

salta
sopra il mio cuore.
Il suo morso
torna a farlo sanguinare.
Dal dolore deduco che non sono morta.

Piedad Bonnett, da Fuoco Fatuo, ed. Forme Libere, 2012, traduzione di Luca Baù e Alessandra Merlo

°ascoltando Avishai Cohen – Remembering
https://www.youtube.com/watch?v=o6vptqMYk3g


Ipotesi di percorso

  (Perdersi tra l'argento degli ulivi mi sembra un bellissimo programma) ***   Dobbiamo cercare sepolture nel volo delle rondini i...