Qual è l’ultimo “ritrovamento poetico” che ti è capitato?
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“(…) Sulla strada che mi porta a casa, trovo a volte delle piume bluastre di ghiandaia, esplosioni d’azzurro. È molto poco quello che faccio. Cerco di raccogliere delle cose poverissime, apparentemente inutili e di portarle nel linguaggio. Perché credo soffriamo di un linguaggio che è sempre più ridotto, sempre più funzionale. Abbiamo reso il mondo estraneo a noi stessi, e forse ciò che chiamiamo poesia è solo riabitare questo mondo e addomesticarlo di nuovo (…)”.
Christian Bobin, da Abitare poeticamente il mondo – Le plâtrier siffleur, traduzione di Nerina Sottocornola, AnimaMundi edizioni, 2019
°ascoltando The Moody Blues – Dawn is a Feeling
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