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18 luglio 2018

Cose dal mondo: un faro in lontananza…

 



(da Litanìa)

Genova mia città intera.
Geranio. Polveriera.
Genova di ferro e aria,
mia lavagna, arenaria.

Genova città pulita.
Brezza e luce in salita.
Genova verticale,
vertigine, aria scale.

Genova nera e bianca.
Cacumine. Distanza.
Genova dove non vivo,
mio nome, sostantivo.

Genova mio rimario.
Puerizia. Sillabario.
Genova mia tradita,
rimorso di tutta la vita.

Genova in comitiva.
Giubilo. Anima viva.
Genova in solitudine,
straducole, ebrietudine.

Genova di limone.
Di specchio. Di cannone.
Genova da intravedere,
mattoni, ghiaia, scogliere.

Genova grigia e celeste.
Ragazze. Bottiglie. Ceste.
Genova di tufo e sole,
rincorse, sassaiole.

 (…)

Giorgio Caproni, prime sette strofe di Litanìa, da Il passaggio d’Enea, 1956

* ascoltando  Paolo Conte – Genova per noi https://www.youtube.com/watch?v=6xULwPM–KY



9 maggio 2018

Cose dal mondo: tempo lento a Venezia

 

A Venezia non conviene muoversi come turisti, molto meglio camminare lentamente cercando le calli più “sconte”.

***

Venezia

Venezia. Silenzio. Il passo
di un bimbo scalzo
sulle fondamenta
empie d’echi
il canale.
Venezia. Lentezza. Agli angoli
dei muri sbocciano
alberi e fiori:
come se durasse
un’intera stagione il viaggio,
come se maggio
ora
li sdipanasse
per me.
Al pozzo di un campiello
il tempo
trova un filo d’erba tra i sassi:
lega con quello
il suo battito all’ala
di un colombo, al tonfo
dei remi.

(1933)

Antonia Pozzi (1912-1938), poesia che, per volere di Vittorio Sereni, è uscita postuma su “Corrente”, anno III, n. 7, 15 aprile 1940, p. 4

 

*ascoltando Francesco De Gregori – Miracolo a Venezia -  https://www.youtube.com/watch?v=XZrgAK4abNs


 

8 maggio 2018

Cose dal mondo: una poesia (incompresa) in Provenza

 

Cose che  succedono non solo in Provenza, a dire il vero

 (e anche quando parliamo da soli…).

***

Per un’ora intera ho cantato lai
in langue d’oc ad una donna che conosce
solo la langue d’oïl, un dialetto piccardo ben strano
peraltro.
La poesia europea d’amore sbocciava
ad ogni tremito della mia voce,
ma un amico ha dovuto battermi sulla spalla
per dirmi che lei non capiva una parola.
I miei sentimenti si ingarbugliano come aquiloni
fra i rami della sua incomprensione,
e in breve sarò perso in un’antologia
e i poeti non porteranno più cappelli come il mio.
La Provenza non sarà altro
che una macchia rosa su una carta o la risposta a un test.
Eppure la donna mi sorride ancora
fingendo uno sguardo di fraterna indulgenza.

Billy Collins, da A vela, in solitaria intorno alla stanza, Fazi, 2013, traduzione di Franco Nasi

 

*ascoltando Angelo Branduardi – Il signore di Baux
https://www.youtube.com/watch?v=OEST40xQ3EU 


 


7 maggio 2018

Cose dal mondo: un bacio a Parigi

 


 


A Parigi… che altro se non un bacio (il primo? l’ultimo? il duemillesimo?).

***

Il giardino

Mille anni e poi mille
Non possono bastare
Per dire
La microeternità
Di quando m’hai baciato
Di quando t’ho baciata
Un mattino nella luce dell’inverno
Al Parc Montsouris a Parigi
A Parigi
Sulla terra
Sulla terra che è un astro.

*

Le jardin

Des milliers et des milliers d’années
Ne sauraient suffire
Pour dire
La petite seconde d’éternité
Où tu m’as embrassé
Où je t’ai embrassèe
Un matin dans la lumière de l’hiver
Au parc Montsouris à Paris
À Paris
Sur la terre
La terre qui est un astre.

Jacques Prévert, da Paroles, 1946.

*ascoltando (per il bacio) Carmen Consoli – L’ultimo bacio https://www.youtube.com/watch?v=DeLSZo4n6KE e (per Parigi) Litfiba – Paname  https://www.youtube.com/watch?v=iUM0dyUTe6A




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