5 dicembre 2020

Che cosa ascolti?

 

Oggi passeggiamo tra cinque linee (infinite)

***

 

La musica ascoltata con te
resterà sempre con noi.

Il grave Brahms e l’elegiaco Schubert,
alcuni canti, la terza sonata di Chopin,

quartetti dal suono
che lacera il cuore (Beethoven, gli adagi)

e la tristezza di Šostakovic, che
non voleva morire.

I grandi cori nelle passioni di Bach
– come se qualcuno ci chiamasse

ed esigesse da noi la gioia,
pura e disinteressata,
la gioia in cui la fede
è qualcosa di ovvio.

Certi frammenti di Lutosławski
fuggitivi come i nostri pensieri.

I  blues di una cantante di colore
ci trafiggevano come acciaio lucente –

anche se ci avevano raggiunto in strada,
in una brutta città polverosa.

Le marce di Mahler che non hanno fine,
la voce della tromba che apre la Quinta sinfonia

e la prima parte della Nona
(talvolta tu la chiami « malheur »!).

La disperazione di Mozart nel Requiem,
i suoi concerti per pianoforte sereni,

che meglio di me cantarellavi
– ma ciò lo sappiamo bene.

La musica ascoltata con te
tacerà insieme a noi.

Adam Zagajewski (Leopoli, Ucraina, 1945), da Dalla vita degli oggetti – Poesie 1983-2005, Adelphi, 2012, traduzione di Krystyna Jaworska

 

°ascoltando (tra i vari brani evocati dalla poesia, ho scelto un blues) Koko Taylor –Walking The Back Streets https://www.youtube.com/watch?v=U_otKItuWLM

 


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